CAPITOLO 57. JULIE

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Mancano tre giorni al mio combattimento contro Zagan e un paio di giorni fa sono arrivati tutti gli alleati a cui ho chiesto aiuto. Esco dalla cabina armadio dopo aver indossato una canotta bianca, pantaloni militari e i miei amati stivali da combattimento. Ho bisogno di scaricare la tensione che ho accumulato e una bella lotta in pelliccia è quello che ci vuole.

Mentre scendo le scale, passo dall'ufficio di Dean per dirgli i miei piani.

Io: "ehilà Dean. se hai bisogno sono all'arena"

Dean: "d'accordo piccola lupa. Hai bisogno di qualcuno da prendere a calci?"

Io: "già trovato, ma se vuoi unirti a me ed Elijah... gli ho chiesto se può darmi una rapida lezione con uno scontro amichevole. Qualche consiglio dall'Alfa con più anni sulle spalle di chiunque abbia mai conosciuto non potrà che essermi utile"

Dean: "sì, immagino che combattere sempre con le stesse persone non sia molto d'aiuto in questo momento. Certo che vengo anche io piccola lupa. Sarà divertente osservarti lottare contro Elijah mentre gli fai il culo"

Sorrido al mio compagno e lo aspetto mentre conclude la pratica che ha sotto gli occhi, poi usciamo insieme dalla casa del branco e ci avviamo verso la caserma.

Mentre camminiamo, molti lupi ci salutano e mi mostrano il collo in segno di rispetto, ma le loro espressioni non sono gioiose come al solito. La notizia del mio imminente scontro con Zagan ha sconvolto ognuno di loro, facendo temere per il futuro del branco. Con l'arrivo delle truppe dei miei alleati, la tensione si è leggermente allentata ma non è scomparsa.

Anche i miei genitori lo hanno saputo e mia madre ha fatto letteralmente irruzione nella casa del branco, entrando come un tornado nel mio ufficio al limite della furia. Non l'avevo mai vista così in collera, persino la sua lupa era furibonda e molto vicina alla superficie.

Questa cazzata, come la definisce lei, mi ha fatto guadagnare una sfuriata e una tirata d'orecchi che rimarrà nella storia del branco. Gli dedicheranno capitoli sui libri di storia per quanto è stata... come dire... mortificante.

Non avevo mai visto mia madre così sconvolta e io da giovane ne ho combinate di tutti i colori. Ma capisco che la mia vita è appesa a un filo, per cui l'ho lasciata sfogare, subendo di buon grado ogni urlo che lanciava contro di me. Dean era presente quando è successo e, dal suo sguardo, era evidente che si sarebbe sotterrato per la vergogna. Anche perché mia madre aveva una sfuriata pronta anche per lui. Ha scoperto che Dean era con me e non ha cercato di fermarmi, per cui ha subito una strigliata con i fiocchi anche lui quel pomeriggio.

Procediamo a passo veloce fino all'arena e, appena arriviamo, vediamo che Elijah è già lì e ci sta aspettando. Vederlo in tenuta sportiva e non con il suo solito completo elegante, con tanto di cravatta e fazzoletto nel taschino, è davvero destabilizzante. Non che questi vestiti gli donino meno.

È fermo all'ingresso dell'arena, appoggiato al muro e lo sguardo fisso all'orizzonte. È intento a osservare il panorama, circondato dal rumore del villaggio e delle persone che vivono un'altra giornata.

Anche se sembra completamente perso nei suoi pensieri, percepisce la nostra presenza non appena voltiamo l'angolo senza che io attiri la sua attenzione in qualche modo.

Elijah: "buongiorno Alfa Julie. Grazie per l'ospitalità con cui ci hai accolto. I miei uomini si troveranno bene negli alloggi che hai fatto preparare per loro"

Io: "sono io che dovrei ringraziare tutti voi, Alfa Elijah. Vi sono grata per essere venuti così velocemente in difesa del mio branco"

Elijah: "è un piacere aiutare una giovane e capace leader come te, Cacciatrice. Anche se spero che questo nostro viaggio si riveli solo una piacevole visita delle tue terre"

Trilogia del Manto di Neve. Libro 1. Occhi ametistaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora