Trilogia del Manto di Neve. Libro 1. Occhi ametista

CAPITOLO 45. JULIE

Corriamo fino alla mia radura, continuando a stuzzicarci e a giocare come due cuccioli per tutto il tragitto. Sia io che Dean siamo cambiati dopo questa corsa. Siamo molto più consapevoli dei nostri sentimenti e di cosa significhiamo l'uno per l'altro.

Dentro di me è come se avessi sempre saputo che lui mi apparteneva, ma non mi ero mai posta il problema. Ero concentrata sulla mia carriera nei guerrieri del branco e poi sull'essere una buona Alfa per i lupi sotto la mia protezione.

Sinceramente, la ricerca del mio compagno era l'ultimo dei miei problemi. Ci avrei pensato una volta sprigionati i miei feromoni, ma sembra che niente vada secondo i piani.

Ce la prendiamo con calma, lasciando che i nostri lupi si divertano e passino un po' di tempo insieme. Era da tanto che non si incontravano e devono recuperare il tempo perduto. Sembra strano, ma tra tutte le persone del mondo, sono contenta che sia Dean il mio compagno. Tra tutti i maschi che ho conosciuto, lui è l'unico che non mi ha mai  sminuito, trattato con sufficienza o come una femmina da proteggere, buona solo a sfornare cuccioli o a stare in cucina. Mi ha sempre stimata e incoraggiata, si è comportato come se fossi una sua pari in ogni occasione, tenendo conto dei miei pareri quando ero una semplice lupa e appoggiandomi in ogni mia decisione quando sono diventata Alfa.

Ora che ci penso, ho costantemente nutrito una profonda fiducia nei suoi confronti. Cresceva di giorno in giorno, fino a che non si è trasformata in qualcosa di molto più forte e potente, fino a diventare... amore? È così che ci si sente quando si è innamorati? Perché, se è così, mi sento dannatamente bene!

I nostri lupi si mordicchiano e lottano scherzosamente per tutto il tragitto. Ci atterriamo a vicenda un paio di volte e sembra che Dean ne approfitti per affondare il naso nel mio collo, annusandomi avidamente ogni volta. Ma non posso dirgli nulla: anche io lo faccio in ogni occasione e mi lascio andare alle incredibili sensazioni che mi provoca.

In poche parole, se di solito ci metto poco più di mezz'ora ad arrivare in cima alla mia collina preferita, questa volta ci mettiamo il doppio del tempo. Godendoci, però, ogni singolo secondo.

Raggiungiamo la nostra meta quando la luna è al suo apice. È piena, quindi la radura è ben illuminata. Ci avviciniamo entrambi alla pozza d'acqua per abbeverarci prima di tornare alla nostra forma umana e pescare qualche vestito da un tronco cavo. Dopo averli indossati, ci guardiamo negli occhi per capire come gestire la patata bollente che abbiamo scoperto dopo la nostra corsa.

Ma appena poso i miei occhi su quelli smeraldo di Dean, l'unica cosa che riesco a fare e avvicinarmi mentre lui spalanca le braccia. Lo circondo in un abbraccio, appoggiando la fronte contro il suo petto. Lui si scioglie e mi stringe contro di sé, appoggiando il suo mento sulla mia testa.

Dean: "non sai quanto ho pregato la Dea perché si avverasse tutto ciò"

Sorrido per le sue parole, rimanendo tra le sue braccia e lasciandomi cullare dalle lievi scintille che danzano sulla mia pelle.

Dopo qualche secondo, mi allontano e lo prendo per mano, conducendolo verso l'inizio della discesa per sederci sull'erba, proprio nel punto in cui il nostro villaggio è visibile per intero. Ci sediamo vicini, mantenendo il contatto con le spalle mentre guardiamo in silenzio il panorama mozzafiato davanti a noi.

Io: "e ora?"

Dean: "cosa intendi?"

Io: "cosa facciamo ora che abbiamo capito che siamo destinati?"

Dean annuisce, portando lo sguardo sul mio volto e guardandomi con amore.

Dean: "tu cos'hai in mente?"

Io: "detto sinceramente... non ne ho la più pallida idea. Nella mia testa, rimandavo la questione a quando la mia lupa avrebbe sentito il richiamo. Non mi aspettavo che sarebbe successo prima del previsto. E con il mio Beta, oltretutto. Al momento, non ho un piano pronto per questa scoperta"