CAPITOLO 34. JULIE

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Nuovo giorno, nuova riunione. Mi sveglio tre ore prima dell'incontro per andare a fare una corsa in forma di lupo. Non lascio uscire la belva da più di ventiquattro ore e comincio a percepire la sua frustrazione. Posso capirla. È abituata ad uscire almeno due volte al giorno, mentre ora è tenuta al guinzaglio e costretta a stare a cuccia per una giornata intera.

Indosso una vestaglia e decido di lasciare un biglietto a Dean dove scrivo che sto andando a correre. Mi affaccio nella sua stanza e lo vedo ancora disteso a letto, addormentato profondamente.

Mi ritrovo ad osservarlo come incantata: è disteso a pancia in giù e indossa solo i boxer, con il suo fisico perfettamente scolpito completamente messo a nudo. È una visione.

Mi avvicino lentamente, continuando a guardare il suo corpo e poi... i miei occhi cadono sulla sua schiena. La sua povera schiena ricoperta di cicatrici frastagliate e lineari. Sono bianche, segno che è passato molto tempo da quando è stato ferito.

Cosa gli sarà successo? Sarà per queste che l'altra sera indossava la maglietta alla SPA? Non so perché, ma non riesco a distogliere lo sguardo da quei segni. Non è solo curiosità di sapere cosa gli è successo, ma sento... sento una rabbia bruciante cominciare a salire dentro di me, insieme a un'immensa tristezza per ciò che ha passato e come lo ha traumatizzato. Anche la mia lupa condivide questi sentimenti con me. Senza contare cosa gli succede ogni notte. Faccio finta di niente, ma lo sento. Sia qui che alla casa del branco. Ogni notte ha gli incubi e si sveglia ringhiando minaccioso o urlando, come se dovesse difendersi da un attacco. Sono sempre più preoccupata per lui, soprattutto dopo tutti i cambiamenti che ha fatto.

Improvvisamente, Dean si rigira nel letto e si sistema, mostrando gli addominali scultorei senza svegliarsi. Il suo movimento mi risveglia dal mio sogno ad occhi aperti. Appoggio il biglietto sul suo comodino ed esco silenziosamente dalla sua camera.

Sono solo le sei del mattino e la riunione comincia alle nove e mezza, per cui i corridoi dell'albergo sono pressoché deserti. Cammino immersa nel silenzio fino all'esterno, dove vengo investita dai suoni della natura che si sta svegliando. Gli uccellini cinguettano e sento anche gli scoiattoli che squittiscono sui rami degli alberi.

Inspiro profondamente l'aria frizzante del mattino e tutti gli odori del bosco vengono catalogati nella mia mente. La mia lupa alza la testa e comincia a scodinzolare, elettrizzata di poter uscire e correre. La chiamo per uscire e lei si fa avanti, prendendo il controllo della mia coscienza e mutando il mio corpo nella sua forma selvaggia. La pelliccia candida ricopre la mia pelle; le zanne acuminate compaiono nella bocca e il viso si allunga. Le mie ossa si spezzano e si riorganizzano, mentre cado a quattro zampe e completo la trasformazione.

Mi sollevo sulle zampe e scuoto la pelliccia, sentendo la trepidazione della mia lupa scorrermi nelle vene. Cammino fino al limitare della foresta, godendo della sensazione della terra umida sotto gli artigli, poi scatto alla velocità massima tra gli alberi.

Zigzago tra i tronchi, destreggiandomi sul terreno inumidito dalla rugiada; salto su tronchi caduti ed evito cespugli, ritrovandomi nello stesso punto dove avevo visto il cervo albino durante la Grande Caccia. Questa volta, però, non mi fermo e continuo a correre per saltare la voragine che divide il bosco dalla piccola radura senza esitazione.

Atterro dall'altra parte e continuo la mia corsa, andando avanti fino a quando il sole fa capolino dalle montagne. Il sole sarebbe sorto alle otto e mezza, per cui sarà meglio tornare all'hotel. Faccio dietrofront e torno indietro; incrocio un paio di lupi, ma non facciamo caso gli uni agli altri. Immagino che anche loro abbiano bisogno di sfogarsi un po'.

Poco dopo, arrivo all'edificio e torno nella mia forma umana, per poi indossare la vestaglia che avevo abbandonato vicino all'entrata. Torno nella mia stanza per una doccia veloce e, appena varco la soglia, trovo Dean davanti ad un carrello del servizio in camera.

Trilogia del Manto di Neve. Libro 1. Occhi ametistaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora