Mi perdoni?

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Alzo lo sguardo e trovo la ragazza a cui stavo pensando sulla soglia con due felpe tra le braccia. Mi porge una felpa e tiene tra le mani la sua preferita. La guardo e con il mio sorrisetto di sfida, prendo quella che lei aveva conservato per se. Ride scuotendo la testa "Sapevo l'avresti comunque presa" dice e si siede al mio fianco. Il cuore inizia a battermi all'impazzata. Io e i ragazzi avevamo pensato di parlarle domani per organizzare tutto, ma ora che è qui fuori con me, che siamo da sole, non so se riuscirò a resistere. Mi giro e la trovo ad osservare il cielo. Il volto illuminato dalla luna, i capelli sciolti che le cadono sulle spalle, gli occhiali che in parte riflettono la luce del cielo. "È bellissima" dice colpita dalla bellezza della serata. "Sei bellissima" mi sfugge essendo completamente ammaliata dalla scena. Si gira e alza il sopracciglio facendomi abbassare la testa imbarazzata. Complimenti Sarah, ottima mossa. "Scusa, mi è scappato" dico continuando a guardare per terra. "Per quanto tu mi possa fare male, non riesco a starti lontana più di tanto. Basta un sorriso ed eccomi qua, di nuovo a cercarti. Sono uscita sperando che ci fosse una possibilità di parlarti. Quanto sono stupida" dice ridendo leggermente e guardando il cielo. "In realtà voglio parlarti. Non mi ero avvicinata prima perché avevo pensato di aspettare domani, ma già che siamo qui" dico per poi prendere un respiro profondo e continuare. "Per quanto ci provi non riesco a non cercarti o guardarti" dico puntando anche io l'attenzione in alto. "Non riesco più a dormire bene se non mi abbracci e sto malissimo senza i tuoi baci e la tua buonanotte" continuo girandomi. La vedo stringere la mascella forse per combattere il desiderio di guardarmi. "Ho lottato così tanto contro me stessa per starti lontana in questi giorni, non sai quanto sia stato difficile" dico già con le lacrime agli occhi. Mi fermo e respiro chiudendo gli occhi per ricompormi, non voglio piangere, devo essere decisa. Ma quando li riapro trovo il suo sguardo dolce che mi scruta la faccia e mi supplica di spiegarle tutto. Porto una mia mano sul suo volto per spostarle dei capelli dietro l'orecchio e la lascio lì ad accarezzarle la guancia. "Mi sei mancata così tanto. Non è umanamente possibile provare questo tipo di mancanza" dico. "Tu hai scelto di allontanarti da me. Non puoi dire che ti sono mancata così tanto se sei stata tu a decidere di non starmi più vicino" dice scuotendo la testa per allontanare la mia mano come anche io ho fatto tempo fa. Solo ora capisco quanto sia stato brutto per lei. "Ila io l'ho fatto perché avevo bisogno di spazio, di tem-". "Da me" dice arrabbiata "Avevi bisogno di spazio lontana da me" dice poi triste. "Ila" le dico prendendole il viso tra le mani "Dovevo pensare". Lei sbuffa e prova ad allontanarsi ma io la blocco. "Quando sto con te non riesco a ragionare perché il mio cuore ha sempre la meglio sul mio cervello" dico guardandola negli occhi, ora confusi da questa frase, e poi abbassando lo sguardo sulle sue labbra. Mi era mancato perfino averle così vicine alle mie, seppur non baciandole mai. "Ho capito una cosa su di me, e avevo bisogno di metabolizzare tutto ed essere lucida mentalmente. Non potevo averti così vicina" dico e vedo sempre più confusione nei suoi occhi ma la rabbia sembra svanita. "Mi piaci" dico diretta e la sua espressione sconvolta non può che farmi ridere. Allontano le mia mani dal suo volto ed abbasso la testa imbarazzata. "Come?" chiede lei. "Mi piaci e anche tanto" dico sorridendo e anche lei lo fa. "Io? Ceh tu provi qualcosa per me?" mi chiede facendomi ridere. "Non ridere stronza" dice punzecchiandomi la pancia e io rido ancora di più. "Provo tante cose per te e dovevo capire queste emozioni senza provarle costantemente. Non potevo averti vicino e riflettere su come mi facevi sentire se in quel momento vivevo tutto, mi sarei solo confusa" dico infine prendendole le mani. "Sto palesemente sognando" dice ad un certo punto ed io inizio di nuovo a ridere. "Puoi fare la seria per piacere?" Le chiedo io. Lei mi guarda e mi sorride. Mette le nostre fronti a contatto e sospira contenta. "Anche tu mi piaci tanto tanto" dice guardandomi e sento letteralmente il cuore sciogliersi. Penso che queste parole non abbiano mai avuto questo effetto su di me. Mi prende e mi abbraccia forte, quanto mi era mancata la sensazione delle sue braccia forti attorno a me e le sue dolci carezze. Mi lascia vari baci sulla testa facendomi ridere contenta. "Come e quando è successo? Come ti senti? Ne hai parlato con qualcuno?" inizia a farmi tutte queste domande a raffica. Io mi stacco e le do un bacio sulla guancia e riconnetto le nostre fronti. "Diciamo che in realtà tu mi sei sempre piaciuta, solo che l'ho ammesso a me stessa poco tempo fa" dico facendoci ridere entrambe. "Ho sempre nascosto i miei sentimenti dietro l'attrazione fisica, ma sono arrivata ad un punto in cui non potevo più farlo. L'ho subito detto a Stella. Solo che è stato strano, mi sono sentita libera e poi sono andata in panico, per questo ti ho risposto in maniera così cattiva. Ero confusa e disorientata da questi nuovi sentimenti e l'unica reazione che ho avuto è stata il desiderio di stare da sola e ti ho fatto del male per assicurarmi che tu non capissi tutto" le rispondo e ci stacchiamo. "Avresti dovuto dirmelo bimba, so quanto ci si sente persi e non oso immaginare come sia stato per te viverlo qui. Avrei potuto aiutarti" mi dice accarezzandomi la guancia. "Me l'hanno detto tutti ma sai che sono testarda" dico e ridiamo. "Avevo bisogno del mio tempo per capire tutto". "E cosa hai capito?" mi chiede timorosa. "Che mi piaci troppo, che sono gelosa di te e non voglio vederti con nessuno che non sia io" dico sicura e vedo un sorriso smagliante formarsi sulle sue labbra. "Mi perdoni di essermi allontanata e di averti fatto soffrire?" le chiedo supplicandola con gli occhi. "Ti avrei perdonata a prescindere dal motivo, hai tutto questo potere su di me. Sapendo che è questa la ragione non posso neanche dire nulla. Un po' mi dispiace che tu non ti sia sentita libera di parlarmene, ma allo stesso tempo capisco il perché della nostra pausa" dice prendendomi le mani per poi lasciare un bacio sul dorso. Sospiro contenta e la guardo. I miei occhi cadono sulle sue labbra e penso a quanto vorrei baciarla, ma la paura prende di nuovo controllo del mio cervello. "Non sono mai stata con una ragazza, quindi sono un po' frenata" dico abbassando la testa ma lei subito me la alza e mi conforta. "Non dobbiamo fare niente che tu non voglia". "Ecco, il problema è che io voglio, solo che non so come, ho paura di farlo. Ho una vocina nella testa che mi ferma". Lei mi sorride dolcemente e mi lascia un bacio sulla fronte. "Ci sono due opzioni qui" dice sicura "Iniziamo a frequentarci un po', ci proviamo l'una con l'altra liberamente, tu fai tutto quello che ti senti di fare e mi dici quali cose ti mettono a disagio, se ci sono, magari quando siamo davanti agli altri. Oppure continuiamo ad essere semplici amiche e cerchiamo di capire piano piano cosa fare, quindi ad un ritmo più lento". "Non so quanto lentamente riuscirei ad andare dopo esserti stata lontana tutto questo tempo" dico sinceramente ridendo "La prima opzione mi piace di più" concludo sorridendole. "Bene" mi dice lasciandomi un altro bacio sulla fronte e poi mi stinge a se. "Ovviamente devi essere sincera e dirmi sempre se qualcosa non ti fa sentire a tuo agio o se vuoi evitare di fare determinate cose davanti ai ragazzi. All'inizio può sembrarti difficile comportarti in un certo modo con me e sappi che lo capisco completamente, è normalissimo, non sei sbagliata e non mi fai male. L'importante è che non entri troppo nella tua testa e fai quel che vuoi senza pensarci troppo su. E soprattutto, devi comunicare con me" dice mentre mi accarezza i capelli. "Promesso" dico completamente rilassata dalle sue carezze. Non so da quanto tempo non mi sentivo così tranquilla e protetta. Nemmeno nelle braccia di Holden mi sono sent-. Holden. Devo dirle di Holden. Come faccio? Non voglio rovinare niente. "Dici" mi dice tranquilla continuando ad accarezzarmi. Mi allontano e le chiedo incredula "Come fai?". Lei ride e dice "Non so spiegarlo, è come se percepissi quando la tua mente inizia a viaggiare e ti perdi nei tuoi pensieri". Prendo un respiro profondo e dico "In questo periodo che siamo state lontane, mi sono avvicinata molto ad Holden". Vedo il suo sorriso cadere. Si schiarisce la voce e fa un si con la testa. "Non so bene cosa provo per lui" dico tutto d'un fiato ed abbasso lo sguardo imbarazzata. Lei mi alza il volto e fa scontrare i nostri occhi. "Bimba non c'è niente di male" mi rassicura "Può capitare di provare qualcosa per più di una persona" continua. "Sono confusa" dico e sento le lacrime agli occhi. "Prima di pochi giorni fa Holden era solo uno dei ragazzi, certo ci siamo baciati ma è stato così tanto tempo fa e non ha contato nulla. Ma abbiamo passato molto tempo insieme e non so" dico mentre una lacrima mi scende. Ila l'asciuga subito e vedo che anche lei sta per piangere. Ancora una volta sta soffrendo ed è colpa mia. Non la merito. Le sto facendo solo del male. "Scusa" dico ed inizio a piangere. Lei subito mi abbraccia e mi sussurra "Non è colpa tua, bimba" ed altre parole dolci per calmarmi. Appena smetto lei mi prende il viso tra le mani e mi da leggeri baci sulle guance dove prima sono cadute le mie lacrime. "Non devi scusarti perché non è una cosa che puoi scegliere" dice seria e poi continua dicendo "Non so se c'è qualcuno dei due che ti piace di più...". "Si" dico subito e poi continuo "Nel senso, se dovessi scegliere ora io sceglierei te perché quello che sento non è neanche lontanamente paragonabile all'interesse per Holden" dico prendendole la mano e la vedo sorridere. "Ma mi conosco e non voglio iniziare qualcosa con te ed avere dubbi su di lui perché potrei combinare solo dei casini. E l'ultima cosa che voglio è farti soffrire e perderti" dico sospirando e lei mi sorride. "Penso che dovremmo parlare tutti e tre della situazione. Escogitare un modo per trovare una soluzione a tutto questo. Puoi scegliere, possiamo restare tutti amici. Ci sono tante possibilità. Ma non devi sentirti sbagliata, né in colpa, capito?" mi chiede seria. "Non voglio nessun pensiero negativo circolare in questa testolina. Se c'è, ne parliamo e lo scacciamo via" dice lasciando poi un bacio sulla mia fronte. Sorrido e annuisco promettendo anche questo. "Come fai ad essere così perfetta?" le chiedo guardandola completamente persa di lei. Ride e dice "Mi miglioro ogni giorni, per meritarti". Poi mi fa un occhiolino e ridiamo. Dovrei essere io a lavorare di più per meritarla, ma tengo per me questo pensiero, voglio dimostrarglielo. "Questa conversazione mi ha tolto tutte le energie" dico sbadigliando e ridendo. Lei mi accarezza la guancia e dice "Che dici se andiamo a dormire bimba?" e poi mi lascia un bacio sulla fronte e si alza. "Quanto mi era mancato sentirtelo dire". "Quanto mi era mancato dirtelo" dice ridendo. Mi alzo anche io e le prendo la mano, tirandola in camera. Come la prima volta che abbiamo dormito insieme, la porto vicino al suo letto, ci togliamo le felpe e ci stendiamo. La mia schiena aderisce al suo petto e sento che mi stringe forte come per paura che io possa scappare e mi sento tremendamente in colpa. Mi lascia qualche dolce bacio sul collo facendomi rilassare completamente e mi sussurra all'orecchio "Non lasciarmi più". A sentirla così fragile mi si stringe forte il cuore. Mi giro per guardarla negli occhi e lei continua "Non so se sopravviverei ad un altro periodo lontana da te". Le afferro il volto con le mani e dico "Non sono abbastanza forte per allontanarmi di nuovo da te, nena. Ora che so quanto sia doloroso e difficile non lo farò mai più, te lo prometto" le dico sincera e la vedo annuire. "Non ti farò mai più così male" continuo baciandole la guancia. Lei mi lascia un bacio sulla fronte e mi dice "Buonanotte bimba". Io mi rannicchio ancora di più sul suo petto e dico "Buonanotte nena". Sento la sua mano accarezzarmi la schiena da sotto la maglia e sospiro contenta del contatto. Posiziono una mia mano sul suo addome, scoprendolo, e un'altra dietro al suo collo facendole dei leggeri grattini. La sento sospirare contenta e sorrido soddisfatta. Per la prima volto dopo quasi una settimana, mi addormento in pochissimo tempo e dormo tranquilla e felice tutta la notte. 

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