Momento della verità (parte 2)

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Visto che sono troppo contenta delle vostre reazioni alla storia, ecco un capitolo fuori programma ahaha. Continuate a commentare e votare. Buona lettura 💙
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Sembra triste e spenta e mi sento troppo in colpa pensando alle parole cattive che le ho detto poco fa, so di averle detto cose pesanti che le fanno molto male. "Scusate, prendo una felpa e vi lascio da sole" dice e senza guardami va nel suo armadio. Io la osservo attentamente sperando si giri e mi prenda in giro perché ho rubato di nuovo la sua felpa preferita, ma lei non lo fa. Ne prende una dall'armadio e prima di andarsene ci guarda e dice "Maria ci ha inviato del gelato, comunque". Neanche il tempo di vederla chiudere la porta che Stella mi chiede arrabbiata "Che le hai detto?". "Ho fatto schifo" dico imbarazzata del mio comportamento. "Mi sono spaventata di questa cosa, l'ho capito letteralmente due ore fa e l'ho fatta allontanare nell'unico modo in cui so farlo, ferendola. Io non so cosa fare Stella. Ho troppa paura. Ho paura di quello che potrebbe succedere. Non mi è mai piaciuta una ragazza, non so come comportarmi. Se mi piacesse ma non riuscissi a stare con lei? Se mi sentissi a disagio? Se scoprissi che non mi piace poi così tanto o che a lei non piaccio così tanto? Non voglio farla soffrire e non voglio soffrire, ci faremmo troppo male. C'è già così tanto tra di noi e sto così bene con lei. Non so neanche come potrebbero reagire i miei genitori. I miei genitori. Devo avvisarli, cosa dovrei dirgli? Se poi non mi accettassero?" inizio a dire come un treno mentre l'ansia continua a crescere e il respiro a dimezzarsi. "Sarah" mi ferma Stella prendendomi il viso tra le mani. "Scommetto che ti ameranno ugualmente. E se anche non dovesse succedere, hai sempre me al tuo fianco. Ti supporterò qualunque cosa tu decida di fare. Ma devi parlarne sia con i tuoi che con lei. Soprattutto con Ila, in particolare del fatto che potrebbero piacerti le ragazze, sono sicura che ti aiuterebbe" mi dice sorridendo dolcemente. Mi sento un po' meglio dopo queste parole, ma non sono ancora calma. "Non posso dirle niente Stella. Non ci riesco. Ho troppa paura di affrontare questa cosa. Se poi mi chiedesse chi è questa ragazza? Non riesco a mentirle, mi conosce troppo bene. Devo prima parlare con la mia famiglia e confidarmi con loro" dico convinta che sia la cosa giusta e nascondendo in realtà il vero motivo per cui voglio scappare dalla bellissima ragazza dai cappelli cioccolato che non esce più dalla mia testa. "Quindi pensi che evitarla sia la scelta migliore?". "È l'unica scelta" dico ancora sicura. "E tu pensi di riuscire ad evitarla?". La guardo interrogativa. "Sarah, da quando è entrata in casetta state quasi sempre insieme, sembrate una persona sola, vi cercate inconsciamente anche solo con gli sguardi, sapete stare senza contatto fisico esclusivamente per le ore necessarie delle lezioni poi dovete sempre starvi vicine, dormite nello stesso letto da un mese e vi abbracciate durante i pisolini. Due secondi fa l'hai vista e sembrava le volessi saltare addosso per abbracciarla" dice sorridendo. "Devo starle lontana e tu mi aiuterai" le dico seria. "No Sarah ti prego" mi supplica. "Non posso affrontare questo da sola" le dico disperata. Subito mi sforzo di non piangere, odio farlo. Ila è l'unica che mi fa sentire libera di lasciarmi andare sia nella tristezza che nella gioia, solo con lei non ho filtri. "Non fare così su" mi dice e mi abbraccia forte. E l'unica cosa che vorrei ora sono le SUE braccia attorno a me, la SUA voce che mi dice parole dolci per tranquillizzarmi. Eppure io sono qui a supplicare Stella di aiutarmi ad evitarla. Sono un gran casino. Decidiamo di alzarci per andare a mangiare il gelato. La cerco ovunque con lo sguardo ma non la trovo. "È sul retro con Vale" mi dice Matteo. Io annuisco non mostrandomi troppo interessata e lui se ne va fuori. "Dobbiamo ringraziare Ila appena rientra" sento Lucia dire. "Ila?" chiedo non capendo cosa c'entri. "Si, lei ha chiesto a Maria di portarci del gelato. Sono sicura che lo ha fatto per te visto che c'è quintale di pistaccio e gusto frutta" mi risponde l'americana ridendo prima di girarsi e continuare a mangiare il gelato. Mi ha preparato il mio piatto preferito, ha chiesto a Maria di comprare del gelato apposta per me, mi è venuta a consolare. E io l'ho trattata uno schifo. "Io non la merito" dico sottovoce ma Stella sembra sentirmi. "Lei non merita che la ignori, ma vi meritate a vicenda. Siete speciali e siete perfette insieme" mi dice dandomi una pacca sulla spalla e preparandosi il gelato. Lo mangiamo entrambe, anche se perfino la voglia di gelato mi è passata con tutti i pensieri che ho in testa, non mi era mai successo prima. Dopo un po' decidiamo di metterci a letto e ci addormentiamo. O meglio Stella si addormenta. Io mi giro e rigiro nel letto aspettando che la porta si apra e Ila ritorni in camera. Ma questo non avviene. Ho iniziato a pensare a tutte le volte in cui sono stata gelosa di lei, dando finalmente un nome a quel sentimento rabbioso e doloroso che provavo, e non capisco come Ila non abbia intuito prima i miei sentimenti. Io non li ho capiti, questo è vero, ma lei mi conosce davvero, come può non averlo fatto? Forse non le piaccio in realtà e ha capito che a me piace, quindi vuole far finta di niente per non spezzarmi il cuore. Rido a questa idea perché più penso ai nostri momenti insieme più penso a quanto in realtà ci siamo sempre mostrate i nostri reali sentimenti. Ci siamo quasi baciate mille volte, ci siamo lasciate baci sul collo che ci hanno fatto provare cose che non dovresti con una tua semplice amica, ci siamo ingelosite l'una dell'altra, ci siamo addormentate abbracciate non so quante volte, ci siamo sentite protette l'una nelle braccia dell'altra. Come ho fatto a non accorgermene prima? Come facevo a spacciare tutto questo per amicizia?

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