Nota autrice pt. 1
So cosa me volete di', bastardi.
"Simo, 'sto capitolo non è un capitolo, è un rotolone regina che non finisce mai come la tua depressione!"
C'avete ragione, è lunghissimo, ma volete sapere perché non l'ho diviso?
L'HO FATTO PE' VOI, MUFFINS!
Perché la prima metà di questo capitolo indovinate cos'è?
Esatto.
TRAUMA.
E dato che so tipo tre capitoli de seguito che stemo a parlà de TRAUMI dovevo compensare in qualche maniera per non mandarmi/vi al CSM tutti insieme appassionatamente, no?
E soprattutto per evitarmi di ricevere nei prossimi mesi denunce sporte contro di me da parte vostra per tutti i danni morali/psicologici/psichiatrici che vi ho provocato.
Perciò l'ho unito all'altra metà, la seconda, che invece di TRAUMI è risate.
Risate forti.
L'HO FATTO PE' VOI, CREDETEMI!
Bene, ora me taccio che se no altro che rotolone regina, infinito come la mi passione per la caponata di mia nonna diventa 'sto capitolo!
Sciau!
Si chiamava Betsy George.
Ventitré anni. Figlia unica di Joanne e Lucas George. Scomparsa il 6 dicembre alle sette del mattino, dopo che era andata a correre come faceva sin da adolescente, un giorno sì e un giorno no.
L'ultima a vederla fu proprio sua madre, che l'aveva salutata da dietro il bancone del loro bar di famiglia dove avevano fatto colazione insieme, mentre la figlia se ne andava uscendo dalla porta d'ingresso del locale.
Dopo non si seppe più nulla di lei, era come se si fosse letteralmente smaterializzata.
La polizia setacciò tutti i vari percorsi che era solita fare quando andava a correre, affidandosi ad ogni genere di strumento, inclusi i cani molecolari, non ne tralasciò neanche uno, ma non trovò niente, nulla di nulla, neanche la più piccola prova che fosse passata da quelle parti.
Prese persino in considerazione la possibilità che Betsy fosse scappata di casa per farsi una nuova vita, ma non c'erano indizi che lasciassero intendere ciò: aveva un rapporto meraviglioso sia con la madre che col padre, amava la città in cui era nata e cresciuta, Mirefield, con tutta sé stessa, era single, adorava lavorare nel bar di famiglia, aveva persino progettato di dare una festa quel weekend, proprio in casa sua, per festeggiare con tutti i suoi amici il nuovo trilocale in cui si era appena trasferita. Il giorno prima avevamo fatto insieme la spesa necessaria per quell'evento.
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Ignobili affetti
ChickLitAgatha e Lawrence sono figlia e padre e il loro era un amore talmente profondo da non lasciarsi fermare nemmeno dal grande ostacolo che li separava: i loro rispettivi segreti. Insieme, infatti, avevano riscoperto l'incanto e la meraviglia dell'affet...