Riflesso

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Qualche giorno fa ho scoperto che Sarah ha pubblicato un Ep l'anno scorso che si chiama "Riflesso" di cui lei non ha mai parlato. Ho ascoltato tutte le canzoni e mi piacciono molto. Ho aspettato di saperle abbastanza bene prima di andare da lei per informarla della mia scoperta. Chiedo in giro e mi dicono che si trova in camera nostra. Entro cantando la sua canzone '9 giugno' e ballando. "È il 9 giugno e ho già perso tutta la pazienza. E adesso, se esco e torno troppo tardi la sera. Non chieder-". Mi fermo perché vedo che è in videochiamata. "Uh scusa" dico arrossendo. "Sono la mia famiglia e Chiara, non ti preoccupare. Come hai scoperto questa canzone?" mi chiede sorpresa. Io rido per la sua espressione. "Ti ho cercato su Spotify e mi è uscita '9 giugno'. Così ho cercato su YouTube e mi è uscito tutto l'Ep. Vi sembra normale che vostra figlia me lo abbia nascosto?" chiedo affacciandomi per uscire in videochiamata. I genitori ridono e la mamma di Sarah dice "Tu la conosci, è timida" facendola arrossire. Io rido e poi dico "Ma sono bellissime queste canzoni non dovrebbe essere imbarazzata" dico rimproverandola. Lei sbuffa e rotea gli occhi. "Vabbè vi lascio parlare" dico. "Puoi restare" dice subito Sarah. "Stiamo parlando un po' della puntata". "Spostati un po' allora" dico io. Lei si allontana dallo schienale per segnalarmi di mettermi dietro di lei e io lo faccio. La abbraccio da dietro e poggio la testa sulla sua spalla. "Buongiorno" dico sorridendo. "Come va?" continuo parlando con la famiglia di Sarah e con Chiara, la sua migliore amica. Loro mi rispondo e mi chiedono un po' come sta andando. Mentre parliamo noto Sarah che mi guarda attraverso il telefono e sorridendo mi prende le mani e ci gioca mentre io rispondo alla mamma. "Allora, perché non mi raccontate qualcosa di imbarazzante su Sarah" dico con il sorrisino. Lei si gira per guardarmi ed alza il sopracciglio. "Lo dici come se non ti raccontassi già tutto" dice e poi rotea gli occhi. Io rido e dico "Si ma loro avranno sicuramente altre storie da raccontare e lo faranno in maniera più divertente". Lei sbuffa e si appoggia completamente su di me. Vedo Chiara e il Lorenzo, il fratello, alzare un sopracciglio e sorridere. Non so perché ma questa cosa mi fa arrossire, c'è qualcosa di strano nel loro sguardo. "Se hai scoperto l'Ep, hai già visto la cosa più imbarazzante su di me" dice Sarah con lo sguardo basso mentre gioca con le mie dita. Io mi sposto un po' per vederla in faccia. "Non lo dici sul serio". "Dai Ila sono pessime queste canzoni. Le ho scritte interamente io e lo sai che non sono brava come compositrice" dice triste. "Allora" dico facendole alzare la testa. "Uno, tu sai scrivere molto bene, ma sei così insicura che ti autoconvinci di non saperlo fare". La vedo aprire la bocca e subito la fermo "E non iniziare a dire che io sono di parte e non ti direi che non sai farlo perché non è vero. Stiamo parlando del nostro futuro e se pensassi che non potessi fare la cantautrice te lo direi, non ci vedo niente di male nell'essere un'interprete". Lei sbuffa consapevole che ho già risposto al suo contrattacco. "Due, hai scritto queste canzoni a meno di 16 anni più o meno, considerando che le hai pubblicate l'anno scorso". Lei annuisce. "E tu pensi che una ragazza di 16 anni che non sa scrivere, per giunta, farebbe questi pezzi?" dico cercando di farle capire che è un'assurdità quello che ha detto. "Ma sono testi infantili" dice lei abbassando la testa. "Infantili? Ma forse non te li ricordi molto. 'sembra che' non è per niente infantile ed è veramente scritta benissimo, è la mia preferita. Non parliamo poi di 'controsenso', 'per sempre'. Devo andare avanti? Tutte hanno qualcosa da raccontare. Nelle tue canzoni hai parlato di relazione tossiche, nel modo in cui potevi farlo alla tua età, di amori infranti, dell'insicurezza adolescenziale. Di cosa volevi più parlare A SEDICI ANNI" dico esasperata e lei ride e arrossisce. "Non pensi che siano brutte?" dice guardandomi con gli occhi da cucciola e giuro che sento letteralmente il mio cuore sciogliersi. "Mi piacciono tantissimo e sono bellissime. Le so già quasi tutte e l'ho scoperto due giorni fa. Come tua fan numero uno devo essere preparata" dico e le faccio l'occhiolino e lei ride. Quel sorriso sarà la mia fine. Questa ragazza sarà la mia fine, già lo è. Mentre la guardo incantata dalla sua bellezza sento altre risate e mi ricordo che c'è tutta la sua famiglia a guardarci. Penso che anche a lei sia sfuggito di mente perché diventa ancora più rossa e si gira per guardarli rompendo la nostra gara di sguardi. "Comunque non c'è tanto da raccontare d'imbarazzante su di me. Sono fantastica" dice cambiando discorso e fingendosi snob. Tutti ridiamo e Lorenzo inizia un racconto di quando erano piccolissimi. Ci perdiamo in storie e risate fino a che Maria non ci dice di dover attaccare perché è finito il tempo. "È stato un piacere parlare con voi" dico io sorridendogli. "Anche a noi ha fatto piacere, aggiungiti quando vuoi" dice la mamma di Sarah. "Ci sono tantissime altre storie" dice Lorenzo facendo roteare gli occhi alla ragazza tra le mie braccia e facendomi ridere. "Lo farò sicuramente" dico. Ci salutiamo e attacchiamo. Io e Sarah decidiamo di stenderci un po' sul letto, esauste della giornata trascorsa e ci addormentiamo abbracciate. È una cosa che succede molto spesso ormai e non potrei essere più contenta, per vari motivi. Non solo perché adoro stingerla e vedere i nostri corpi incastrarsi perfettamente, ma soprattutto perché so che lei ha paura di mostrare questo suo lato affettuoso e vedere che con me non lo nasconde, non si filtra, che si sente libera di essere se stessa, mi rende ancora più felice. Ogni volta che ci stendiamo e la stringo a me lei fa un sospiro contento e si rilassa completamente beandosi delle mie carezze. Il mio cuore inizia a battere all'impazzata ovviamente e non provo neanche più a calmarlo. Sono cotta e non c'è niente che possa fare. Ci mettiamo nella nostra solita posizione, lei rannicchiata sul mio petto che mi fa grattini sull'addome scoprendolo e ogni tanto strofina leggermente il suo naso sul mio collo, generando brividi lungo tutto il mio corpo, mentre io la stingo tra le braccia accarezzandole la schiena, sempre da sotto la maglia perché siamo entrambe patite del contatto diretto, e giocando con i suoi capelli. Le lascio un bacio sulla testa facendola ridere e lei cerca di avvicinarsi a me ma è umanamente impossibile farlo più di così e la sento sbuffare per questo. Rido per le sua tenerezza, le lascio un altro bacio e poi chiudo gli occhi riscaldata dal calore del suo corpo sul mio.   

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