CAPITOLO 37. DEAN

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Aspetto che la porta di Julie si chiuda alle sue spalle, poi faccio dietro front e corro verso la porta di servizio dell'albergo. Se non libero subito il mio lupo potrei fare qualche stupidaggine, o potrebbe spingermi ad una trasformazione forzata.

Esco all'esterno e comincio a spogliarmi velocemente dietro un grande cespuglio, prima di mutare nel mio lupo. Cado a quattro zampe, mentre la pelliccia ricopre completamente il mio corpo e il mio viso si allunga in un muso canino. Le ossa si spezzano e si riorganizzano nello scheletro dell'animale, poi sono pronto a partire a razzo tra gli alberi.

Corro a perdifiato, come se avessi il diavolo alle calcagna, per calmare la frustrazione del mio animale prima che faccia qualcosa di stupido o irreparabile. E sono in questo stato disastroso perché ho ceduto all'impulso di ballare con Julie. Non che non mi sia piaciuto, anzi. Avrei voluto che questa notte non finisse mai, ma ero troppo vicino a perdere il controllo della situazione.

Quando è uscita dalla sua stanza con quel magnifico abito argentato, i capelli sciolti e domati, quel leggero velo di trucco e le sue curve perfettamente avvolte dal corsetto... appena ho posato gli occhi sulla mia bellissima piccola lupa la mia bestia ha fatto i salti di gioia, ululando nella mia testa per gran parte della serata.

Durante la cena non riuscivo a distogliere lo sguardo dalla sua figura per più di due secondi. Per di più, vederla parlare così amabilmente e allo stesso livello con gli Alfa anziani, mi ha riempito di felicità e orgoglio.

Ricordo come se fosse ieri quella sera, quando l'abbiamo trovata vicino al nascondiglio di Zagan. Era ancora convinta che dovessimo catturarlo. Quando ha visto i suoi occhi viola e la sua pelliccia candida nel riflesso dello stagno... Dea, i suoi occhi esprimevano tutta la paura e lo sgomento che provava. Si vedeva benissimo il timore di non essere all'altezza di Everett e del suo nuovo ruolo.

I giorni però passavano e lei diventava sempre più sicura, consapevole del suo potere senza mai abusarne, rimanendo la lupa umile e altruista di sempre. Non è mai stata arrogante. Come Everett, il potere non l'ha cambiata, di sicuro la Dea della Luna ha visto la purezza della sua anima quando l'ha scelta.

Mentre Julie occupa interamente i miei pensieri, un lupo nero dai riflessi blu mi affianca. È difficile non identificarlo: è Boyd.

Non possiamo collegarci mentalmente l'uno con l'altro, ma possiamo comunicare anche in forma di lupo. Sempre mentre corriamo fianco a fianco, piego leggermente la testa per mostrare il collo a Boyd. Saremo anche amici, ma quando mutiamo questi gesti sono quasi necessari per una convivenza civile. Come risposta, Boyd mostra le zanne e schiocca le mascelle un paio di volte, facendomi capire che accetta la mia sottomissione a lui, poi mi supera invitandomi a seguirlo.

Corriamo ancora a lungo, fino ad arrivare ad una piccola radura nel cuore della foresta. Come nella foresta delle terre del branco, anche qui i cespugli e i tronchi cavi sono disseminati di vestiti, così mi nascondo dalla vista di Boyd e torno nella mia pelle. Pesco dall'arbusto una maglietta e un paio di pantaloni della tuta, per poi andarmi a sedere accanto all'Alfa, anche lui tornato umano. Siamo entrambi madidi di sudore e ricoperti di polvere, per non parlare del fiato corto per la lunga corsa, così riprendiamo fiato per qualche minuto prima di cominciare a parlare tra di noi.

Boyd: "ehi, correvi come un indemoniato. Va tutto bene?"

Io: "sì, solo un lupo parecchio frustrato da far calmare. Niente che una corsa a rotta di collo non potesse risolvere"

Boyd mi guarda alzando un sopracciglio con fare sospettoso. Evidentemente non l'ho convinto, ma non ho convinto neanche me stesso in tutto questo tempo, quindi...

Boyd: "se lo dici tu... ma non ti ho mai visto così tanto sulle spine. Sicuro di non volerti sfogare un po'?"

Lo guardo con la coda dell'occhio, rimuginando sul da farsi. Ho parlato con Lucien di ciò che mi sta succedendo perché lui era nella mia stessa situazione con Penny, ma non so se me la sento di rendermi vulnerabile con Boyd. È un amico, ma non così intimo come Lucien o Penny.

Trilogia del Manto di Neve. Libro 1. Occhi ametistaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora