«Woooow, quindi so questo i famosi lokulz?»
«Nono, Dory, non se chiamano lokulz, so' sicuro che se chiamano lokulto.»
«Quelli è dove la gente religiosa che non ce sta co' la testa te prova a comprà per poi fatte fa' vive con regole orrende tipo che non poi scopà fino a che non c'hai l'anello al dito.»
«E se poi dopo che te lo sei messo l'anello scopri che l'altro scopa da schifo?»
«Appunto, per questo so regole de merda.»
«Si chiamano lukum, non lokulz e men che meno lokulto.»
«Vedi, Dory, che t'avevo detto? Lokazzi, così se chiamano.»
«Comunque, Thaty, com'è che so tutti così colorati? Sembrano tipo zollette de zucchero gelatinose e arcobalenose. Lo sapevo che c'avevi 'na passione per My Little Pony, te ce vedo a commuovete per quando il cavalluccio se perde tra i boschi e piagne chiamando la mamma. Che donna. Una vera donna.»
«Sìsì, anche se la polverina bianca sopra te fa pensa' ad altro, eh, Thaty. Che ce voi fa entra' nel giro della droga?»
«Finché ce dai i tuoi soldi e continui a cucinacce ce va bene comunque, eh, sia chiaro.»
«Non c'è droga, è solo zucchero a velo. Sono così colorati perché ci sono tre gusti diversi: questo è all'essenza di rosa, questo ha le mandorle dentro e questo è al pistacchio.»
Ci fu un intero minuto di silenzio, mentre i due gemelli pestiferi, seduti al tavolo davanti a me, fissavano con occhi sbarrati il vassoio con la montagnetta di lokum che avevo preparato loro per quel giorno, come ricompensa per aver imparato a memoria i verbi irregolari.
A guardarli, si sarebbe potuto credere che davanti a sé avevano una valigia con dentro un milione di dollari.
«Thaty» mi chiamò Dorian a quel punto, «senti, ma com'è che sei ancora single, tu?»
Inarcai un sopracciglio, non mi aspettavo quella domanda.
Dory annuì. «Non se spiega» concordò col gemello. «C'hai praticamente il potere massimo del mondo: fa cibo bono. E c'hai pure quattro coglioni. Che grande! Che donna!»
Trattenni una risatina. «Non basta saper cucinare un po' bene per smettere automaticamente di essere single.»
«Mica cucini solo bene, te, cucini benissimo, e poi, come ha detto Dory, c'hai quattro coglioni, non due come gli altri, ce ne hai più persino de quel rompiballe.»
«Che vabbe', adesso pure un monocoglione ce ne ha più de lui, visto che se li sta a spaccà dalla mattina alla sera da giorni, i suoi.»
«Se lo merita pe' non ave' ancora capito de volesse scopà a Thaty.»
Mi venne da ridere di nuovo. «Pensate a mangiare i lokum, invece che pianificare qualche stratagemma con cui farlo adirare per niente» ribadii per la millesima volta. «Vostro fratello non è interessato a me in quel modo, rinunciateci»
Dietro di me Rosemary, seduta sul divano, intenta a guardarsi una telenovelas da cui provenivano lamenti sofferenti e grida maschili particolarmente teatrali, iniziò a tossire con forza più e più volte.
«Scusate» la udii dire, «un po' de catarro, 'na brutta bestia pe' le vecchie come me.»
Dory e Dorian assottigliarono gli occhi, per poi scambiarsi un'occhiata.
«Capisco, capisco» disse Dorian, continuando a fissare la sorella. Entrambi sorrisero con crudeltà. «Quindi è così, eh?»
«La giusta punizione pe' esseselo sempre lucidato fiero pe' tutte le cimici che gli vanno dietro.»
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Ignobili affetti
ChickLitAgatha e Lawrence sono figlia e padre e il loro era un amore talmente profondo da non lasciarsi fermare nemmeno dal grande ostacolo che li separava: i loro rispettivi segreti. Insieme, infatti, avevano riscoperto l'incanto e la meraviglia dell'affet...