E la maglia?

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Cari lettori stasera un capitolo un po' più corto del solito lo so, ma questi sono capitoli filler per segnare il passaggio del tempo. Domani sarà l'ultimo di questi capitoli più lenti e tranquilli. Preparatevi per una bella sorpresa 😶‍🌫️😉. Come sempre lasciate commenti per farmi sapere cosa ne pensate o se avete suggerimenti e consigli da darmi🥰. E non vi dimenticate di votare. Buona lettura💙

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Quasi tutte le maglie sono state consegnate, ne mancano cinque per essere precisi. E ancora molto di noi non l'hanno presa. Né io né Sarah l'abbiamo, così come Kia, Ayle, Nahaze e Angela dei cantanti. Siamo molti e l'ansia è elevata. Già solo pensare che tre di noi siamo della stessa professoressa e che per forza almeno una di noi se ne andrà mi distrugge mentalmente. Io non mi sarei mai aspettata di arrivare fino a qui onestamente, non credevo di riuscire a passare i casting figuriamoci arrivare fino a qui nella gara. Ed ora che sono ad un passo dal serale lo desidero così tanto. Allo stesso tempo però, se avessi il potere di scegliere, darei la maglia a Sarah e me ne tornerei a casa. Onestamente penso che lei rispecchi il significato di questo programma, è il vero e proprio emblema di Amici, tutto ciò che era e idealmente dovrebbe essere. Ormai è diventata più una piattaforma di lancio, un mezzo per raggiungere quanti più ascoltatori possibili, arrivano ragazzi che già hanno esperienze o gruppi alle spalle, pochi entriamo con davvero zero produzioni e senza aver mai fatto altri provini. Lei quindi merita sicuramente quella maglia. Per non parlare del fatto che non so come reagirei a vederla andare via da qui non sapendo per quanto tempo non ci potremmo vedere. Pensare che non potremmo più svegliarci abbracciate, che non potrei sentire più il suo respiro regolare durante la notte che mi culla come una ninna nanna, che non potrei stringerla a me e inalare il suo profumo a pieni polmoni, che non la troverei piu nel mio armadio a rubarmi vestito, che non potrei prepararle la colazione mentre mi abbraccia da dietro lasciandomi vari baci sul collo, non potrei farla innervosire apposta perché amo il suo broncio e il suo sguardo cattivo che in realtà sono tenerissimi, che non potrei più dire stupidaggini solo per sentire la sua melodiosa risata e vedere il suo bellissimo sorriso che mi illumina anche le peggior giornate. Il solo pensiero di questa possibilità mi stringe il cuore e sento di stare per scoppiare a piangere o almeno avere un attacco di panico. Mi alzo dal letto e mi dirigo forzatamente dagli altri ragazzi, sperando di riuscire a distrarmi e  contando i minuti, in attesa che la mia fidanzata torni dalle lezioni perché ho davvero bisogno di stringerla forte e non lasciarla andare fino a domani. La fatidica giornata che potrebbe cambiare completamente il corso della mia vita, dal punto di vista artistico e personale. Arrivo dai ragazzi e li trovo a conversare fuori. Mi siedo sulla panchina vicino a Lucia e Giovanni, di fronte a Lil e Ayle. Inizio a fumare lasciando che le loro parole facciano da sottofondo ai miei tormentati pensieri. Provo a concentrarmi ogni tanto ed intervenire nel discorso, ma il mio cervello torna sempre indietro costringendomi ad isolarmi e provare a calmare il mio cuore che sembra già sanguinare. Vengo interrotta da Lucia che mi chiede se sia tutto apposto, forse notando il mio malumore, le sorrido amaramente e poggio la mia testa sulla sua spalla lasciando che il suo abbraccio mi conforti. Non mi chiede nulla, non mi sprona a spiegarle, forse intuendo quale sia il problema. Lei mi capisce in parte, Ayle è in bilico come me e Sarah, ma in lei vedo più serenità. Non sono una coppia ufficiale e passano poco tempo da soli, forse è per questo che lei non sembra così preoccupata da una sua possibile uscita. Le dispiacerebbe certo, ma non cambierebbe poi così tanto la sua vita qui dentro. La mia invece si stravolgerebbe completamente, perderei una parte importante di me. "Hey" sento la mia voce preferita dire alle mie spalle. Subito scatto e mi dirigo verso di lei per baciarla e poi stringerla a me. "Mi sei mancata" le dico lasciandole baci sulla testa e la sento ridere dolcemente tra le mie braccia. "Amore sono sempre le stesse ore di lezione" mi dice prendendo il mio viso tra le mani e lasciandomi un dolce bacio a stampo per poi scuotere la testa e dirigersi verso i ragazzi. Amore. Mi ha chiamato amore. Perché cinque lettere possono fottere ripetutamente una persona? Pure in varie versioni. Ti amo, amore, te amo. Non dovrebbero avere il potere di far fare i salti mortali al mio cuore e far volare il mondo degli uccelli e degli insetti nel mio stomaco, non mi sembra per niente giusto. Torno al mio posto con un grande sorriso e la mia ragazza si siede sulle mie gambe. Prontamente la stringo e poggio la testa sulla sua spalla sorridendo finalmente e sospirando contenta. "Eccolo" dice Lucia spingendomi. "Cosa?" chiediamo io e Sarah contemporaneamente. "Il tuo sorriso, finalmente è tornato" dice prendendomi in giro e io roteo gli occhi mentre la mia ragazza ride di gusto per poi dire "Che ci vuoi fare, le faccio questo effetto" alzando le spalle. Le punzecchio la pancia e lei ride per poi prendermi il viso e baciarmi. "Allora di che parlate" chiede poi voltandosi verso i nostri amici. Così scopro che i miei pensieri non erano poi tanto lontani dal loro discorso, stanno parlando delle maglie del serale. Mi estraneo non volendo condividere con tutte le persone lì presenti le mie paure, fino a che non sento Sarah chiamarmi per andare a preparare la cena. "A che pensi?" mi chiede mentre iniziamo a cucinare, ormai siamo così abituate a lavorare insieme che siamo in perfetta sincronia su tutto. "Niente" dico tenendo il mio sguardo basso sulla patata che sto tagliando anche se sento i suoi occhi fissi su di me. "Niente" ripete lei e io annuisco trovando molto interessante il tubero tra le mie mani. Lei si avvicina a me e mi sposta leggermente per mettersi tra il mio corpo e l'isola della cucina. "E niente cosa sarebbe esattamente?" mi chiede portando le mani dietro la mia schiena per accarezzarla. Le prendo il volto tra le mani e la bacio, so che dovrò dirle i miei pensieri altrimenti non ceneremo nemmeno per domani sera. So che lei odia pensare al futuro e fare pronostici quindi non le piacerà sicuramente questo discorso. Quando ci allontaniamo fa sfiorare i nostri nasi nel solito bacio eschimese e mi sorride dolcemente. "Amore lo sai che puoi dirmi tutto" mi rassicura spostandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio e se non fossi già perdutamente innamorata di questa donna sicuramente lo sarei dopo questo momento. A parte il nomignolo stupendo che mi fa perdere la forza nelle gambe, il suo sguardo è così dolce e pieno di amore, le sue carezze sono rassicuranti e il suo sorriso mi da forza come neanche milioni di discorsi motivazionali potrebbero mai. "Ho paura" le confesso accarezzandole le guance e lei mi guarda confusa. "Domani è una giornata importantissima e sono terrorizzata" le spiego e sembra già capire tutto. "Ti amo" mi dice e io sorrido, queste parole non smetteranno mai di avere il loro effetto su di me. "Lo farò fuori e lo farò anche se siamo lontane" mi dice e leggo la sincerità nel suo sguardo. Non posso che sorridere ancora di più. "Guarda te, la ragazza che aveva paura dei suoi sentimenti per me, che ora mi consola con queste parole" le dico prendendola in giro e punzecchiandole le pancia. Lei ride e rotea gli occhi per poi incastrarli di nuovo nei miei. "Che ti devo dire, alla fine mi hai convinto del tuo amore e il mio non sarei mai riuscita a nasconderlo ancora" mi dice avvicinando le nostre fronti. Sospiro contenta e sento delle lacrime formarsi nei miei occhi, li chiudo subito per evitare che lei lo noti, ma lo fa e mi accarezza la guancia spronandomi a guardarla di nuovo. "Anche io ho paura di domani, non so cosa mi aspetta fuori o come sarebbe vivere qui senza te. Ma so che non posso controllare nulla di tutto questo" dice ridendo amaramente. "Non posso scegliere a chi dare la maglia, non posso scegliere di restare con te se non posso o di non farti andare via. Posso scegliere però di prometterti di aspettarti se mai dovessimo separarci ed è quello che ho fatto" mi dice e sorrido delle sue parole. "Sai sempre cosa dirmi" le dico per poi baciarla dolcemente trasmettendole tutta la gratitudine e la calma che ora provo grazie alle sue parole. Ci sorridiamo un'ultima volta e poi ci rimettiamo a lavoro, questa volta con più spirito. Metto la musica ed iniziamo a ballare, seguiti di alcuni ragazzi che ci danno una mano. Andiamo a dormire ansiose ma tranquille. Ci siamo promesse di aspettarci e questo è tutto ciò che mi serve ora. I nostri corpi si incastrano perfettamente e ci culliamo addormentandoci beatamente tra le coccole dell'altra.

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