Cosa vuoi che faccia?

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Mi svegli trovando la mia ragazza ancora tra le mie braccia che mi stringe forte, quasi come se temesse che potessi scappare da un momento all'altro. La guardo dormire e penso a quanto sia bella. Stesa sul mio petto, con i capelli scombinati, le labbra socchiuse, quel nasino così bello ricoperto di lentiggini. È davvero la fine del mondo o almeno la fine del mio mondo. Ripasso con il mio dito i suoi lineamenti e la vedo sorridere sotto il mio leggero tocco. Scendo fino al collo per poi arrivare alle braccia su cui faccio dei grattini. Arrivata alle dita torno indietro, ripercorrendo tutto al contrario e concludo lasciandole un bacio sulla fronte. Sospiro contenta e poi inizio a passare una mia mano tra i suoi capelli mentre glieli bacio dolcemente e con l'altra mano le accarezzo la guancia. Vorrei farla dormire ancora, visto che ieri abbiamo fatto tardi, ma ha lezione tra un'oretta quindi non posso. "Bimba" inizio a sussurrare ripetutamente ma lei non si smuove neanche un po'. "Bimba hai lezione tra poco dobbiamo alzarci" le dico scuotendola leggermente e la sento emettere suoni a cui non riesco a dare un senso. Finalmente però si muove nascondendo il suo viso nel mio collo. "Altri cinque minuti" dice lasciando un bacio sulla mia pelle scoperta. "Piccina io ti darei anche mille minuti ma poi facciamo tardi e dobbiamo fare le corse" le dico dolcemente mentre continuo le mie carezze. Lei sbuffa e alza leggermente la testa. "Devi smetterla di dire sempre cose giuste" dice sbadigliando mentre si sfrega un occhio  con la faccia ancora piena di sonno. "Sei bellissima" le dico sorridendole e lei ride. "Immagino come possa essere in questo momento" dice pensando che io la stia prendendo in giro. Faccio scontare i nostri occhi e le dico "Sei davvero bellissima bimba, non ti prendo in giro" per poi portarle una ciocca di capelli dietro l'orecchio. Lei sorride imbarazzata e arrosice per il complimento. "Tu sei bellissima anche appena sveglia" mi dice portando una sua mano sulla mia guancia per poi baciarmi. "Buongiorno amore" dice lei sfiorando le mie labbra. "Buongiorno bimba. Sarebbe ancora più buono questo giorno se mi baciassi di nuovo secondo me" dico con il mio sorrisetto e lei rotea gli occhi al cielo per poi concedermi un altro bacio un po' più profondo. Porto le mie mani dietro la sua schiena e l'accarezzo da sotto la maglia per poi scendere e poggiare le mie mani sul mio sedere, mia nuova ossessione. Lei ride del gesto, sapendolo, e porta le sue mani dietro al mio collo spingendomi contro il materasso mentre si gira e si mette a cavalcioni su di me. Mari e Petit oggi hanno lezione prima quindi siamo da sole in camera, altrimenti non l'avrebbe mai fatto. Approfitto della nuova posizione per accarezzare le sue gambe e poi portare le mie mani sotto il suo pantaloncino per andare in contatto diretto con la sua pelle. Sorrido soddisfatta e lei mi morde un labbro portandomi a stringere il suo fondoschiena contenta. Il bacio diventa sempre più intenso, come ogni volta. È come se sentissimo questo bisogno costante dell'altra, non so spiegarlo. È quasi una droga. I nostri baci ci danno letteralmente dipendenza. Ci stacchiamo solo per riprendere aria e ci sorridiamo come due ebeti mentre lo facciamo. "Andiamo a fare colazione su" dice la mia ragazza dandomi un bacio a stampo per poi alzarsi e tendermi la mano. Mi alzo e ci dirigiamo in cucina con io che l'abbraccio da dietro e la riempio di baci sul collo e lei che ride di questi gesti. "Che carine" sentiamo dire falsamente da qualcuno e subito alzo la testa di scatto. Avevo quasi dimenticato tutto quello che è accaduto ieri. Troviamo Emma in cucina a fare colazione che ci guarda sorridendoci. Ma non capisco se sia finto o sincero. Davvero non la riconosco. Dopo devo parlarle e risolvere questa situazione. Siamo da meno di 24 ore nella stessa casa e già stava per prendersi a parole con Sarah non so quante volte. Sospiro e dico "Grazie" per poi lasciare un altro bacio sul collo della mia fidanzata e prenderle la mano per tirarla in cucina visto che era rimasta paralizzata sullo stipite della porta. Vedo i suoi occhi diventare due fessure mentre rivolge ad Emma uno sguardo assassino. La ragazza però non demorde e sfoggia il suo solito sorrisetto che prima mi faceva impazzire mentre ora fa nascere me solo rabbia. Davvero non capisco perché si stia comportando così. Come nostro solito, Sarah inizia a preparare la tavola mentre io ci preparo la colazione, dei pancake. "Ne potresti fare due in più?" mi chiede Emma facendomi gli occhi dolci. Quelli a cui una volta non sapevo dire di no. E sorrido vedendo che ora non hanno più lo stesso effetto. Mentirei se dicessi di non avere avuto almeno un po' paura di rivederla. Tutto quello che Sarah ha detto ieri sera è vero. Per anni sono stata pazza di lei, anche mentre ero con altri cercavo sempre lei nel mio partner. Non avevo ancora capito quanto fosse tossico tutto ciò per le mie relazioni. Non avevo ancora capito quanto tossico fosse il sentimento che abbiamo condiviso noi due. Ci volevamo perché sapevamo di non poterci avere. Ci cercavano solo quando non potevamo stare insieme. Ci dicevamo di mancarci solo quando l'altra era in una relazione per farla lasciare e poi passavano una notte insieme. La mattina dopo però ci rendevano conto di quanto fosse sbagliato continuare a stare insieme, troppo incompatibili. L'unica cosa che ci univa era davvero il desiderio reciproco. Non sapevo di star cercando qualcosa che in realtà non mi avrebbe resa davvero felice. Perché Emma non mi ha reso mai felice quando Sarah. Lei e la mia ragazza sono molto diverse, qualcuno penserebbe che sia impossible provare qualcosa per entrambe. Eppure io ho quasi amato una e sono follemente innamorata dell'altra. Preparo molti pancake in modo che anche gli altri abbiano già qualcosa da mangiare, ormai siamo in pochi quindi non mi pesa poi così tanto cucinare per tutti anche da sola. "Ti do una mano" dice Emma probabilmente cercando una scusa per avvicinarsi. A queste parola Sarah scatta con la testa verso di noi, spaventata da una nostra possibile interazione prolungata. Rido della sua tenerezza e rispondo alla ragazza davanti a me dicendo "Non ti preoccupare non ci metto niente, piuttosto magari sveglia gli altri che altrimenti fanno tardi a lezione". Lei fissa e suo occhi nei miei con uno sguardo di sfida che io non ricambio, voglio che le sia chiaro che non provo più niente per lei se non affetto. Lei si alza e fa come le ho chiesto senza aggiungere altro. "Ti giuro che la picchio tra poco" dice Sarah con il broncio e le braccia incrociate. Si appoggia al piano cottura al mio fianco e io la guardo ridendo. "Tu che picchi qualcuno? Si certo" dico prendendola in giro e spingendola con la spalla. Lei subito perde la sua faccia 'arrabbiata' e ride dandomi poi un pugno sul braccio. "Guarda che sono forte eh" mi dice mostrandomi i muscoli delle braccia e  facendomi la linguaccia. Mi mordo il labbro notando quanto sia allenata. "Non lo metto in dubbio ma serve anche tecnica per picchiare qualcuno" le dico girando i pancake. "Magari me la insegni tu visto che fai boxe e difesa personale" dice avvicinandosi a me e guardandomi con i suoi occhi da ipnotizzatrice. Li chiamo così perché quando mi guarda in quel modo potrei fare qualunque cosa mi chieda. Infatti la guardo e mi avvicino, quasi come se una forza mi tirasse a lei. Annuisco e poi la bacio portando una mano sul suo fianco accarezzandolo. Sorride nel bacio, probabilmente vedendo l'effetto che ha su di me e non posso neanche darle torto. "Pancake" urla Dustin correndo in cucina. Ci stacchiamo e lui viene ad abbracciarmi e stritolarmi. "Tu molto fortunata" dice rivolgendosi a Sarah che ride e dice "Si lo so" mentre mi riserva il suo solito sguardo dolce, quello che ha solo per me e che mi fa sciogliere completamente. Infatti arrossisco leggermente e continuo a cucinare. Ovviamente in quel momento entra Cri e subito mi prende in giro con Dustin e Sarah. "Stronzi vi ricordo che vi sto preparando la colazione eh, almeno un po' di gratitudine" gli dico mentre lancio uno staccio addosso al riccio che però lo prende prima che lo colpisca. I ragazzi ridono per poi dire in coro "Grazie Ila". Finisco di preparare tutto e ci sediamo per fare colazione. Sarah è andata a chiamare Sofia che Emma non era riuscita a svegliare, quindi prendo il suo piatto e lo porto a tavola. Ci sono solo due posti vicini tra loro e mi dirigo lì quando all'improvviso Angela si siede su uno di quelli. "Ange puoi metterti seduta da un'altra parte che così io e Sarah siamo sedute vicine?" le chiedo gentilmente e sorridendole. "State sempre appiccicate per una colazione lontane non succede niente eh" mi risponde acida facendomi perdere il sorriso e alzare un sopracciglio. "Non c'è bisogno di rispondere in maniera così aggressiva eh, non ti ho detto di mangiare per terra, solo di spostarti. Ci siamo svegliate simpatiche stamattina" rispondo subito non piacendomi il tono con cui mi ha risposto. Sbuffa iniziando a magiare la colazione che io le ho preparato senza neanche riceve uno scusa per la frase o un grazie per i pancake. Prendo un respiro profondo, non voglio già litigare con qualcuno a prima mattina. Mi giro attorno e trovo  tre posti liberi, uno vicino a Lil, ma figurati se mai potrò sedermi lì, uno vicino a Holden e l'altro dove mai poteva essere? L'ultimo è vicino a Emma. Mi avvicino ad Holden ma lui dice di star tenendo il posto a Sofi perché devono parlare di una cosa. Alzo il sopracciglio incuriosita da quale potrebbe essere il discorso che potrebbero avere loro due. Sbuffo e mi avvicino ad Emma maledicendomi per aver cucinato per tutti e non aver mangiato da sola con la mia fidanzata. Mi siedo e lei mi sorride dolcemente, io ricambio ma in maniera molto più amichevole. "Dobbiamo possiamo parlare? Ho lezione alle 11 oggi quindi sono libera dopo che ho accompagnato Sarah a lezione" le dico volendo risolvere il prima possibile questa situazione. "Certo quando vuoi, magari andiamo anche in sala insieme visto che ho lezione alle 11" mi dice poggiando una mano sulla mia gamba. Sento qualcuno dietro di me schiarirsi la voce e subito mi giro per trovare la mia ragazza a braccia conserte che osserva attentamente la mano di Emma sulla mia coscia che lei continua a non togliere. "Hey bimba" dico girandomi per farla allontanare. "Hanno rubato gli ultime due posti vicini" dico mettendo il broncio e portando le mie mani attorno al suo bacino cercando di calmarla. "Non fa niente" dice chiudendo gli occhi e sospirando. Io la prendo e la posiziono sulle mie gambe prendendola alla sprovvista. Ride del gesto e sembra tranquillizzarsi. "Pensavi che ti avrei fatta mangiare lontano da me? Mai" le dico lasciandole qualche bacio sulla guancia e vedendola ridacchiare e arrossire. Iniziamo a mangiare e sento Emma sbuffare affianco a me, ma che le prende si può sapere? Mangiamo e poi andiamo in camera a prepararci. Mi vesto con un pantaloncino e una felpa di Sarah e lei fa lo stesso solo con una mia felpa. Ci guardiamo e ridiamo. Poi l'accompagno a lezione ma la vedo pensierosa. "Che c'è piccina?" le chiedo stringendole la mano. Lei sbuffa e dice "Già non la sopporto più". "Lo so ma ti prometto che oggi le parlo e sistemo tutto, okay?" le chiedo fermandoci un attimo. Lei sbuffa di nuovo e si mette le mani in faccia. "Io non penso sia una cosa che si fermerà onestamente" dice guardandomi. E io faccio una faccia confusa. "Ila ci prova palesemente con te perché è convinta di avere ancora lo stesso effetti su di te. Io spero vivamente che non lo abbia perché altrimenti davvero potrei impazzire" inizia a dire con voce spezzata. "Non ha più nessun effetto su di me" dico subito e la vedo tranquillizzarsi almeno su questo. "A lei non interessa che sei fidanzata capisci. Lei continua a provarci instancabilmente nonostante tu non le dia corda, nonostante io sia affianco a te. Ceh, si era permessa di metterti una mano sulla gamba e non ha manco avuto la decenza di toglierla una volta che mi ha visto" continua a dire sbuffando e non capisco cosa voglia. "Ho capito Sarah, ti ho detto che ci parlerò e sistemerò tutto, più di questo che vuoi da me. Cosa vuoi che faccia scusa?" chiedo scocciata non capendo il motivo di questo discorso. "Niente Ila, non ho detto niente contro di te. Mi stavo semplicemente sfogando con la mia ragazza" dice sulla difensiva. "No perché dici queste cose come se non le vivessi anche io" dico sbuffando. "Già questa situazione è pesante" dico passandomi una mano sul volto. "E io la rendo ancora peggio parlando con te giustamente" dice lei arrabbiandosi. "Scusa non mi sfogherò più con te" dice esasperata. "Non ho detto questo, possibile che tu capisca sempre quello che vuoi?" rispondo infastidita dal suo atteggiamento. "Ah io capsico solo quello che voglio? Io stavo semplicemente parlando con te e tu hai iniziato tutto sto discorso come se ti stessi attaccando" dice. La guardo e prendo un respiro profondo. "Scusa hai ragione" le dico avvicinandomi a lei e poggiando la mia testa sulla sua spalla. Subito mi avvolge tra le sue braccia e mi stringe. "Questa situazione mi sta davvero stressando, dopo devo parlarle e ho l'ansia di cosa potrebbe succedere" confesso nascondendo il mio viso nel suo collo mentre lei continua ad accarezzarmi i capelli cercando di calmarmi e ci riesce. Io porto le mie mani dietro la sua schiena e l'accarezzo da sotto la maglia riuscendo a tranquillizzarmi sempre di più. "Amore, mi dispiace che tu ti senta così tanto oppressa da questa situazione. È tutto okay. L'importante è non prendercela con l'altra. Siamo noi due contro il problema non noi una contro l'altra" mi dice prendo il mio volto tra le sue mani. "È come tu dici sempre, dobbiamo parlare dei nostri sentimenti non nasconderli perché altrimenti ci facciamo solo male" continua accarezzandomi le guance e sorridendomi dolcemente. La bacio non sapendo trasmettere a parole tutte le cose che vorrei dirle. "Ti amo" le dico avvicinando le nostre fronti. "Ti amo" mi dice dandomi un bacio eschimese per poi prendermi la mano e continuare a camminare. Quanto cazzo sono fortunata. La lascio fuori all'aula con un bacio a stampo e le dico "Qualunque cosa noi vinceremo sempre insieme". Lei mi sorride e dice "Nulla ci separerà, parla con Emma e ci prenderemo qualunque cosa uscirà da lì. So che lei è importante per te". "Non quanto te" le dico subito per rassicurarla e lei sorride e mi bacia. "Lo so amore, ma so che comunque lei lo è e che ti farebbe male non avere nessun rapporto con lei dopo tutto quello che avete passato. L'amicizia ci può stare basta che smette cortesemente di provarci con te" mi dice ridendo e io la copio. "Sarò molto chiara tranquilla" le dico e lei annuisce per poi darmi un ultimo bacio ed andare a lezione. Prendo un respiro profondo e parlo con Emma. Devo anche sbrigarmi perché altrimenti farò tardi per la mia lezione. Spero davvero di riuscire a risolvere tutto senza creare troppi casini, già ne abbiamo abbastanza.

POV SARAH
Esco dalla lezione soddisfatta di quello che ho fatto e in ansia per il discorso che Ila ed Emma hanno avuto. Temo molto la nuova ragazza perché ho sentito Ila parlarmi di lei, quando eravamo ancora semplici amiche. Ho visto la luce nei suoi occhi quando parlava di lei, quando mi  raccontava di loro due insieme, tutto ciò che aveva fatto per lei e che Emma aveva fatto per Ila. Ricordarlo ancora mi stringe il cuore. Ma mi fido ciecamente di Ila e credo a tutti quello che mi ha detto. Dopo quello che mi è successo nell'ultima relazione sono molto insicura e malfidante, ma Ila mi ha rassicurato fino allo sfinimento e non posso che crederle con tutta me stessa. Mi dispiace sapere che si senta così male in questa situazione, non si aspettava minimamente un comportamento così infantile dalla ragazza. Quasi mi verrebbe da prenderla a parole solo perché sta facendo del male alla mia nena. Prendo un respiro profondo mentre entro in casa. So che Ila è ancora a lezione ora quindi dovrò aspettare almeno un'altra mezz'ora prima di parlarle. Trovo sul tavolo il mio telefono e lo accendo contenta di poter parlare con Stalla e Chiara di questi miei pensieri. Ma appena lo prendo noto tantissime notifiche da tutti i social. Molti taggano me e Ila nei nostri edit, che sono bellissimi devo dire, quindi mi capita spesso, ma oggi sono tantissimi. Trovo anche chiamate di Lorenzo, Chiara e Stella che mi fanno preoccupare. Sento l'ansia salirmi sempre di più. "Sarah aspetta" sento Mari dire mentre apro il primo video in cui sono stata taggata. C'è una musica in sottofondo ma non la riconosco perché non raggiunge le mie orecchie. L'unico rumore percepito è quello del mio cuore che si infrange in mille pezzi.

POV ILA
Torno in casetta cercando Sarah. Devo parlarle immediatamente. La vedo sul divano circondata dai ragazzi e mi precipitò da lei preoccupata. "Bimba cos'è successo?" chiedo e tutti si girano verso di me con sguardi di fuoco come volessero tutti picchiarmi in quel momento. Mi sento scossa non capendo a cosa sia dovuta questa rabbia. Sarah si alza e vedo il suo volto rigato dalle lacrime che continuano a scendere. Non ho neanche il tempo di chiederle cosa sia successo che mi spinge prendendomi alla sprovvista e facendomi quasi cadere all'indietro. Cosa cazzo sta succedendo? "Sei una stronza. Tutte quelle parole che mi hai detto cos'erano per te solo stronzate? Mi fai schifo. Mi pento di aver mai creduto a tutte le cose che mi hai detto" inizia a dire continuando a piangere e a spingermi. Non capisco piu niente. "Non voglio parlarti né sentirti né vederti. Vorrei poter cancellare tutto quello che siamo state. Vorrei non averti mai conosciuto" dice e inizio a piangere. Le sue parole sono così piene di veleno e mi colpiscono come lame appuntite nel cuore. "Bimba" dico provando ad avvicinarmi ma lei si allontana e Cri viene avanti come per avvisarmi che mi avrebbe fermato se avessi continuato. Ma che cazzo sta succedendo qui? "Non chiamarmi così" urla per poi puntare i suoi occhi nei miei. Mai nella mia vita ho visto qualcuno guardarmi con così tanto odio e mi faccio schifo da sola nonostante non sappia il perché.

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