Sono passati sette giorni da quando mi sono svegliato e non ho mai lasciato il capezzale della mia compagna. Mi sono ripreso quasi del tutto; l'aconito è sparito dal mio organismo e le ferite si sono tutte rimarginate, lasciando solo delle nuove cicatrici accanto a quelle vecchie. Anche le condizioni di Julie stanno migliorando. Il suo volto non è più gonfio e tumefatto, la sua spalla è guarita e anche le ossa che hanno dovuto rompere sono tornate come nuove. Ma ancora non accenna a svegliarsi.
Tutto il branco è venuto a farle visita. Anche i suoi genitori passano molto tempo qui, la maggior parte a piangere e a pregare la Dea della Luna perché si svegli. Faccio il possibile per consolarli, ma è dura non unirmi al loro pianto per Julie.
Ho parlato con Dominic di quella maledetta giornata e mi ha spiegato il motivo del loro ritardo. Quando sono partiti dalla caserma, hanno raggiunto il luogo dove le canaglie hanno fatto marcia indietro velocemente, ma qualcuno aveva cancellato le tracce con una sostanza sconosciuta, che non solo cancellava ogni pista ma inibiva l'olfatto dei loro lupi talmente tanto da non riuscire più a sentire niente, neanche il profumo della foresta attorno a loro. Per questo motivo erano completamente smarriti fino a quando non hanno sentito l'ululato di Julie.
L'uso di qualche sostanza per cancellare le tracce non è una novità per Zagan. La volta che è evaso ha usato la candeggina, dato che era la sostanza più facile da reperire. Ma è comunque riuscito ad eludere e confondere i guerrieri per settimane quando Josh l'ha fatto scappare. Questa volta ha avuto tempo per prepararsi, ma l'utilizzo di questi trucchetti da parte sua non è una cosa che mi sorprende.
Per questo, però, Dominic non riesce a darsi pace e si condanna per la morte di Sam e le condizioni della sorellina. A poco è servito rassicurarlo e dirgli che non è come pensa, ma è testardo quanto Julie se non di più. Sono proprio dello stesso sangue.
Ora sono da solo nella stanza con Julie. Sienna è già passata per cambiare le medicazioni e a controllare la flebo, per poi continuare il giro di visite. Io non sono ancora uscito dalla clinica e non intendo farlo fino a quando non vedrò i suoi bellissimi occhi viola aprirsi. Non voglio lasciarla combattere da sola. Non questa volta.
Sono chinato sul suo letto, con la fronte appoggiata sul materasso e gli occhi chiusi quando una piccola mano si posa sulla mia nuca, facendomi trasalire.
Julie: "scusa Dean... non volevo spaventarti"
Alzo la testa e mi tuffo nello sguardo ametista della mia dolce compagna. La sua voce è rauca e sembra ancora molto sofferente, ma finalmente è cosciente e ricomincio a piangere. Per la felicità questa volta.
Io: "Julie... Dea Julie, ti sei svegliata"
Julie: "per quanto tempo sono rimasta fuori gioco?"
Io: "due settimane circa. Sienna ha detto che eri messa molto male, ma eri stabile. La tua lupa doveva solo guarirti. Come ti senti ora?"
Julie: "bene. La testa da un po' fastidio ma sto bene. Ho solo tanta sete"
Io: "lascia che ci pensi io tesoro"
Mi allontano dal suo letto e prendo un bicchiere dal mobile contro il muro dall'altra parte della stanza e lo riempio. Lo porgo a Julie, che beve avidamente tutto il contenuto.
Io: "vacci piano lupacchiotta. Così ti strozzi"
Julie: "avevo tanta sete... ora va meglio. Ma... dov'è la mia collana? Il girocollo che mi ha regalato Theo... sai dov'è?"
Io: "ehi, ehi, non ti agitare... lo hai lasciato nel tuo ufficio quando Koll ci ha chiamati per quelle canaglie. Tranquilla tesoro, è al sicuro"
Julie: "hai ragione scusami, ma sai quanto tengo a quel gioiello. Tu invece Dean? Come stai?"
Io: "bene. Sono completamente guarito. E grazie a te e alla tua lupa, non sono stato ferito troppo gravemente"
Julie: "ne sono felice, ma non intendevo fisicamente. Come ti senti Dean? Dopo la morte di... di..."
Gli occhi di Julie si appannano per la tristezza e un paio di lacrime scivolano sulle sue guance. Istintivamente, afferro le sue spalle e la stringo contro di me, abbracciandola fino a quando i suoi singhiozzi non si placano. Il mio lupo odia vederla soffrire.
Sospira sollevata, prima di allontanarsi e guardarmi di nuovo negli occhi.
Julie: "davvero Dean. Come va il dolore per il legame di branco?"
Io: "sto bene piccola lupa. Non mi fa più tanto male. Solo una lieve pressione, ma si attenua giorno dopo giorno"
Julie: "bene, menomale"
Io: "tu invece? Senti ancora qualcosa?"
Julie: "non preoccuparti, sto bene"
Io: "ne sei sicura? Niente mal di testa? O indolenzimento del petto?"
Julie: "si, davvero Dean. Sto bene"
Io: "non sai quanto questo tranquillizzi me e il mio lupo amore mio"
Un sorriso radioso risplende sul suo viso e io non posso resistere al prendere delicatamente il suo volto tra le mani e posare le labbra sulle sue. La bacio con leggerezza per non farle male, ma lei porta le braccia intorno al mio collo e mi tira con forza contro di lei. Grazie alla Dea anche la sua spalla è guarita.
Il nostro bacio diventa passionale e ardente, la mia lingua che varca la soglia delle sue labbra e danza con la sua. Lei geme di piacere e questo risveglia il mio lupo. Mi allontano lentamente, cercando di fermare la crescita delle mie zanne ricoperte di siero e cacciare giù il mio lupo. Appoggio la fronte contro la sua e sospiro. Mi è sempre più difficile non marchiare Julie come mia ogni volta che prendo le sue labbra.
Io: "scusa, il mio lupo fa i capricci"
Julie: "non preoccuparti. Comunque, sto bene. Perché non vai a casa e passi una notte nel tuo letto? Sarai sfinito"
Io: "non voglio lasciarti sola"
Julie: "Dean, qui sono al sicuro. Vai a riposare un po'. Ci vediamo domani mattina"
Io: "Julie..."
Julie: "Dean davvero. Ne hai bisogno. E penso che tuo padre abbia bisogno del suo ultimo figlio ancora vivo accanto in questo momento. Sei andato da lui?"
Alle sue parole, mi blocco e mi rendo conto che ha ragione. Mio padre sarà stato disperato per tutto questo tempo. Devo andare da lui e sapere come sta.
Io: "sicura che vada bene per te?"
Julie: "Dean, fuori di qui prima che ti prenda a calci nel culo personalmente. E se devo dirla tutta... hai bisogno di una bella doccia"
Mi scappa una risata, poi mi chino su di lei per salutarla con un bacio, prima di uscire dalla clinica e dirigermi verso la casa di mio padre. Mentre cammino, faccio una prova e sondo il mio legame con Julie, ma sembra ancora diverso, come se lo stesse nascondendo. Non voglio assillarla però. Magari deve solo guarire del tutto, poi tornerà tutto alla normalità e lei sarà di nuovo la mia dolce piccola lupa.
STAI LEGGENDO
Trilogia del Manto di Neve. Libro 1. Occhi ametista
Hombres LoboE se le leggende del mondo antico non fossero solo leggende? Nei cuori delle grandi foreste incontaminate, prospera una specie soprannaturale rimasta celata all'occhio umano per secoli. Preparatevi ad immergervi nel selvaggio mondo dei lupi mannari...