Confusione

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POV SARAH

Non capisco più niente. Sono giorni che davvero non ci capisco nulla. Già tutte le lezioni sono stressanti da sole, la situazione con Ila e Holden mi sta mettendo davvero tanto in crisi, ora anche l'uscita di Stella. Non riesco a reggere tutto. Mi sento persa. Sono sul letto a guardare il soffitto. Holden mi ha chiesto di stare un po' insieme mentre lavorava a qualcosa e io gli ho detto di si, leggermente contro voglia. So che oggi è il suo giorno, ormai ho imparato la scaletta, ma ora come ora ho bisogno di altro. Ho bisogno di attenzione e di affetto e lui è sempre molto timido. Chi voglio prendere in giro? Vorrei avere bisogno solo di qualcuno di generico che mi stringa forte e mi consoli, ma la verità è che io ho proprio bisogno di Ila. Necessito le sue braccia che mi avvolgono, il suo tocco così delicato, come se avesse paura di rompermi, la sua voce che mi sussurra parole dolce. Ho bisogno di lei. Ho combinato un casino. Perché mi sono fatta confondere così tanto da Holden? Certo è un bravissimo ragazzo, ma può davvero reggere il confronto con Ila? Con lui sarebbe tutto diverso, sicuramente. Saprei come comportarmi senza paure ed incertezze. Ma poi dovrei rinunciare ad Ila sotto troppi punti di vista. Già non dormire più con lei è stato pesante, immagina dover rinunciare anche al suo conforto, perché poi dovrei cercarlo in Holden. Le prime notte di separazione forzata sono crollata a cause della quasi settimana di insonnia precedente, ma ora che mi sono ricaricata non mi basta guardarla da lontano o prenderle la mano. Voglio sentire le sue mani sul mio corpo e voglio esplorare con le mie il suo, soprattutto in un modo in cui non ho mai fatto prima. Mi copro il viso ormai rosso con le mani e vorrei solo urlare. Holden entra con il suo computer e ci stendiamo sul mio letto. Mi poggia un braccio attorno alle spalle e inizia a lavorare. È qui fisicamente ma mentalmente è altrove, come me. Sono qui al suo fianco ma ho in mente solo come Ila mi ha fatto sentire poco fa. Chiudo gli occhi ripensando alle sue labbra sul mio collo e al desiderio così viscerale che ho provato nel volerla baciare. Mai mi era capitato di volere qualcuno come Ila poco fa. Mai mi era capitato di sentire il bisogno fisico della vicinanza di qualcuno, come ora lo sento per lei. Mi costringo a restare ferma, nonostante ogni particella del mio corpo mi stia urlando di alzarmi e correre da lei, perché non è giusto. Non sto dando ad Holden la possibilità che si merita. Quando siamo insieme lo vedo sempre come un amico e mai come altro. Mi piace molto parlare con lui, la mente è tra le cose che più mi attraggono e lui è molto intelligente. Ma delle altre qualità che cerco solitamente in una persona, lui non ha quasi nulla. Non mi ero accorta prima di tutto questo. Mi piace a livello intellettuale, adoro parlare con lui di cultura anche se non riesco mai ad aprirmi sul serio con lui, sento ancora un muro tra noi sotto quel punto di vista e lo stesso vale per lui. Non ci siamo ancora conosciuti a fondo ed è una cosa che mi fa riflettere molto. Sono stata troppo impulsiva, mi sono gettata in questo triangolo che non ha senso di esistere. Lo ammiro tanto e gli voglio un mondo di bene, ma questo non può bastare per iniziare una relazione. So di aver un po' forzato questo interesse, o meglio il mio cervello lo ha fatto, per evitare di affrontare tutto quello che provo per Ila. Ma più continuo così più i miei sentimenti per lei aumentano e le mie possibilità di mostrarli diminuiscono perché Holden è sempre tra noi. Lo leggo nei suoi occhi quando mi guarda, leggo il desiderio di baciarmi, che vedrà sicuramente anche nei miei, e la consapevolezza di non poterlo fare. Non so come affrontare tutto questo. Do ad Holden un'ultima chance provandoci davvero con lui? O lascio finalmente liberi i miei sentimenti per Ila? Non lo so, ho bisogno di riflettere ancora. Vorrei tanto che Stella fosse qui, sicuramente mi avrebbe aiutata o almeno ascoltata e avremmo escogitato un piano insieme. Non so cosa fare, mi sento persa. So per certo una cosa però, stasera non posso dormire da sola. Guardo Holden che lavora sul pezzo, concentrato, nella sua bolla e io cerco di pensare al modo migliore per chiedergli quello di cui ho bisogno. Sentendo il mio sguardo su di se, si gira verso di me e mi sorride. "Che c'è Saretta?" mi chiede e io roteo gli occhi per il nomignolo. "Volevo chiederti una cosa" dico alzandomi, creando spazio tra noi, e abbassando la testa. Ora o mai più. "Certo dimmi tutto" mi dice preoccupato prendendomi la mano e questo mi fa sentire ancora più in colpa. "So che una delle regole è che Ila ed io non possiamo dormire insieme, ma potremmo fare un'eccezione? Solo per oggi, ti prego" gli chiedo supplicandolo. Lui mi fa un sorriso triste e dice "Certo, se proprio ne hai bisogno è ovvio che puoi. So quanto oggi sia difficile per te e voglio aiutarti come posso". Mi fiondo tra le sue braccia, contenta di essere riuscita ad ottenere questa possibilità. Gli lascio un bacio sulla guancia e poi ci stendiamo di nuovo. Lo vedo sorridere dei miei gesti e sono contenta. Mi sento molto meglio, sapere che stasera potrò dormire di nuovo vicino a lei mi ha risollevato l'umore. Sono emozionata, non vedo l'ora di dirglielo e soprattutto non vedo l'ora che accada. Restiamo ancora un po' stesi, ascoltando i suoi pezzi. Ogni tanto mi chiede qualche consiglio e cerco di aiutarlo riprendendo le nozioni che Ila mi ha dato. Ci alziamo solo all'ora di cena. Quando però sto per uscire dalla stanza il mio sguardo cade sul letto di Stella e mi si chiude lo stomaco. Sono tentata a restare in camera, ma so che non me lo lascerebbero fare, così prendo un respiro profondo e mi dirigo in cucina sperando di essere riuscita almeno minimamente a mascherare la mia tristezza. Ci fermiamo in camera del ragazzo per posare la sua roba e lui mi porge una sua felpa. "Fa freddo, dovresti metterti qualcosa addosso" dice facendo un sorrisetto che purtroppo non ha l'effetto desiderato su di me. Lo trovo molto tenero, ma non fa volare nessuna farfalla nello stomaco e non fa perdere nessun battito al mio cuore. Gli sorrido e la prendo. La indosso e mi va giusto un po' più piccola di quella di Ila e non posso che ridere e scuotere la testa, riesco a non pensare a lei per cinque minuti? Penso che la risposta sia chiara. Andiamo in cucina e troviamo Ila e Lucia a ballare e cantare su canzoni rap inglesi, mentre fanno i piatti. Ecco che tutta la tristezza mi passa come per magia. Non posso che ridere della scena ed essere catturata dalla bellezza della ragazza dietro ai fornelli. Anche vestita in maniera così semplice è stupenda. Sarà che indossa anche la mia felpa rosa, quindi mi attrae ancora di più, ma davvero non riesco a staccarle gli occhi di dosso. "La consumi così eh" mi dice Cri prendendomi in giro e risvegliandomi dalla trance. "Non si è consumata Gaia in tutto questo tempo" rispondo subito io e lui ride arrossendo per poi spingermi con la spalla. Holden vicino a noi, si mette le mani in tasca e si siede, forse in imbarazzo per la scena, e mi sento malissimo. Devo evitare di dire e fare certe cose con lui presente, lo so, ma è più forte di me. Ci sediamo e ceniamo tranquillamente. Cerco di mangiare velocemente, sperando di arrivare a fine pasto il prima possibile. Vorrei solo prenderla e portarla in camera, ma già prospetto una serata più lunga. Ora che Stella se n'è andata sicuramente passeremo quanto più tempo possibile insieme, una cosa bellissima in realtà, se solo non avessi come opzione alternativa le braccia di Ila. Come previsto, restiamo molto tempo attorno alla tavola a parlare, ma penso mi si legga in faccia il desiderio di alzarmi. Ila infatti decide, dopo avermi osservata per un po', di andare a fumare fuori. Salto dalla sedia e la seguo, a questo Vale si ferma e decide di lasciarci uscire da sole, dovrei farle una statua. "Che hai trottolina?" mi chiede Ila appena usciamo. Io rido e dico "Niente" alzando le spalle con fare innocente. Lei alza un sopracciglio mentre prende la sua sigaretta. Guardo l'oggetto che viene prelevato dal pacchetto e seguo il suo percorso fino a che non raggiunge le sue labbra. Deve aver notato il mio sguardo perché fa un sorrisetto e dice "Ah poi sono io che devo smetterla con quello sguardo". A questo ridiamo entrambe e poi ci sediamo. Prontamente mette un braccio sulle mie spalle ed io mi appoggio a lei guardando il cielo. Inizia a giocare con i miei capelli mentre fuma e mi lascia ogni tanto qualche bacio sulla fronte. Fa tutto quello di cui necessito, senza che abbia mai dovuto dirle niente. Sa tutto di me e io so tutto di lei. Sospiro contenta pensando a ciò e chiudo gli occhi beandomi delle sue attenzioni. "Cera di restare sveglia fino a tardi oggi" mi dice dopo aver finito la sua sigaretta. La guardo interrogativa. "Ho pensato di fare una cosa, ma voglio organizzare tutto quando siamo sole" mi dice lasciandomi un altro bacio sulla testa. "Posso avere un indizio?" le chiedo girandomi e facendo gli occhi da cucciolo, a cui lei non resiste. Infatti mi copre subito il volto e dice "Stronza, non ci provare. Voglio che sia una sorpresa". Io tolgo le sue mani ed annuisco provando a non spingere per ottenere una risposta, nonostante la curiosità mi stia mangiando dentro. "Ah, ho una notizia da darti" dico prendendole la mano. "Ho chiesto ad Holden di poter dormire con te stasera" dico arrossendo e guardandola. Un bellissimo sorriso le si forma sul volto e dice "Davvero?". Io annuisco e abbassando la testa dico "Ho davvero tanto bisogno di te oggi, lo sai". "Mi piace molto essere quello di cui hai bisogno" dice alzandomi il volto e facendo scontrare i nostri occhi. Ha ancora quello stupendo sorriso stampato in volto e vorrei così tanto baciarla. Chiudo gli occhi e prendo un respiro profondo, devo assolutamente sistemare questa situazione, non so quanto potrò ancora resistere così. Ecco che esce il ragazzo a cui stavo pensando. "Di che parlate?" chiede venendo vicino alla panchina. Ci stingiamo e si siede al mio lato, lasciandomi al centro tra loro due. Vedo Cri, Gaia e Lucia uscire con la coppia di biondi e tutti restano interdetti nel vederci così. Fino a che Cri non inizia a ridere, immagino che sia effettivamente molto ironica come scena, coinvolgendoci tutti. Iniziamo a parlare del più e del meno, ma l'unica cosa che ho in mente è la tensione palpabile tra noi tre. Non so se sia solo nella mia testa o se si percepisca anche da fuori. Vedo però le due persone al mio fianco molto a disagio, forse perché entrambe vorrebbero fare qualcosa ma evitano per la presenza dell'altro. Restiamo così fino a che tutti non finiscono di fumare, avendo deciso di farlo un po' a scaglioni, quando poi alcuni pensano di rientrare. Restiamo così io, Ila, Holden, Vale e Matteo. Vedo Ila e Vale che si guardano ed iniziano a ridere, probabilmente della situazione creatasi o di qualcosa che si sono dette precedentemente. Matteo mi guarda e sorride cercando di trasmettermi tutto il suo appoggio in questa situazione complicata. Ila ha detto di aver pensato a qualcosa e non so se Vale debba effettivamente aiutarla. Sapendo che fino a che non andrò in camera non porremo mai fine a tutto questo, mi alzo e dico "Vabbe io vado in camera". A questo Holden subito si alza e dice di volermi accompagnare. Gli sorrido e poi guardo Ila per farle capire che sarei riuscita più tardi. Lei annuisce sorridendomi ed io entro con il ragazzo al mio fianco. Restiamo in silenzio nel percorso, lui perso nei suoi pensieri con le mani in tasca ed io provando ad ipotizzare quale sia la sorpresa della ragazza. Arriviamo alla porta e mi giro per dargli la buonanotte. Lui mi prende le mani e a testa basse dice "So che il rapporto che hai con Ila è diverso, siete state migliori amiche e vi conoscete meglio di chiunque altro". Sospira e poi alza lo sguardo per farlo scontrare con il mio. "So di non riuscire a darti sempre quello che necessiti o quello che vuoi, ma è perché io non lo so. Non abbiamo mai parlato poi così profondamente. Non conosco le tue paure e le tue insicurezze. Non capisco niente di quello che ti passa per la testa se tu non me lo dici" dice accarezzandomi la guancia. "Ma mi piaci davvero tanto e con il tempo, sono sicuro di poter diventare quello di cui hai bisogno" conclude dandomi un bacio sulla fronte e sussurrandomi la buonanotte. Non aspetta nemmeno la mia risposta, si gira e va in camera sua. Holden è davvero un ragazzo magnifico, io lo so e non l'ho mai negato. Sono sicura che quello che ha detto sia vero ed è anche questo il problema. Non conosce nulla di me e non riesce a leggermi. Sicuramente è dovuto al poco tempo effettivo che abbiamo passato insieme, ma se anche dovesse riuscirci prima o poi, lo farebbe come lo fa Ila? Riuscirebbe a calmarmi senza che io gli dica come farlo? Saprebbe le cose giuste da dirmi in momenti di sconforto, prima ancora che io le sappia? Il fatto è che a prescindere dalla risposta a queste domande, che comunque non ho, sono sicura che i miei sentimenti non cambierebbero. Se fosse il ragazzo perfetto per me, riuscirebbe a schiacciare questi sentimenti per Ila? Sentimenti che non ho mai provato prima d'ora e che mi terrorizzano ed elettrizzano allo stesso tempo, potrebbero essere generati anche da lui? Non lo so, e forse non voglio neanche saperlo. Sospiro e decido di ritornare fuori, sperando che Ila sia pronta per la sorpresa. Tutti questi pensieri e questa confusione, aggiunti allo schifo di giornata che ho avuto, mi fanno sentire senza forza, sono così stanca che mi trascino per uscire di nuovo in giardino. Ma appena i miei occhi si posano sulla sorpresa, tutto il peso svanisce e non posso che sorridere. Ila ha messo un telo sull'erba e dei cuscini con una coperta. Mi sorride imbarazzata vicino a ciò che mi ha preparato. "Sorpresa" dice arrossendo e dondolando leggermente, cosa che fa quando si sente molto vulnerabile. Mi getto tra le sue braccia e la stringo a me. Mi allontano e rido. "Ti piace?" mi chiede ancora insicura. "Mi piace? Ila è stupendo" le dico sinceramente e sento delle lacrime formarsi nei miei occhi. Nessuno aveva mai fatto una cosa così per me. Mi prende la mano e mi porta sul telo. Ci stendiamo ed osserviamo il cielo coprendoci con la coperta. Restiamo in silenzio godendoci semplicemente il panorama mozzafiato e il calore dell'altra. Sento le sue mani accarezzami da sotto la felpa e un fuoco mi si accende dentro. Inizia a portare la sua mano su e giù per la mia schiena e quando arriva al mio fianco lo stinge dolcemente, sapendo che sia uno dei miei punti deboli, prima di ripercorre il tratto al contrario. Io decido di fare lo stesso sul suo addome sentendola trattenere il fiato quando mi avvicino all'elastico della sua tuta e, sapendo di farla impazzire, lo percorro con il dito medio vedendo dei brividi formarsi su tutta la pelle. C'è della tensione tra di noi, c'è sempre stata ma ora sembra impossibile da ignorare. Alzo la testa e la trovo già a guardarmi. Le sorrido ed avvicino le nostre fronti. "Perché ci vogliamo così male?" chiede lei in un sussurro. La guardo confusa e lei dice "Facciamo tutto questo sapendo di non poterci baciare. Ci accarezziamo sapendo di non poterci avere. Sai di farmi perdere la testa e so che ti sto portando al limite. Eppure non possiamo evitarlo". "Non riesco a controllarmi quando sono on te" le dico persa nei suoi occhi e completamente drogata dal suo tocco. "Voglio sentire il tuo respiro irregolare e sapere di esserne la causa. Voglio creare una scia di brivido lungo il tuo corpo perché impazzisco quando vedo come reagisci al mio semplice tocco" dico avvicinandomi sempre di più a lei. I nostri respiri diventano affannosi e i nostri gesti sempre più lenti ma marcati come se volessimo lasciare le nostre impronte sul corpo dell'altra, per segnalare la reciproca appartenenza, che nella realtà effettiva ci manca. Lei chiude gli occhi e alza la testa allontanando le nostre labbra sempre troppo vicine e troppo lontane, come lei ha detto nel suo testo. "Non possiamo Sarah, non ora" dice scuotendo la testa. "Io so cosa c'è tra noi ma non so cosa ci sia tra voi due" continua portandosi una mano sul viso. "Non possiamo" mi dice guardandomi e supplicandomi di appoggiarla. Vorrei così tanto dirle di fregarsene di tutto, perché io voglio solo lei. Ma non posso, non ancora. Ma non posso neanche mentirle e dirle di essere ancora indecisa e darle ragione. Così resto in silenzio ed annuisco. Poggio di nuovo la mia testa sul suo petto e ritorniamo nella nostra bolla. Lei evita di stingere i miei fianchi ed io evito di ripassare il suo elastico, cercando di reprimere il nostro desiderio reciproco. Ma entrambe sappiamo che potremmo accarezzarci nella maniera più innocente possibile, come abbiamo sempre fatto d'altronde, e continueremmo a reagire in questo modo perché il semplice fatto di starci vicine scatena in noi queste reazioni. Sento il respiro ed il battito di Ila diventare sempre più regolari e mi cullano come una delle melodie che mi cantava mamma da piccola, così, prima di addormentarci al gelo, le chiedo di rientrare. Lei lo ritiene più che giusto, visto che stava per crollare come me. Decido di farci dormire sul mio letto, così da poter sentire, almeno per domani, ancora il profumo di Ila tra le mie lenzuola. Ci posizioniamo come fuori e, dopo esserci date la buonanotte, ci addormentiamo al sicuro una nelle braccia dell'altra. 

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