Gelosia

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POV SARAH

Sveglio sentendo dei baci sul mio collo e una mano che mi accarezza l'addome. Riconosco subito il profumo della persona che mi sta svegliando e sorrido passando una mano tra i suoi capelli. La ragazza al mio fianco si ferma per dirmi "Buongiorno bimba" e mi sorride. "Se inizia così sicuramente lo sarà" dico e ridiamo entrambe. "Perché ti piace?" mi chiede in un sussurro avvicinandosi al mio viso per poi lasciare un piccolo bacio dietro al mio orecchio. Annuisco e chiudo gli occhi lasciandomi andare a tutte le sensazioni che scatenano i suoi gesti. Penso di non aver mai provato niente di più eccitante dei suoi baci. Lei ride, anche in maniera molto sexy, e continua a torturarmi il collo, lasciando baci sempre più lunghi e facendomi perdere totalmente il controllo. Porto una mano tra i suoi capelli e l'altra sotto la sua maglia per accarezzarle la schiena e avvicinare di più il suo copro al mio, come se fosse umanamente possibile. Arrivata al mio punto debole inizia a mordere la mia pelle generando calore per tutto il mio corpo e mi sento su un altro pianeta. "Ila" gemo non riuscendo più a resistere quando sento la sua lingua leccare un lembo di pelle prima di stringerlo tra i denti. Si allontana per guardarmi con un sorriso soddisfatto. "Sei bellissima" dice e avvicina il suo viso al mio. Prova a fermarsi ma la tiro a me con le mano che ho dietro al suo collo e porto le nostre labbra a pochi centimetri di distanza. Sento il suo respiro fondersi con il mio, la sua mano che sale sempre di più sotto la mia maglia e sento di stare per esplodere. Le sue labbra sfiorano le mie e....


"Bimba, hey". "Sarah, svegliati" sento all'improvviso. Mi muovo, stranita dal suono di queste voci, ed apro gli occhi. Apro gli occhi? "Bimba tutto okay?" mi chiede Ila preoccupata. Mi guardo attorno spaesata e mi siedo al centro del letto vedendo Mari vicino a me. "Hai fatto un incubo?" mi chiede la ragazza poggiandomi una mano sul braccio in segno di conforto. "Un incubo?" chiedo confusa e con il fiatone. "Stavi dormendo e poi hai iniziato a parlottare nel sonno, ma non capivo niente" dice Ila guardandomi e cercando di capire cosa sia successo. Mi butto di nuovo sul cuscino, con il cuore che batte come se avessi appena corso una maratona, e mi passo una mano sulla faccia. "Tutto okay, non vi preoccupate" dico sospirando e ridendo. Mari se ne va e Ila si stende al mio fianco. Cazzo, è stato tutto un sogno. Sembrava così vero, sentivo il suo fiato e le sue mani sul mio corpo, il cuore battermi nelle orecchie, i brividi sulla mia pelle, era tutto così reale. "Che hai sognato?" mi chiede Ila portando una mano sul mio addome e iniziando ad accarezzarlo. Il suo gesto di conforto però accende qualcosa in me. Subito mi tornano in mente tutte le scene che purtroppo sono solo state frutto della mia immaginazione e scatto all'impiedi arrossendo. Non penso che sia il caso averla così vicina ora, con tutti questi pensieri fervidi nella mia mente. "Vado in bagno" dico e mi precipito nell'altra stanza. Chiudo a chiave la porta e mi guardo allo specchio. Sono completamente rossa in volto, sudata e un altro aggettivo che vorrei evitare di utilizzare. Non mi era mai successo prima. Certo ho avuto pensieri del genere, non sono una santa, ma mai così vividi e spontanei. Non ho sognato queste cose, MAI. Apro l'acqua gelida ed inizio a bagnarmi la faccia e i polsi sperando di calmarmi. Rido perché non so che altro fare, sono un casino. "Hey, sicura che sia tutto apposto?" mi chiede giustamente preoccupata Ila. "Si tranquilla" dico aprendo la porta. Lei mi guarda studiando il mio volto per capire se le stia nascondendo qualcosa, ma quando capisce che non sia niente di grave mi abbraccia e mi lascia un bacio sulla fronte. Mi abbandono e rilasso nel suo gesto, portando le mie mani dietro la sua schiena. Inalo il suo profumo e cerco di calmarmi, ma in realtà sentire il suo corpo che stringe il mio ha per le prima volta l'effetto contrario. Amplifica l'emozione che vorrei placare. Essendo una bella sensazione, però, continuo ad abbracciarla. "Andiamo a fare colazione?" le chiedo alzando la testa per guardarla impaurita che un contatto prolungato possa far riemergere di nuovo i ricordi. Lei annuisce e mi prende la mano lasciandomi un bacio sul dorso prima di portarmi in cucina. "Che prepariamo oggi?" chiede Ila mettendosi dietro ai fornelli e poggiandosi uno straccio sulla spalla, come sempre. "Pancakes direi" sento Holden dire prima che mi abbracci da dietro. Ila annuisce e a testa bassa prepara il piatto richiesto. "Come ti senti?" mi chiede il ragazzo lasciandomi un bacio sulla testa per poi sedersi al mio fianco e poggiare una mano sulla mia gamba. Azione che, nel mio stato di adesso, dovrebbe almeno farmi provare un brivido, ma davvero niente. Possibile che la mia attrazione per Ila abbia annullato qualunque altra? Stordita da questa mancata reazione ci metto un po' a rispondere. "Hey, ma che hai?" mi chiede Ila intervenendo nel discorso. "Tutto bene, tranquilla" dico alla ragazza e poi mi volto vero il ragazzo. "Sto meglio. Ho capito che è inutile piangere, che ci rivedremo fuori e mi sono ripromessa di lavorare ed impegnarmi anche per lei" dico dopo essere riuscita finalmente ad elaborare un pensiero lucido. Troppi pensieri per la testa e troppe emozioni per essermi svegliata poco fa. "Brava la mia Saretta" dice dandomi un bacio sulla fronte. Sorrido del dolce gesto ma quando vedo Ila con un sopracciglio alzato mi scappa una piccola risata. Facciamo colazione parlando del più e del meno, e appena finiamo provo a correre in camera. Necessito di una doccia gelata. Purtroppo, Holden mi blocca e mi dice di dovermi dire una cosa. Sospiro frustrata ma ovviamente accetto. Usciamo fuori e lui si prende una sigarette, probabilmente per scaricare un po' dell'ansia che perfino io percepisco. "Dimmi tutto" dico sorridendogli, per tranquillizzarlo, e sedendomi sulla panchina. Lui si accende la sigaretta e si siede al mio fianco. "Ho scritto delle cose su di te" mi dice sorridendomi e il mio cuore affonda. "Come?" gli chiedo sperando di aver capito male. "Sto lavorando su varie canzoni e mi stai ispirando molto" mi dice prendendomi la mano. Cazzo. Io gli sorrido arrossendo, non sapendo come reagire. "Non so cosa dire" dico ridendo. "Sono lusingata" continuo abbassando la testa. "Non devi dire o fare niente, volevo solo che lo sapessi. A prescindere da come andrà, ci sarà sempre qualcosa di te nella mia musica" conclude lasciandomi un bacio sulla fronte. Vorrei sprofondare. È un ragazzo così dolce. Perché dovevo piacergli proprio io che sono completamente persa di un'altra persona? "Magari poi te le faccio sentire quando sono pronte, per ora è tutto work in progress" dice ridendo contagiandomi. L'abbraccio perché non so che altro fare onestamente. Adesso dirgli tutto sarà ancora più difficile, ma non so per quanto ancora posso vivere questa situazione. Ci stacchiamo e gli faccio compagnia mentre finisce di fumare. Lui mi racconta qualcosa che gli è successa in settimana, tenendomi ancora per mano, ma il mio cervello non elabora molte delle informazioni che mi sta dando. Nel mio cervello si ripete solo quello che mi ha detto. 'ci sarà sempre qualcosa di te nella mia musica'. Una frase bellissima detta alla persona sbagliata. Mi sento uno schifo. Sento di averlo preso in giro o usato. Non vorrei ferirlo e allo stesso tempo so che continuando così in realtà gli sto solo facendo ancora più male. Devo trovare il modo di dirgli tutto nella maniera più dolce possibile. Dopo un po' ci dividiamo, dovendoci preparare per le lezioni. Mi chiudo in bagno e mi preparo il più velocemente possibile e corro in classe per evitare di fare tardi. Da quando le giornate sono così corte?

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