A qualunque distanza

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Cari lettori, come va? Vi sta piacendo la storia? Gli orari pazzi sono tornati, ma anche voi siete lettori notturni quindi ci compensiamo 😂. Volevo dirvi che non so se oggi riuscirò a pubblicare qualcosa perché è il mio compleanno😊. Avròa giornata abbastanza piena ma proverò a pubblicare. Nel caso in cui non ci riuscissi, tornerò regolarmente mercoledì tranquilli. Grazie dell'attenzione. Fatemi sapere cosa  pensate di questo capito e buona lettura 💙
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Ecco arrivato il giorno del caos. Oggi dobbiamo registrare la puntata del serale e siamo estremamente nervosi. C'è molta tensione nell'aria e cerchiamo tutti di evitarci o di starci attorno ma in silenzio. Ognuno perso nei propri pensieri e troppo preso da se stesso per preoccuparsi degli altri. Oppure, come per me e Sarah, impegnato a preoccuparsi per se stesso e per altri. Siamo rimaste fino a tardi a parlare ieri sera, cercando di confortarci a vicenda ma la verità è che la paura sovrasta anche le nostre reciproche parole di speranza. Siamo state il più possibile a letto, stringendoci senza fiatare, concentrandoci solo sui nostri gesti d'affetto. Abbiamo fatto colazione tenendoci per mano. Ci siamo letteralmente separate solo per cambiarci. Appena uscite ci siamo squadrate dalla testa ai piedi mangiandoci con gli occhi. "Sei bellissima" le ho detto lasciandole un bacio sulla fronte e cercando di contenere il mio desiderio di fare altro. Lei ha riso per poi dirmi "Disse la dea" e farmi un occhiolino. Se continua così non resisterò ancora per molto. Ora siamo dietro le quinte. Mi sono allontanata da lei per indossare i microfoni e appena tornata l'ho trovata appoggiata ad una console con la testa bassa, le braccia incrociate e lo sguardo fisso nel vuoto. L'ansia in questo momento la sta mangiando viva. La conosco e so che ora probabilmente è in modalità panico. Troppi scenari negativi si susseguono nel suo cervello, facendola sentire persa. Mi avvicino lentamente e le dico "Dove sei bimba?". Alza la testa di scatto e mi chiede confusa "Cosa?". Rido della sua tenerezza e porto le mie mani dietro alla sua schiena. Lei subito scioglie le sue e le porta dietro al mio collo. Allarga le gambe e mi tira a se. "Dove ti sta portando la tua testolina?" le chiedo lasciando un bacio sulla sua fronte. La sento sospirare e poi mi stringe poggiando la sua testa sulla mia spalla e sfiorandomi il collo con la punta del naso. "In posti molto lontani" mi dice stringendomi forti. "Ho un brutto presentimento" mi dice. "È come se percepissi che qualcosa andrà storto stasera. E non voglio che tutto vada a rotoli" dice con voce sottile per poi lasciare un bacio sulla mia pelle scoperta causandomi brividi. "Bimba" le dico e lei solleva la testa per incastrare i nostri sguardi. "Vorrei potessimo stare per sempre così. Vivere sotto lo stesso tetto, lontane dal mondo e rendendo la nostra passione il lavoro del nostro futuro. Ma purtroppo è una competizione. Ci sono sfide e gare dirette. Ci sono voti e giudizi. Devono essere prese delle decisioni. Però questo non cambia niente tra noi e non sarebbe ma fine della nostra carriera. Se anche dovesse accadere qualcosa ad una delle due, non sarebbe la fine del mondo. Fuori da qui continueremo a cantare. Fuori da qui io continuerò ad essere follemente innamorata di te" dico e la vedo ridere. "Anche io ti amerò a prescindere dalla distanza che ci separa" mi dice subito e ci diamo un piccolo bacio eschimese, a sostituzione del piccolo bacio a stampo che ci saremmo scambiate se fossimo state insieme. "Quindi non devi avere paura o essere ansiosa. Lasciare andare emozioni del genere è molto difficile, ne sono consapevole, ma devi concentri anche sulle emozioni belle. Non voglio vederti sempre così prima di salire sul palco, mi fa male vederti così. Lo so che è importantissimo quello che stiamo vivendo, Amici è un occasione che letteralmente si presenta una sola volta nella vita, ma prima o poi dovrà finire. E a prescindere da tutto, da quando saremo eliminate, contro chi e per quale motivo, quando usciremo ci aspetterà un mondo completamente diverso da quello che abbiamo lasciato tutti quei mesi fa. Ed è terrificante ed elettrizzante allo stesso tempo. Ma ci sarà una costante che ci ha accompagnato in questo percorso e che troveremo anche fuori, noi due" le dico accarezzandole dolcemente la guancia e lei mi sorride. "Hai un potere con le parole che mi stupisce ogni volta. È impressionante come tu sappia esattamente cosa dirmi per tranquillizzarmi" dice incredula e commossa dal mio discorso. "Ho un potere speciale" le dico facendole l'occhiolino. "Tra poco mi chiameranno alla Marvel per aggiungermi come nuovo supereroe di quartiere" le dico provando a farla ridere e ci riesco. Sento quel suono melodioso che mi riempie di gioia e soddisfazione, essendone la causa, e poi riconnette le nostre fronti. Restiamo in questa posizione alternando i nostri sguardi tra le labbra e gli occhi dell'altra. All'improvviso però veniamo illuminate dal lato. Ci giriamo e troviamo Mari e Sofi che ci guardano sorridendo e la riccia con il telefonino tra le mani. "Ci hai fatto una foto?" chiede Sarah confusa, ma a quanto pare meno di me. Chi aveva capito che fosse il flash di uno scatto? "Ha fatto una storia" dice Sofia precisando l'affermazione giusta della mia ragazza, cioè della mia ex ragazza, della mia amica che vorrei fosse di nuovo la mia ragazza, vabè ci siamo capiti. Ci guardiamo alzando il sopracciglio e poi ci avviciniamo alle due ballerine. Mari ha postato nella sua storia la foto di noi due che ci guardiamo e ha scritto 'mie' con un cuore. La guardo e lei subito dice "Eravate troppo carine non potevo non farvi una foto. Poi è uscita così bene sarebbe stato un peccato nasconderla nella galleria". Mi sorride e sento Sarah ridere al mio fianco. La guardo e scuote la testa per poi dire "Mandamela". Io la guardo e alzo un sopracciglio, sorpresa della sua reazione. "Siamo effettivamente troppo carine" mi dice portando le sue mani dietro la mia schiena e lasciandomi un bacio sulla guancia. Le due ragazze iniziano ad urlare al nostro fianco facendoci ridere ed arrossire. "L'ho sempre detto che sareste state troppo bene insieme. Ricordo quando lei era convinta che fosse un sentimento unilaterale" dice Cri facendomi il verso alle nostre spalle e io roteo gli occhi e gli faccio una linguaccia dandogli un pugno sul braccio e facendo ridere tutti. "Ragazzi cinque minuti e siamo pronti" ci urlano. Così ci raduniamo come per consuetudine nel nostro rituale di 'merda merda merda' e ci prepariamo per andare in scena. Lascio un ultimo bacio sulla fronte di Sarah e poi andiamo sul palco. Subito iniziamo uno scontro diretto con gli ZerbiCele. Inutile dire che siano i più temuti, per ora l'unica squadra ancora integra. È davvero difficile riuscire a prendere punto con loro, ma ci stiamo riuscendo di tanto in tanto. Lorella decide di schierarmi contro Holden e canto 'Yoko Ono' dei Mob Rich. Sono contentissima di esibirmi con questa canzone anche perché l'ho sentita in una delle mie serie tv preferite. In particolare perché è simbolo di una relazione. Una delle protagoniste si era innamorata della sua migliore amica ma la strada per loro era piena di curve ed in saluta. Mi ricorda molto quella che abbiamo intrapreso io e Sarah, per questo non vedo l'ora di cantarla. "Come sei sorridente" mi dice Maria quando mi posiziono al centro del palco. "Mi piace molto questa canzone" le dico sperando che non faccia altre domande. La base parte e io inizio a cantare, lasciandomi andare al ritmo della musica e pensando al testo. Sorrido nelle parti che vorrei tanto dedicarle ma so che non posso farlo, sforzandomi di guardare ovunque tranne che su di lei. Così fisso il mio sguardo nella telecamera e canto "Some shit I just don't need in life, but I need you" (di qualche merda semplicemente non ne ho bisogno nella vita, ma ho bisogno di te) facendo un occhiolino. Subito il pubblico inizia ad urlare e si alza per ballare con me. Finisco la mia esibizione e parte un forte applauso. "Ora ho capito perché sorridevi così tanto. Questa canzone è una dedica" mi dice con il suo sorrisetto e sono indecisa se volerla uccidere o batterle il cinque per questa uscita grandiosa. Il pubblico esulta di nuovo e inevitabilmente arrossisco. "Ma tu devi sempre commentare quando canto io?" le chiedo sapendo che non aspetta altro che iniziare un botta e risposta con me. "È troppo divertente per non farlo lo sai" mi dice subito e sorrido scuotendo la testa. "Un giorno me la pagherai, non so come ne quando ma succederà" le dico puntandole un dito contro. Tutti ridono e poi Maria chiama Holden al mio fianco per sapere il giudizio dei giudici. Ci abbracciamo e ci sorridiamo sussurrandoci complimenti per le reciproche esibizioni. Anche i giudici sono molto combattuti, siamo stati entrami molto bravi. Tra un complimento e l'altro però perdiamo il primo punto. Torno a posto leggermente delusa da me stessa. Mi sono impegnata davvero tanto in questa canzone, l'ho dedicata, mi sono lasciata completamente andare. Ma non è stato abbastanza e mi dispiace molto. Sorrido cercando di nascondere i miei sentimenti, ma forse non riesco a convincere tutti. Appena mi siedo sento infatti una mano sulle mia gamba. Sarah si avvicina al mio orecchio e dice "Sei stata pazzesca davvero. È solo il loro gusto personale. A me la dedica è piaciuta molto" sorridendomi. Abbasso la testa arrossendo e stringendole la mano. Purtroppo anche nella mance successiva perdiamo un punto e quindi siamo costretti a fare una sfida per sapere che andrà al ballottaggio finale. Chiamano me, Cri e Sofia. Sospiro sollevata di non sentire il nome di Sarah e mi concentro solo sulla mia esibizione. Purtroppo però di nuovo non è abbastanza e mi siedo sulla sedia in disparte pensando di dover affrontare la sfida finale. I ragazzi salgono e gli altri proseguono con le loro sfide. Guardando Sarah subito noto delle lacrime formarsi nei suoi occhi e ringrazio Cri di starle accanto e abbracciarla in questo momento. Vedo Lorella posarle una mano sulla spalla e  Lucia stringerle la mano. Sorrido vedendo questa scena e spero che riescano a calmarla, non può distrarsi ora, devono continuare ad esibirsi. Prendo respiri profondi, cercando di calmarmi. Passo tutto il tempo a giocare con la mia collana e con i miei anelli, per scaricare l'ansia, ma non sembra funzionare. Ogni tanto Maria mi lancia delle occhiate per chiedermi silenziosamente se sia tutto apposto e io annuisco non volendola far preoccupare. Andiamo nello scontro finale io, Lucia e Holden. Mi sento di morire. Stringo la mano alla ballerina per darle e in parte ricevere conforto in questo momento di totale panico generale. L'ansia ora è ancora più forte. Sono entrambi bravissimi e so che sarà molto difficile per i giudici scegliere.  Sento il cuore battermi nelle orecchie e le mie mani iniziano a sudare, il respiro si dimezza. Cerco lo sguardo di Sarah e subito la torvo ad osservarmi attentamente, forse notando il mio forte stress. Cerca di sorridermi per darmi forza, ma anche lei ha paura. Tuttavia, anche nel momento in cui entrambe siamo instabili emotivamente, incastrare il mio sguardo nel suo mi calma. Le sorrido e poi riporto lo sguardo davanti a me, più concentrata, più determinata. Lucia balla per prima e come sempre è stata pazzesca. L'Americana è davvero bravissima e questo mi spaventa. Ti cattura nelle sue esibizioni e non ti lascia andare fino alla fine. Poi Holden canta e come sempre il pubblico va in delirio. Il suo stile prende chiunque, è impressionante come riesca ad adattarsi ad ogni canzone. Ecco che arriva il mio turno. Canto "Espresso" di Sabrina Carpenter, ballando per tutti il palco, seguendo la coreografia e allontanandomi ogni tanto per coinvolgere il pubblico. È una canzone molto leggera quindi cerco di divertirmi e svuotare la mia mente. Mi dirigo anche vero i miei amici cercando di portare un po' di gioia e spensieratezza anche a loro e li vedo sorridere e ballare con me. Termino e il pubblico applaude. I ragazzi si avvicinano a me e ci mettiamo davanti agli schermi vedendo i nostri volti girare. Ogni secondo sembra dilatarsi e durare ore. Stringo la mano della ballerina ma è quasi un gesto senza emozioni. Siamo troppo prese da quello schermo per considerare altro. Fisso il mio sguardo sul mio volto e ogni volta che compie un nuovo giro perdo un battito. È sempre durato così tanto questo momento? Da casa sembravano pochi secondi. Ecco che viene mostrata la carta con la prima persona salvata e non sono io. Holden festeggia mentre io e Lucia applaudiamo perse tuttavia nei nostri pensieri. Lo abbracciamo e, mentre lui sale, noi ci dirigiamo ai nostri posti. Ci sorridiamo e ci facciamo un occhiolino mentre ci accarezziamo le gambe tranquillizzandoci. Lucia è di nuovo la prima e non posso negare di essermi incantata davanti a questa coreografia. È stata ammaliante, non si distingueva dai professionisti attorno a lei. Mi ha davvero lasciato a bocca aperta e non posso che unirmi al pubblico nel grande applauso finale. Il suo talento è innegabile. Lei corre ad abbracciarmi e poi si siede al mio fianco stringendomi la mano. Le sorrido per poi alzarmi e dirigermi al centro del palco. Lorella ha scelto una delle mie canzoni preferite del momento 'Episodio d'amore' di Geolier, ma che è una delle ultime che avrei voluto cantare in questo momento. Racconta di una storia d'amore tormentata in cui nessuno dei due riesce a lasciar andare l'altro. Sembrerebbe perfetta, perché descrive esattamente ciò che provo. Ma è qui il grande problema. L'emotività è un'arma a doppio taglio quando si canta, già in generale non ha freni. Farsi prendere dai proprio sentimenti in un'esibizione così importante, potrebbe costarmi tutto. "Mi raccomando, vai tranquilla. Ce la farai" mi dice Lorella conoscendo il mio disaccordo e io le sorrido dolcemente per l'incoraggiamento. "Che c'è non la volevi cantare?" mi chiede Maria e non so se perché me lo abbia letto in volto o perché già sapesse. "Adoro questa canzone. È bellissima e la sento tantissimo" dico e sospirando continuo "Questo mio essere troppo in sintonia con il testo mi preoccupa". Abbasso la testa imbarazzata e sento il pubblico applaudire. "E non è meglio così?Considera che tutte le canzoni che hai avuto paura a cantare poi sono state le tue migliori" mi dice sorridendomi per spronarmi. Io ricambio e dico ridendo "La cosa divertente è che sono le migliori esibizioni proprio per lo stesso motivo per cui io non vorrei cantarle. Sono proprio fatta male". Il pubblico ride e Maria scuote la testa chiamandomi scema. Ritorniamo tutti seri e faccio cenno alla regia. La base parte e io prendo un respiro profondo. Mi concentro e metto davvero tutta me stessa nel pezzo. Penso a quanto la nostra storia mi abbia fatto male. A quanto questo legame che ho con lei sia indissolubile e a volte ci stringa troppo forte ferendoci. Penso a quanto, nonostante tutto il dolore e tutte le difficoltà, io la voglia ancora. Penso a quanto sia disposta a lottare per lei, contro tutto e tutti. Non c'è niente che non farei, manterrei il cielo se mai dovesse cadere pur di farla stare bene. Finisco e vedo il pubblico alzarsi mentre applaude come un folle. Ringrazio tutti e sento delle lacrime formarsi nei miei occhi. Non so se per l'ansia del momento, i sentimenti che ho appena cantato davanti a mezza Italia o per l'emozione di vedere tutte queste persone così soddisfatte di una mia esibizione. I giudici ci fanno i complimenti e Maria ci fa tornare in casetta. Inutile dire che appena ne ha avuto l'occasione, Sarah si sia letteralmente gettata tra le mie braccia. "Sapevo che sarebbe successo qualcosa" dice tra i singhiozzi mentre nasconde il viso nell'incavo nel mio collo. "Bimba andiamo su, parliamo a casa" le dico lasciandole vari baci tra i capelli. Ci allontaniamo e abbracciate seguiamo gli altri, restiamo leggermente più indietro per avere più intimità. Entriamo e tutti i ragazzi si congratulano sia con me che con Lucia. Noi due ci abbracciamo e parliamo delle nostre opinioni sulla puntata evitando di pensare troppo a cosa sta per succedere. Sarah è sempre al mio fianco. Mi stringe la mano e un mio braccio è costantemente attorno a lei mentre la mia mano le accarezza il fianco. "Devo parlarti" mi dice all'improvviso e mi trascina in camera nostra. "Cosa vuo-" sto per dire ma vengo interrotta. Sarah mi prende il volto tra le mani e mi bacia. Appena le nostre labbra entrano di nuovo in contatto mi sento sulla luna. Avevo quasi dimenticato quanto fosse fottutamente bello baciarla. Le sue labbra continuando ad essere la mia droga preferita. Nonostante i litigi, nonostante tutte le storie che ci siamo raccontate, nonostante tutto il dolore. Subito porto le mie mani dietro la sua schiena e la vicino il più possibile a me. Approfondiamo sempre di più il bacio, gemendo, contente di aver finalmente trovato di nuovo il nostro posto felice. Inizia a camminare all'indietro, tirandomi, fino a che non arriviamo al mobiletto ed io subito porto le mie mani prima sul suo sedere per stringerlo, ricevendo una piccola risata mischiata ad un gemito, e poi sotto le sue gambe per farla salire. Accarezzo le sue gambe nude a causa della gonna sentendo brividi formarsi su tutta la sua pelle e sorrido soddisfatta. Dopo vari minuti ci stacchiamo, non riuscendo più a lottare il nostro bisogno di aria. Restiamo però attaccate, le nostre fronti sempre in contatto, i nostri respiri che si mischiano, i nostri sorrisi che aumentano sempre di più. "Mi erano mancate così tanto le tue labbra" mi dice passandoci un dito sopra. "Anche a loro tu eri mancata tanto" le dico avvicinandomi di nuovo per lasciarle piccoli baci a stampo. "Alle mie labbra era mancato fare varie cose" le sussurro all'orecchio per poi morderle il lobo e scendere sul suo collo per lasciare vari baci. Subito si sporge all'indietro per garantirmi l'accesso a più pelle e sorrido soddisfatta mentre una sua mano accarezza i miei capelli e l'altra la supporta. Seguo però un piccolo percorso sul collo, desiderando ritornare  dalle sue labbra. Dopo così tanto giorni di astinenza non posso stargli troppo lontano. Ci baciamo di nuovo, con meno figa, più calme. Quando ci stacchiamo sorridiamo come due imbecilli e ridiamo. "Posso dire che non me lo aspettavo per niente" dico e lei rotea gli occhi per poi tornare seria. "Non potevo pensare che saresti potuta uscire senza avermi baciato un ultima volta" dice abbassando la testa. Sento una voragine aprirsi nel mio stomaco. Questo intendo quando dico che le sue labbra sono una droga. Lei mi porta proprio su un altro pianeta. Mi sento fatta quando sono tra le sue braccia. Il mio cervello è completamente sconnesso e viaggio su mondi paralleli, diversi da questo. Ricordo all'improvviso che potrei tornare a casa, che potrei dovermi allontanare da lei non sapendo quando l'avrei rivista, sentendo la sua mancanza e allo stesso tempo sperando di rivederla il piu tardi possibile. Il solo pensiero mi uccide. Ma non posso darlo a vedere. "Bimba" le dico alzandole il volto per poi accarezzale la guancia. "Uno, hai fatto benissimo a baciarmi, approvo molto questo gesto improvviso" dico con il sorrisetto per smorzare l'atmosfera e ci riesco visto che ride. "Due, te l'ho detto che a prescindere da tutto i miei sentimenti non cambieranno di una virgola" le dico spostandole una ciocca di capelli dietro all'orecchio. "Tre, purtroppo sono cose al di fuori del nostro controllo. Non possiamo starci così male. Dobbiamo pensare positivo e concentrarci su tutte le cose belle che ci accadono e ci sono successe". "Lo so amore, non è questo" dice scuotendo la testa. Al nomignolo il mio cuore non può evitare di iniziare ad accelerare come se avessi appena finito di correre una maratona. Mi era mancato sentirlo. "Ho paura di sentire la tua mancanza" dice prendendomi le mani e la guardo confusa. "Quando non parlavamo, stavo malissimo. Sentivo come se una parte di me fosse lontana dal mio corpo. Mi mancavi così tanto e continuavo ad averti attorno. Non come avrei voluto, certo, ma eri lì. Potevo guardarti, potevo sapere cosa stessi facendo, potevo starti vicino. Ho paura di quanto potresti mancarmi se dovessi uscire" dice e vedo una prima lacrima rigarle il volto. Subito l'asciugo ma non posso evitare che anche le mie inizino a cadere. "Non so come vivere qui senza di te. Ho paura di dover imparare a farlo e non voglio davvero. Ho il terrore di passare del tempo lontana da te perché so come sono senza te, incompleta, e non saprei come andare avanti qui" dice mentre altre lacrime le scendono e le mie non possono che fare lo stesso. "Non sarei come sono ora se non fosse per te" continua e lì la fermo subito. "Bimba, ma che dici" le dico prendendole il volto tra le mani arrabbiata che possa pensare una cosa del genere. "Tutti i tuoi traguardi, tutti i tuoi successi, tutte le soddisfazioni che ti stai prendendo. Il tuo essere arrivata fino a qui. Io non c'entro niente bimba. Nulla. È tutto merito tuo. È merito della tua dedizione, della tua testardaggine, del tuo talento, della tua voglia di dimostrare a tutti quanto cazzo valessi, di tutto il tuo lavoro. Hai passato ore a fare esercizi vocali per spostare la voce e imparare a gestirla al meglio. Tu lo hai fatto non io. Hai gettato via non so quanti tuoi testi, ma poi hai imparato ad amarli ed apprezzarli e hai scritto due canzoni interamente da sola. Io le ho lette quando erano già finite, figurati come potevo aiutarti in questo" dico e lei ride tra le lacrime. "Io sono stata una mera accompagnatrice. Ti ho asciugato le lacrime quando eri giù" le dico facendolo anche adesso e lei mi sorride dolcemente. "Ti ho confortato nei momenti peggiori. Ti ho spronato. Certo. Ma nulla di tutto quello che hai guadagnato è grazie a me. Bimba, sei tu che sei fantastica. Sei tu che sei una fottuta guerriera pronta a prendersi il mondo alla prima occasione. C'è gente a casa adesso che si aspettava tu uscissi alla prima puntata del serale" le dico determinata. "Tu sei qui e loro ora ti guardano da sopra ad un divano. La soddisfazione è tua. Io sono fiera di vederti fare tutto questo, è ovvio. Ma la soddisfazione di mostrare a chi non ha creduto in te quanto vali davvero, è tutta tua" le dico scandendo bene tutto per farglielo entrare in testa. "Quando io uscirò da qui, continuerò a supportarti come ho sempre fatto. Continuerò ad amare ogni cosa che scrivi e a lottare contro di te se mai dovessi di nuovo dubitare del tuo talento. Continuerò a sapere tutti i tuoi pezzi a memoria prima che tu riesca a cantarli una prima volta sul palco" dico e lei ride scuotendo la testa e facendomi sorridere. "Continuerò a consolarti nei momenti più difficili. Ti asciugherò le lacrime virtualmente, purtroppo ho anche io dei limiti" le dico facendola ridere di nuovo. "Tu continuerai il tuo percorso, perché è tuo. Non nostro. Io ti sono affianco. Ti sarò affianco anche da lontano. Ma la tua forza non muterà, la tua audacia sarà qui, perché tutto quello che ti ha portato fino a qui è parte di te" finisco e lei mi guarda. Senza dire nulla mi prende e mi bacia comunicando molte più emozioni in questo gesto che quelle che avrebbe potuto esprimere a parole. "Scusate piccioncine, odio interrompervi, ma è arrivato il momento di sapere chi sarà eliminato" ci dice Maria e noi la ringraziamo e le diciamo che saremmo subito andate di là. Sarah scende dal mobile e mi prende le mani. "Ti amo" mi dice e io le sorrido dicendole "Ti amo". Poi le lascio un ultimo bacio a stampo, un ultimo bacio eschimese e un ultimo bacio sulla fronte. Prendo un bel respiro e ci dirigiamo dai ragazzi. Sarah continua ad accarezzarmi il dorso della mano con il pollice e a lasciarci piccoli baci. Sorrido sentendomi protetta ma nonostante questo non posso evitare di essere agitata. Solo una domanda circola e si ripete come un mantra nella mia testa mentre ci avviciniamo alla sala. Resterò ancora accanto alla mia bimba o dovrò tornare a casa?

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