Capitolo 4

770 247 58
                                    

Violet.

Il suono della campanella mi fa capire che è arrivato il momento di cambiare classe.

- Come sempre in ritardo, Richards. - dice la professoressa Wytt con un sorriso sfacciatamente falso.

La detesto. Tutti gli altri insegnanti mi ritengono una ragazza intelligente e volenterosa, lei invece non vede in me niente di tutto ciò. Tra i miei compagni del corso di matematica c'è Edward, il bullo della scuola. Inizia a scaraventare per terra i libri di George e lui, impaurito e a testa china, si abbassa per raccoglierli.

- Non farlo, non dargliela vinta. - gli sussurro avvicinandomi a lui.

- Stanne fuori, non è una cosa che ti riguarda. - dice Edward con tono aggressivo.

George rimane immobile, non sa a chi dei due dare retta. 

- Violet Richards, torna subito al tuo posto! - mi ordina la professoressa. 

Come al solito nota ogni più piccola mancanza da parte mia senza rendersi conto di quello che avviene sotto i suoi occhi. 

- Non lascerò che George venga preso in giro ancora una volta, anche se a nessuno qui sembra importare.

- Non ti permetto di avere questo atteggiamento con me. - mi urla in faccia.

George ci guarda confuso, alla fine raccoglie i libri e torna al suo posto. Mi alzo e vado via sbattendo la porta. La punizione, ovviamente, non tarda ad arrivare. Poco dopo mia madre mi raggiunge preoccupata, chiedendomi cosa sia successo. Il preside le ha comunicato che sia io che Edward verremo sospesi dalle lezioni per tre giorni.

- Violet, quante volte ti ho detto di non agire impulsivamente? Al tuo rientro dovrai scusarti con la professoressa.

- Scusarmi per cosa? Per aver cercato di fare la cosa giusta?

- So che sei animata dalle migliori intenzioni, ma non spetta a te fare giustizia. Ti fai carico di troppi problemi, vivi la tua età. Non ti sto chiedendo di girarti dall'altra parte quando assisti a qualche ingiustizia, ma devi capire quando è il caso di lasciar perdere.

Il giorno seguente a casa dei Coleman mentre sto per aprire la porta del salotto mi giungono le voci di mia madre e Rebekah, sembra una conversazione animata.

- Non ci posso credere. Hai tenuto questo segreto per te tutto questo tempo? I ragazzi lo sanno?

Cerco di ascoltare il resto, ma proprio in quel momento Malcom mi chiama per mostrarmi qualcosa in camera sua.

Out of destinyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora