Trilogia del Manto di Neve. Libro 1. Occhi ametista

CAPITOLO 51. DEAN

NOOO! SAMMY!

Urlo, o credo di urlare. Non lo so. Non ho idea di cosa stia succedendo. Un attimo prima Sammy respirava e un secondo dopo è accasciato a terra privo di vita. Ora sento solo un dolore lancinante al petto e sembra che la mia testa si stia aprendo in due.

Le canaglie che mi stanno trattenendo lasciano la presa e mi accascio al suolo, raggomitolandomi in posizione fetale per cercare di calmare il dolore. Non serve a nulla.

Le lacrime mi appannano la vista, ma riesco a sentire nitidamente le urla disperate della mia piccola lupa. E la sua agonia si aggiunge alla mia. Il mio fratellino, il mio eroico fratellino, Gamma fino al suo ultimo respiro. E ora non c'è più. Se n'è andato, proteggendoci con ogni suo mezzo a disposizione. Sarei dovuto esserci io al suo posto. Sarebbe dovuto toccare a me, non a lui.

E Zagan, quel maledetto, sta saltellando intorno al cadavere ancora caldo del mio povero fratello, come un adolescente intorno ad un falò sulla spiaggia. Se solo avessi la forza di strappargli la carotide... lo farei anche a mani nude.

All'improvviso, un urlo di dolore e uno schiocco di ossa spezzate arriva alle mie orecchie. Scaccio le lacrime dai miei occhi per vedere chiaramente e li porto sulla mia compagna. Quello che le sta succedendo è impossibile.

I suoi occhi brillano come mai prima d'ora, la pelliccia comincia a crescere sul suo corpo e il suo braccio è piegato in un'angolazione innaturale. Un ringhio infernale esce dalla sua gola poi ruggisce di rabbia.

Una rabbia pura, primordiale... assassina.

Nonostante l'alta dose di aconito che circola nel suo sangue, la sua lupa emerge e la spinge ad una dolorosa trasformazione forzata. Non dura molto, muta velocemente nonostante le sue condizioni, e quando finisce ciò che vedo fa tremare il mio cuore di terrore.

La bellissima lupa bianca che ho conosciuto e con cui ho giocato in questi boschi non c'è in questo momento. La dolce femmina che ama correre tra gli alberi, saltare tronchi e voragini e giocare come una cucciola non esiste ora. Quello che vedo è una macchina da guerra nata per uccidere senza mai fermarsi.

Con uno scatto fulmineo, afferra una delle canaglie che la tratteneva e gli stacca di netto la testa con un morso, facendo schizzare il sangue in ogni direzione. Le ricopre completamente il muso, ma è l'ultima cosa di cui si preoccupa ora. Anche l'altro subisce la stessa sorte del suo compare. Era paralizzato dal terrore per la vista della lupa completamente impazzita per la rabbia e non ha avuto la prontezza di salvarsi.

Anche io ne ho paura.

I suoi occhi sono viola tendente al rosso come prova della sua furia e del pieno controllo della lupa sul corpo di Julie; anche la sua stazza sembra più grande del normale. Respira pesantemente e si guarda intorno, ringhiando minacciosa. I suoi occhi si posano prima su uno Zagan completamente bianco per la paura, poi sul corpo di Sam e infine su di me. Per un breve secondo, l'animale sembra tornare in sé e un po' del dolore che provo sembra attenuarsi, poi torna a guardare Zagan scoprendo le zanne acuminate e drizzando i peli del corpo. È pronta ad attaccare e sono più che certo che farà una carneficina.

Zagan: "non è possibile! Con tutto l'aconito che ti ho iniettato non dovresti riuscire a trasformarti per settimane! Dovresti essere vicina alla morte! Come puoi esserne capace?"

La lupa di Julie ringhia furibonda, impregnando il ringhio di un'aura alfa così potente da far arretrare tutti i presenti con la coda tra le gambe. Persino io piego istintivamente il collo in segno di sottomissione, il mio lupo che uggiola debolmente nella mia testa.

Le canaglie in forma umana rientrano nella loro pelliccia e tutti quanti si voltano verso Zagan come in cerca di ordini, ma lui sembra troppo spaventato per reagire o addirittura muoversi. Non mi stupirei se si pisciasse nei pantaloni e, da come è conciato, potrebbe capitare da un momento all'altro.