Agatha e Lawrence sono figlia e padre e il loro era un amore talmente profondo da non lasciarsi fermare nemmeno dal grande ostacolo che li separava: i loro rispettivi segreti. Insieme, infatti, avevano riscoperto l'incanto e la meraviglia dell'affet...
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Una delle domande più grandi che il mondo intero e io stessa ci ponevamo in merito a mio padre, ogni giorno, seconda per me solo al perché avesse ucciso Betsy, era senz'altro: "Cosa l'ha fatto diventare così?"
In fondo, era ben noto a tutti il fatto che la maggior parte dei criminali, specie i più sadici e crudeli, spesso avevano un passato orrendo alle spalle, un'infanzia atroce che li aveva segnati così a fondo da deviare le loro menti, trasformarle, distorcerle fino a un punto di non ritorno che li aveva poi condotti a realizzare i loro reati abominevoli.
Rari erano i casi di serial killer o assassini spietati che avevano avuto una famiglia felice e amorevole, senza traumi così catastrofici da rovinare per sempre le loro menti.
E in verità, neanche un passato doloroso spiegava precisamente il perché specifico fossero diventati così, visto che di gente con un'infanzia sofferente ce ne era a bizzeffe in tutto il mondo, ma solo pochissimi si trasformavano in veri e propri mostri.
C'era chi credeva si trattasse di una predisposizione sia mentale che genetica che, unendosi ai fattori ambientali, faceva esplodere la bomba: l'istinto omicida.
C'era chi invece riteneva fosse dovuto a vere e proprie malattie mentali mai diagnosticate e che, non essendo state trattate a dovere appena erano insorte, avevano poi condotto alla realizzazione di quei crimini.
C'era chi ancora affermava che era quello il loro destino: nascere, vivere e morire da mostri.
La realtà dei fatti, però, nessuno la sapeva, il mondo della psicologia e della psichiatria dibatteva tuttora su questo. Non era mai stata trovata una risposta precisa e sicura al cento per cento.
Le leggende sui serial killer, nate e cresciute non solo per quelli che avevano davvero infestato il mondo ma anche per i continui libri e film su di loro, indicavano sempre tre importanti fattori principali durante la loro infanzia come veri e propri segnali dei loro istinti omicidi. La chiamavano la triade Macdonald.
Il primo, la piromania.
Il secondo, un'innata crudeltà nei confronti degli animali.
Il terzo, l'enuresi, cioè l'urinazione incontrollata in una fase di sviluppo in cui il bambino o adolescente dovrebbe aver già pieno controllo sulla propria vescica.
Alcuni aggiungevano a questi tre campanelli d'allarme anche un quarto: uno o più forti colpi alla testa, accidentali o meno, tali da portare a veri e propri traumi cranici, lievi o profondi che fossero.