CAPITOLO 42. JULIE

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Stiamo tornando nelle terre del branco, dopo un meraviglioso pomeriggio passato al centro commerciale. Per fortuna avevamo quattro braccia in più su cui contare, perché abbiamo fatto follie.

Il bagagliaio è completamente carico tra vestiti, scarpe, accessori e altro. Per fortuna, ho una cabina armadio enorme dove poter riporre tutto quanto.

Sibilla: "ti sei divertita tesoro?"

Io: "sì, molto. Ma non era necessario comprare tutto quanto"

Sibilla: "è il tuo compleanno. E poi, questi abiti ti serviranno prima o poi. Magari non domani, ma da come stai gestendo il branco ho ragione di credere che rimarrai al potere per molto, molto tempo"

Io: "solo se continuo a fare un buon lavoro. Comunque, dovevo proprio indossarlo questo vestito?"

Sibilla: "perché? Non ti piace?"

Io: "no... è solo che..."

Guardo l'abito che ho addosso. Tra tutti quelli che ho acquistato oggi, è di gran lunga il mio preferito. È un vestito da cocktail di un bellissimo blu oceano e, grazie al tulle su gonna e spalline, riflessi argentati brillano sul tessuto a seconda di come viene colpito dalla luce. Il busto è formato da un corpetto rigido con scollo a cuore, con del tulle che abbraccia le spalle da dietro come uno scialle e si incrocia, avvolgendo il seno e terminando a metà della vita. La gonna è morbida, svasata e fatta di raso e tulle, con un sottogonna in modo che risulti vaporosa. Arriva poco sopra il ginocchio ed è piacevole al contatto con la pelle.

Anche le scarpe sono nuove; mia madre le ha scelte per me proprio per questo abito. Sono classiche e rosa cipria, con tacco a stiletto e una piccola zeppa, legate alla caviglia con un laccetto sottile e fibbia argentata. Sono davvero bellissime e con questo abito fanno un figurone.

Durante il nostro pazzo giro per negozi, mia madre ha pensato bene di fare una tappa anche da un parrucchiere. Ha detto alla parrucchiera di farmi la piega liscia e un taglio scalato in modo che, una volta che i miei capelli torneranno ad avere le loro onde naturali, saranno più definiti e leggeri. In quel salone, ha dato un'extra alla parrucchiera per farmi truccare come una diva del cinema, ma seguendo il mio stile semplice. Una linea perfetta di eyeliner sulla palpebra, mascara a volontà sulle ciglia e un rossetto rosso matte sulle labbra, con tanto di fondotinta, fard, correttore e chi più ne ha, più ne metta. In pratica, siamo pronte per un ricevimento elegante.

Sibilla: "qual è il problema, cara? Sei davvero incantevole. Non è che non ti piace più fare spese con la tua vecchia mamma, vero?"

Io: "non è che non mi sia divertita oggi, anzi. Tutto il contrario. Solo... mi sembra un outfit un po' esagerato per una semplice cena di famiglia"

Sibilla: "ma no, che dici. Ci siamo sempre messi in ghingheri per i nostri compleanni. Eri tu che ti ostinavi a mettere l'alta divisa dei guerrieri del branco in queste occasioni"

Io: "ehi! Anche quello è un completo elegante!"

Sibilla: "sì, ma ora sei l'Alfa. Devi essere al top in ogni situazione. Inoltre, sei diventata una bellissima donna e meriti degli abiti che valorizzino la tua bellezza"

Io: "va bene, ma solo per questa sera"

Sibilla: "per questa sera e per tutti gli altri compleanni che verranno"

Io: "promesso"

Mia madre sorride soddisfatta, poi continuiamo a chiacchierare fino a quando le mie due guardie del corpo parcheggiano dietro la casa del branco. Cominciamo a scaricare le buste, accatastandole nell'ingresso, ma appena mi avvicino alla porta qualcosa mette i miei sensi in allerta. La casa del branco è fin troppo silenziosa per i miei gusti. E poi... non so, ma mi sembra che ci siano degli odori familiari, ma che non appartengono a nessun lupo del branco. Non riesco a identificarli, troppo coperti da altre scie. La mia lupa non è in allarme, per cui non c'è nessuna minaccia nelle vicinanze. La cosa mi puzza. Cosa stanno combinando lì dentro?

Trilogia del Manto di Neve. Libro 1. Occhi ametistaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora