CAPITOLO 61. JULIE

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FLASHBACK

Io: "ehi fratellone! Cosa stai facendo?"

Dominic: "mi sto allenando sorellina, devo essere in forma se voglio fare carriera nei guerrieri del branco"

Io: "ma tu sei già caposquadra! Sei il guerriero più forte di tuuuutto il branco"

Dom smette di tirare pugni al sacco che sta massacrando e si avvicina sorridendo. Si inginocchia al mio livello e mi scompiglia i capelli affettuosamente.

Dominic: "ti ringrazio sorellina, ma non hai mai visto combattere Gamma Sam, o Beta Dean. Per non parlare del nostro Alfa, Everett. Sono loro i lupi più forti del branco e io mi alleno tanto perché voglio diventare bravo almeno la metà di loro"

Io: "ma tu sei già bravo. Colpivi quel sacco fortissimo! Tu sei fortissimo fratellone!"

Dominic: "sono forte perché devo vegliare sulla mia sorellina piantagrane"

Il mio fratellone mi prende alla sprovvista e comincia a farmi il solletico. Comincio a ridere e a dimenarmi per scappare, mentre Dominic mi tortura per qualche minuto sui fianchi, il punto in cui patisco di più.

Quando smette, io non ho quasi più fiato.

Dominic: "ora torna dalla mamma piccoletta. Io devo finire la sessione"

Mi scompiglia di nuovo i capelli e poi si alza per tornare al sacco, ma io mi aggrappo alla sua maglietta per fermarlo, stringendo i miei pugnetti sul tessuto.

Dominic: "per favore Julie, devo terminare"

Io: "posso rimanere qui con te? Mi metto nell'angolino e non ti disturbo più. Ti prometto che faccio la brava. Per favooore"

Unisco le mani e sfodero il mio sguardo da cucciola mannara indifesa. Un'arma che intenerisce il mio fratellone ogni volta.

Dominic: "va bene, ma non devi dire più una parola fino a che non completo i miei esercizi. D'accordo?"

Io: "sì! Sì! Sì! Grazie fratellone!"

Gli abbraccio una gamba e poi corro in fondo alla palestra, sedendomi sui materassini accatastati nell'angolo come avevo promesso. Osservo il mio fratellone che sferra pugni contro il sacco. Lo osservo sognante e con attenzione, guardando i suoi movimenti precisi e fulminei. Il sacco scricchiola ogni volta che viene colpito e la catena è a un soffio dallo spezzarsi per la forza che usa Dominic. Dopo mezz'ora, il mio fratellone lascia stare il sacco e passa al salto con la corda, cominciando lentamente e poi accelerando il ritmo. Dopo qualche minuto, però, si ferma e posa lo sguardo su di me.

Io: "perché hai smesso? Ti sto disturbando? Perché io sto facendo la brava lupacchiotta come ti avevo promesso"

Dominic: "tranquilla sorellina. Però pensavo... perché non prendi un pezzo di corda e ti alleni con me?"

Il mio sguardo si illumina e salto in piedi, correndo verso il mio fratellone e abbracciandolo di nuovo. Dominic comincia a ridere, poi mi prende in braccio e mi appoggia sul suo fianco.

Io: "davvero posso?"

Dominic: "perché no? Vediamo se hai la stoffa della guerriera anche tu. Ci servono sempre nuove reclute. Ora, vediamo se riesco a trovare una corda abbastanza corta per te"

Sorrido eccitata mentre Dom mi porta verso la cassa degli attrezzi. Solleva il coperchio e comincia a cercare, trovando poi un rimasuglio di corda che va bene per la mia altezza. Torniamo alla pedana in parquet e cominciamo a saltare insieme. Lui con precisione militare e io come una cucciola di cinque anni, perché... beh, effettivamente ho cinque anni.

Trilogia del Manto di Neve. Libro 1. Occhi ametistaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora