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Lavinia

È passata esattamente una settimana da quando sono qua a Torino e devo dire che mi sto già ambientando, la casa ha preso forma e finalmente non ci sono più valige in giro, ho trovato il supermercato di riferimento, il bar dove incontrarci io e le ragazze, ho scoperto dove si trova la mia agenzia e due ristoranti niente male. Oggi Thessa doveva andare a Milano in giornata per fare delle foto per il brand che ha con Benedetta, e io mi sono resa disponibile per tenere Theo dato che i ragazzi hanno allenamento doppio oggi. Il fatto di abitare nello stesso palazzo rende tutto molto più facile, e poi mi piace stare con i bambini, soprattutto con quel dolcissimo bimbo che mi chiama già zia Vinia.

Abbiamo colorato non so quanti disegni, montato e smontato i suoi mattoncini tipo lego, fatto la pappa preparata dalla sottoscritta e poi secondo le indicazioni della mamma, Theo avrebbe dovuto fare il riposino ma non ne ha voluto sapere e quindi abbiamo giocato altre due ore, ci siamo rincorsi e abbiamo fatto pure un giro al parco con tanto di merenda; una volta tornati a casa eravamo stravolti entrambi e non appena ho acceso la tv sul canale dei cartoni, siamo crollati in un sonno profondo sul divano con la sua testa poggiata sul mio petto e le mie braccia che lo avvolgevano senza stringerlo.

Sento toccarmi la testa, ma è un tocco dolce, come carezze, all'inizio rimango completamente avvolta nel mio sonno, poi inizio a rendermi conto che non fanno parte del sogno e schiudo gli occhi, trovandomi davanti una persona inaspettata. "Buongiorno, o meglio, buonasera" mi dice kenan sorridendo, faccio per stiracchiarmi ma mi rendo conto di avere il piccolo ancora addosso, "ora lo porto direttamente nel lettino, sta dormendo beatamente" sussurra Manu prendendolo in braccio e raggiungendo la camera da letto. "Grazie ancora Vinia, sei una santa" mi dice Thessa, "tranquilla, quando vuoi, ora è il caso che vada anche io a dormire". Sia io che kenan salutiamo i nostri amici e saliamo al piano di sopra.

"E tu perché sei venuto a svegliarmi?" Chiedo confusa, "non sapevo dormissi, Manu mi ha detto che stavi curando il bimbo e ho pensato di venire a farmi due risate con te disperata che lo insegui per casa" dice prendendomi in giro, "che stronzo!" rispondo facendolo ridere ancora di più, "quando vuoi comunque anche io sono a casa da solo e avrei bisogno di una babysitter" esordisce prima di salutarci, "sei proprio scemo kenan" gli rispondo non cogliendo subito il significato dietro, "una sera di queste vieni a cena da me, non accetto un no come risposta, non devi neanche vestirti bene perché per fare due passi sullo stesso pianerottolo non ti vede nessuno" continua lui convincendomi, "allora ci sarò, e questa volta il caffè me lo offrirai tu.......notte" concludo la conversazione.

Quando hai dei vicini non è così scontato che tu li veda sempre, infatti anche a casa mia a Milano non mi capitava spesso di tornare a casa o uscire di casa e incontrare uno dei miei vicini, con kenan invece è assurdo, fa quasi paura il fatto che ogni volta che la chiave gira nella mia serratura lui ci sia.

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