CAPITOLO 29. DEAN

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La porta si chiude alle spalle della piccola lupa, subito la bestia artiglia la mia mente per tornare al suo fianco e continuare a vegliare su di lei. Sta diventando sempre più difficile trattenerlo perché sembra convinto che Julie sia la nostra compagna. È così da mesi ormai. Non riesco neanche a dormire tranquillo nella casa di mio padre, per questo ho passato tutte le notti alla casa del branco. Era l'unico modo per tenere tranquillo il mio lupo. E qui al Raduno, le cose stanno peggiorando.

Al ricevimento si è fatto da parte solo perché era troppo impegnato a gonfiare il petto orgoglioso per la forza che aveva dimostrato contro Micah, mentre in camera era dispiaciuto per averla spaventata. Non è riuscito a sopportarlo e si è rintanato in fondo alla mia mente con la coda tra le gambe.

Ma quando ho visto Julie addormentata, con quel completino rosso sul suo corpo tonico e affusolato, sono riuscito a stento a trattenerlo dal saltarle addosso e marchiarla come mia in quel preciso istante. Il mio morso d'accoppiamento avrebbe impresso il mio odore su di lei, togliendole ogni possibilità di accoppiarsi con la persona a lei destinata. Ho dovuto convincerlo che lei non è ancora pronta a riconoscere il suo compagno e mi avrebbe odiato. Concentrandomi su questo, sono riuscito a chetare quel sacco di pulci sovreccitato.

Per quanto desideri che sia davvero lei la mia compagna, non voglio assolutamente legarla a me per tutta la vita senza esserne certo. Ha tutto il diritto di aspettare e devo trovare il modo di trattenermi. Sarà complicato per due anni, ma devo farcela a tutti i costi.

Per ora, un drink è tutto ciò che mi serve.

Mi allontano dalla porta e mi dirigo verso il bar dell'albergo, dove gran parte dei Beta, delle Lune e i pochi Alfa che non hanno partecipato alla Grande Caccia si sono riuniti in attesa della fine della competizione. Mi guardo intorno, cercando un posto libero e abbastanza isolato. Non ho voglia di parlare con nessuno, ma mi guardo comunque intorno alla ricerca di un Alfa in particolare. L'assenza di Alfa Micah mi fa preoccupare. Potrebbero essere due le possibilità: ha partecipato all'evento, o è in camera a leccarsi le ferite.

Se fosse giusta la prima ipotesi, spero che non osi toccare Julie perché, vietato o no, avrò il suo cuore su un piatto d'argento.

Raggiungo il bancone e ordino un whisky on the rocks, trangugiandolo in un sorso e chiedendone immediatamente un altro. Il pensiero della mia piccola lupa là fuori da sola mi rende nervoso e, da quando ho scoperto che Micah non è qui, una brutta sensazione serpeggia lungo la mia schiena.

Mentre osservo il liquido ambrato che gira sul fondo del bicchiere, una mano delicata si posa sulla mia spalla.

Penny: "ehi Dean. Posso unirmi a te?"

Io: "buonasera Luna Penelope. Certo, accomodati pure"

Spingo indietro lo sgabello accanto al mio, lei si accomoda e ordina un gin-tonic.

Penny: "ti prego, solo Penny. Sai che odio le formalità. Comunque, ti vedo teso. Va tutto bene?"

Scuoto la testa, continuando a guardare distrattamente il fondo del bicchiere, ora vuoto.

Io: "qualche problema con il mio lupo, Micah che probabilmente è là fuori a dare la caccia alla mia Alfa... direi normale amministrazione da Beta"

Penny: "Dean, ci conosciamo da anni ormai. Queste cose sono dei crucci, certo, ma c'è qualcosa di più profondo che ti turba. Puoi confidarti con me, lo sai"

Volto lo sguardo verso Penny e incrocio i suoi grandi occhi marroni. Mi osserva in apprensione, come una Luna degna del suo nome guarda chi va da lei per una parola di conforto. Assomiglia a quello di mia madre, quando parlavamo insieme del perché ero l'unico a non essersi ancora trasformato tra i miei amici quando ero un cucciolo. È uno sguardo che mi fa sempre vuotare il sacco.

Trilogia del Manto di Neve. Libro 1. Occhi ametistaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora