Casa (parte 2)

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"SARAH CHE È SUCCESSO?" urla all'improvviso Stella entrando come un carro armato nella nostra camere e facendoci saltare. Ci allontaniamo subito senza però staccarci completamente, spaventate dall'interruzione improvvisa. Sarah mi guarda dispiaciuta e poi le risponde un po' arrabbiata "Stella calmati". Mi guarda dispiaciuta, dispiaciuta perché siamo state interrotte e lei voleva baciarmi o dispiaciuta perché non voleva davvero baciarmi e si è solo fatta prendere dal momento? Sarah si alza leggermente, non spostando però le sue gambe e non allontanando la sua mano dalla mia schiena. Io ci metto un po' a riprendermi dal momento e mi giro per guardarla. "Holy mi ha detto che volevi stare da sola e che non era riuscito a parlare con te. Mi aveva detto non c'era nessuno qui, scusate" dice Stella arrossendo vedendoci in questa posizione e pensando di averci interrotte. Io e Sarah ridiamo. "Non ti preoccupare. Lo so che lo hai fatto perché eri in pensiero per me, ma sto meglio ora" dice Sarah guardandomi e sorridendo. Io non posso fare altro che ridacchiare e arrossire leggermente. Stella ci sorride e alza il sopracciglio. "Allora vi lascio, magari ne parliamo dopo" dice. Sarah annuisce e contenta ritorna tra le mie braccia, come se non aspettasse altro. Si rannicchia di nuovo al mio fianco e restiamo in silenzio. Entriamo nella nostra bolla. Lei decide di cambiare un po' visto che inizia a farmi i grattini sull'addome e non più sulla schiena, mentre io continuo il mio movimento come prima. Quanto mi costa non emettere nessun rumore in questo momento. L'addome è uno dei miei punti deboli e la vedo sorridere consapevole dell'effetto che ha su di me. Questa stronza. Le inizio allora a lasciare vari baci sulla testa e mi sposto leggermente per riempirla di baci anche sul viso facendola ridere e scendendo ogni tanto sulla mandibola senza però mai arrivare al collo. Lei prova a muoversi per far scendere i miei baci ma io continuo a lasciarli solo sul volto. Sorrido soddisfatta quando le sento dire sottovoce 'stronza' mordendosi leggermente il labbro. Lei ride anche un po' frustrata dalla mia resistenza. Per aumentare queste risate inizio a farle il solletico. "No Ila il solletico no. Ti prego" dice prima di iniziare a ridere a crepapelle senza riuscire a pronunciare più frasi di senso compiuto. La tengo tra le mie braccia e continuo a riempirla di baci sul volto mentre le faccio il solletico. È bellissimo il suono della sua risata. Starei ore e ore ad ascoltarla ridere così di gusto. "TREGUA" ultra non potendone più e io la lascio non prima di averle dato un ultimo bacio sul naso. La guardo mentre riprende fiato ad occhi chiusi. Non resisto e inizio a passare un dito sul suo profilo perfetto. Lei sorride mantenendo gli occhi chiusi e lasciandosi coccolare. Ripasso i suoi lineamenti molto lentamente per memorizzare la sensazione della sua pelle sotto il mio tocco e vedo dei brividi formarsi sulle sue braccia, non posso che sorridere soddisfatta di esserne la causa. Sospira contenta e rilassata mentre io la guardo catturata dalla sua bellezza anche in questo momento. Non resisto e le do qualche bacio delicato sulla guancia, restando vicino al suo viso sempre per più tempo, quasi come se fosse una calamita che non mi lascia andare, ed ogni tanto qualcuno sul collo, accontentando la sua richiesta di prima e la vedo mordersi le labbra quando trovo il suo punto debole e inizio a lasciarci vari baci sentendo il suo respiro diventare irregolare, provocandomi un sorriso soddisfatto. Restiamo così fin quando il suo stomaco non inizia a brontolare e mi ricordo che non ha proprio mangiato prima perché non si era preparata niente per le lezioni e in cucina non ha preso nulla. Arrabbiata fermo i miei movimenti "Hey perché ti sei fermata?" chiede girandosi e facendo la faccia da cucciola. "Non hai mangiato" dico seria anche se la sua faccia spegne qualsiasi briciolo di rabbia presente in me. "Non avevo tanta fame" dice abbassando lo sguardo e giocando con le mie dita. "Andiamo su ti preparo qualcosa io" dico ma prima che mi possa alzare lei mi blocca abbracciandomi. "Noooo, non ci alziamo ti prego. Voglio restare così" dice appoggiandosi sul mio petto. "Anche io bimba" dico stringendola forte. "Ma che dici se prima mangiamo e poi veniamo di nuovo di qua?" chiedo alzandole il volto e lei sorride e annuisce. Ci alziamo e ci dirigiamo in cucina dove troviamo Mew, Matthew, Mida, Gaia e Stella parlare. Appena ci vedono sorridono tutti come dei cretini. Chissà Stella che cosa gli avrà detto. Io alzo gli occhi al cielo e mi dirigo ai fornelli mentre Sarah li va a salutare abbracciandoli tutti. Io le sorrido. Che patata che è. Spiega ai ragazzi che era solo un po' giù ma che adesso si sente meglio. Si siede con loro mentre io le preparo pasta con il pesto, anche se ormai sono le 16 . La guardo che parla e gesticola e sorrido scuotendo la testa. Sembra una bimba emozionata quando racconta qualcosa. "Hey" dice Holy mente rientra da fuori e si abbassa per abbracciarla da dietro. Le lascia poi un bacio sul collo, facendola arrossire per il disagio e lì ci vedo nero. Come fa a non capire che a lei non piace più quando lo fa? Ha perso il diritto di comportarsi così quando l'ha trattata in quel modo. Mi giro sbuffando e faccio finta di dover prendere qualcosa dal frigo per evitare da andargli contro e riempirlo di schiaffi. "Hey" dice lei imbarazzata. "Come ti senti? Ti è passato il momento tristezza?" chiede ridendo. Ritorno ai fornelli e non so quale potere dall'alto mi stia impedendo di intervenire. Sento addosso gli sguardi di qualcuno dei ragazzi al tavolo che probabilmente si chiede lo stesso. "Si" dice lei fredda probabilmente infastidita dal modo in cui lui abbia minimizzato il suo dolore. "Menomale" dice lui e la bacia sui capelli per poi prendersi una sedia e mettersi vicino a lei. Le circonda le spalle e inizia a raccontare la sua giornata, anche se nessuno glielo avevo chiesto. Mi concentro sulla pasta per evitare di fare scenate di gelosia che non ho il diritto di fare. Sarah già aveva preso tovaglietta e posate quindi le porto solo il piatto e una bottiglia. "Voilà" dico porgendole il piatto e lei mi sorride. "Merci" mi dice e giuro che quando parla in francese mi fa provare troppe emozioni. "De rien" rispondo io e lei alza il sopracciglio sorpresa dalla mia risposta. Fiera mi siedo al tavolo, di fronte a lei. So di aver iniziato una guerra che perderò ma farei di tutto per sentirla parlare in francese. "Ah quelle surprise je ne savais pas que tu parlais français"(ah che sorpresa non sapevo sapessi parlare in francese) dice con il sorrisetto di chi sa di aver la vittoria in mano. Io mi sporgo verso di lei sul tavolo e sorrido "Non so parlare francese ma un po' lo capisco" dico abbastanza sicura che lei abbia detto qualcosa del tipo 'parli francese'. Lei ride e dice "Niente male, hai capito comunque quello che volessi dirti". Poi scuote la testa e inizia a mangiare. Questa scena è avvenuta sotto gli occhi inquisitori dei miei amici che se la ridono e lo sguardo di rabbia di Holy. Ammetto che forse un po' mi fa piacere che lui assista a queste scene, chiamatemi cattiva. "Ma cosa devo fare per avere anche io uno Chef privato?" chiede Mida subito pronto a prendermi in giro e sottolineare come sia diversa con lei. "Lo dici come se non cucinasse lei per tutti" dice subito Sarah in mia difesa. Io sorrido e gli lancio uno sguardo di sfida che sembra accettare anche Vale. "Vabbè ma questi piatti singoli sono più speciali" dice la ragazza bionda. "Certo, ci metto più cuore. Questo piatto in particolare l'ho chiamato 'ti tiro su' ispirandomi al tipico dolce" dico facendo ridere tutti al tavolo tranne Holy che mi guarda come se volesse staccarmi la testa. "Questa è bruttissima" dice Sarah. "Però, uno hai riso quindi la battuta faceva ridere, due effettivamente il piatto ti ha tirato su, quindi funziona" dico alzando le mani e la vedo scuotere la testa provocandomi un sorriso soddisfatto. "E se volessi un piatto del genere?" dice Mida subito pronto all'attacco. "Guarda devo controllare la mia agenda, comunque sono piena". "Per Sarah il posto l'hai trovato subito" incalza Vale. "Vabbè, lei ha il pass persona preferita quindi è tipo un salta fila" dico cercando di essere seria ma fallendo quando tutti iniziano a ridere e vedo Sarah sorridere contenta e arrossire leggermente. "Comunque quando uno è bravo in quello che fa i clienti sono tanti, c'è poco tempo per preparare piatti singoli. Eh, succede se i livelli culinari sono di un certo..." mi fermo rendendomi conto di star dicendo una cazzata "di un certo livello" concludo cercando di essere seria ma appena il mio sguardo incontra quello di Vale e Mida ci uniamo anche noi alle risate generali. "Ma quanto sei scema" dice Gaia ridendo. "No il mio quoziente intellettivo dovrebbe essere sopra la media" dico sorridendo soddisfatta. E tutti continuano a ridere. "La pasta si fa fredda" dico sgridando Sarah che ha ancora quasi tutto il piatto davanti. "Se smettessi di farmi ridere magari riuscirei a mangiare senza dovermi preoccupare di potermi strozzare" ribatte subito roteando gli occhi. E io sorrido e alzo le mani in segno di resa. Faccio finta di chiudere una cerniera sulla mia bocca e la chiudo a chiave. "Dai a me la chiave così la perdo e non ti faccio parlare più, almeno smetti di rompere sempre che fai venire il mal di testa con queste battute poco divertenti" dice Holy serio rompendo il clima gioioso del tavolo e cercando di farla passare come ironia facendo un sorriso falso. Sarah lo guarda male e poi riprende a mangiare. Cala il silenzio fino a quando Matthew non chiede "Allora che fate oggi pomeriggio?". Tutti iniziano a rispondere ma io cerco di evitare i commenti. La risposta di Holy mi ha messo a disagio. Sentire commenti del genere in maniera seria e non giocosa mi porta indietro a quando me lo dicevano i miei compagni. Lo so che lui non lo ha fatto con quell'intento, anche perché non sa nulla del mio passato, però il mio cervello ha subito associato i due sentimenti. E se fosse vero? Se gli altri la pensassero come lui? Magari do fastidio e nessuno me lo dice perché hanno pietà di me. Magari quando me ne vado ne parlano tra di loro e cercano un modo di isolarmi. Se parlassi effettivamente troppo e non facessi ridere? Mi spengo, annebbiata completamente da queste paranoie, e sembra che gli altri se ne rendano conto. Così maschero tutti i pensieri negativi che volano nel mio cervello con un sorriso. Gaia e Matteo sembrano convinti ma Cri, Vale e Sarah mi guardano preoccupati. Cerco di porgergli un sorriso più pieno ma non cambia niente, mi leggono come un libro. Questa cosa mi fa sentire soffocata. Non sono abituata ad avere persone che prestino così tanta attenzione e me e mi capiscano, mi sento schiacciata da questa sensazione. Da una parte mi fa piacere e dall'altra mi fa rendere conto che non potrò più scappare da quello che provo e mi sento oppressa. Abbasso lo sguardo e mi alzo dicendo di dover andare un attimo in bagno. Sento qualcuno seguirmi. Arrivo in bagno e trovo Sarah dietro di me. "Non pensare a queste cose" mi dice subito prendendomi il volto tra le mani. Come fa a sapere quello che penso? "Holy è un coglione. Non era al centro dell'attenzione e si è sentito escluso e pensava che dicendo questo su di te potesse risultare simpatico" dice arrabbiata e roteando gli occhi. "Ma ti giuro che nessuno vorrebbe che smettessi di parlare. Anzi, sentiamo troppo la tua mancanza quando non ci sei. Vogliamo sentire le cose buffe che ti inventi solo per strapparci un sorriso, perché dici sempre cose divertenti. Vogliamo che metti tutte le svariate canzoni che conosci, di un'infinità di generi diversi, e ci fai ballare nel salone improvvisando concerti e spettacoli. Ti vogliamo con noi. Io ti voglio con me e ti voglio come sei, senza cambiare niente" mi dice guardandomi negli occhi e avvicinando le nostre fronti. E in questo momento sento qualcosa aggiustarsi dentro di me. Non le ho detto niente e lei ha capito tutto. Ha detto esattamente quello che avevo bisogno di sentire, non era mai successo prima. Iniziano a formarsi delle lacrime e combatto per non farle scendere. Lei però mi posa delicatamente una mano sulla guancia e mi sussurra "Puoi piangere se vuoi, ci sono io qui con te. Meriti anche tu di piangere nelle braccia di qualcuno". A sentire quelle parole non riesco più a trattenermi. Lei sa che non ho mai pianto di fronte a nessuno che non fosse mia mamma, e comunque è successo solo due volte, e una volta davanti a quella che era la mia migliore amica. Odio mostrarmi così debole quindi piango sempre da sola. Sarah prontamente mi circonda con le sue braccia e mi guida verso il mio letto. Ci stendiamo e mi posiziono tra le sue braccia. Inizio a piangere ancora più forte quando mi stringe e mi accarezza i capelli, lasciandomi ogni tanto qualche bacio sulla testa. E per la prima volta mi sento protetta. Tra le piccole braccia della mia bimba mi sento al sicuro, come se niente potesse ferirmi. Mi sento completa, come se nessuno mi avesse mai rotto prima. Con una semplice frase è riuscita a cucire buona parte dei miei tagli e neanche se n'è resa conto probabilmente. Ho sempre voluto che qualcuno mi dicesse queste parole e sentirle da lei vale ancora di più, non so perché. Mi inizia a sussurrare parole dolci all'orecchio fino a quando non smetto di piangere, calmata dalle sue carezze piene di amore. Vorrei ringraziarla e dirle tutto quello che ha fatto con una semplice frase, ma sono così stanca. Le palpebre pesano come macigni e tutte le cose che fa per tranquillizzarmi mi rilassano così tanto che finisco per addormentarmi beandomi delle sue dolci attenzioni.

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