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Kenan

Sono riuscito a portarla fuori dal locale, poi l'ho fatta sedere in macchina e le ho reclinato il sedile, è abbastanza andata e credo che dormire le servirà molto questa notte. Ovviamente dopo aver parcheggiato le opzioni erano due: o la svegliavo oppure la portavo in braccio, alla fine vado con la seconda, infatti adesso sto salendo l'ultimo piano di scale reggendola. "La gonna" dice lei ridendo dal nulla, l'ho presa a mo' di principessa, "cosa la gonna?" Chiedo io confuso, "mi si vedrà tutto sotto" continua lei chiudendo ancora gli occhi, "ma ci siamo solo noi, e poi ti ho presa così apposta, almeno non ti spogliavo"rido spiegandole.

Cerco nella sua borsa le sue chiavi di casa che non trovo, non so dove le abbia perse, quindi le propongo di venire da me. La faccio sedere sul divano e mentre sono in camera da letto a cercare dei vestiti da darle per farle togliere quelle cose scomode, la vedo fiondarsi in bagno. Come previsto sta rimettendo anche l'anima, "cosa ti avevo detto? di non toccare più una goccia di alcol, mi hai ascoltato? No" le dico mentre tengo i suoi capelli indietro, "scusa papà" mi dice lei poggiandosi seduta contro alla parete, "stai meglio?" Le chiedo, "credo di sì". Le porgo poi i vestiti e mentre si cambia sistemo il divano che mi ospiterà stanotte, "che fai?" Mi chiede arrivando con la mia maglia che le copre fino a metà coscia, è quella da gioco, "sistemo il divano, tu dormirai in camera mia, stamattina ho cambiato le lenzuola" le rispondo lasciandola confusa, "no dai facciamo cambio, non ti sfratto dal tuo letto" insiste ottenendo la stessa risposta, avrei dormito io qua.

Lei rimane in piedi fino a che non finisco, poi si siede sopra, "non mi convincerai a farti dormire sul divano" le ripeto, "lo so, voglio solo stare un po' qua, finché non prendo sonno" mi spiega rannicchiandosi, io mi accomodo accanto e accendo la tv che ovviamente era su un canale di calcio, non trovando nulla da vedere la spengo e lei ne approfitta subito, "beh allora me lo dici da dove vieni?" Mi chiede, "mia madre è tedesca e mio padre è turco, io sono nato in Germania a Ratisbona, dove ho sempre vissuto, nonostante questo però quando mi hanno chiamato in nazionale turca ho accettato, mio padre mi ha seguito in tutto il mio percorso calcistico e sapevo quanto sarebbe stato fiero se un giorno fossi andato a giocare per la Turchia". Lei ha come una faccia incantata, affascinata, come se stessi dicendo qualcosa che l'ha ipnotizzata, "ti sei persa a guardarmi?" Le chiedo prendendola in giro, "mi piace ascoltarti" mi dice stupendomi, e mi ritrovo anche io a guardarla perdendomi nei suoi occhi che con la poca luce che fa la lampada vicino al divano sono di un verde più scuro. In una frazione di secondo ci ritroviamo coinvolti in un bacio, abbiamo avuto entrambi lo stesso stimolo, e ora le sue labbra sono sulle mie beandomi di queste piacevolissima sensazione.

Ci stacchiamo solo quando non abbiamo più fiato e sfioro il suo labbro inferiore con il pollice mentre le nostre fronti sono poggiate una all'altra, "vai a dormire prima che facciamo un casino" le dico con una lieve tristezza, lei annuisce e poi si alza per raggiungere la camera.

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