Dawson.
Da più di mezz'ora io e mia madre discutiamo a proposito della festa delle Green Roses che si terrà sabato sera. Lei insiste e io non voglio sentire ragioni.
- È una tradizione di famiglia, Dawson.
- Improvvisamente siamo di nuovo una famiglia?
- Lo saremo sempre, i legami di sangue sono indistruttibili.
- Non verrò alla festa, ho deciso così e niente di quello che potrai dirmi mi farà cambiare idea.
Mia madre va via rassegnata guardandomi con aria delusa. Quando Violet bussa alla mia porta i miei problemi non mi sembrano più così importanti.
- Meno male che sei arrivata, stavo per impazzire.
- Sono venuta appena ho letto il tuo messaggio. Cosa succede?
- Niente di particolare, avevo voglia di vederti. Hai riflettuto su quello che ti ho detto qualche settimana fa? Non abbiamo ancora avuto modo di parlarne dopo tutto quello che è successo.
- Ti riferisci alla proposta di fuggire insieme? Scappare non è mai la soluzione.
Sto per ribattere quando mia madre ci interrompe.
- Ho dimenticato di chiederti se tu e tua madre andrete alla festa.
- Certamente, mi piacerebbe che Dawson ci accompagnasse.
- Mi dispiace, ma come ho già detto a mia madre quest'anno ho scelto di non andare.
- Visto che Dawson ha deciso così, potrei chiedere a Evan di accompagnarvi. Sono sicura che lui non dirà di no.
A queste parole il mio volto si rannuvola mentre mia madre ci lascia da soli.
- Non dirà sul serio.
- Perché non dovrebbe? In ogni caso sei ancora in tempo per cambiare idea e venire alla festa con me.
- Non avrai intenzione di accettare, vero?
- Avrei preferito andare con te, ma non mi lasci altra scelta.
- Non voglio che tu ci vada con Evan.
- Non hai il diritto di essere geloso, ti ricordo che noi due non stiamo insieme.
- Ah, sì? Allora vai pure con lui e divertiti, mi raccomando.
- Anzi, aggiungo che dovresti provare a capirlo e ad andare avanti.
- Stai davvero difendendo Evan? Non posso credere alle mie orecchie.
- Ci tengo a te ed è per questo che ti dirò sempre ciò che penso, anche se non dovesse piacerti.
Con queste parole Violet esce dalla mia camera quasi sbattendo la porta. Sento una profonda tristezza assalirmi. Cos'è cambiato tra di noi? Prima di oggi era sempre stata dalla mia parte.
Violet.
Passando accanto alla camera di Evan sento la voce di Rebekah. Mi fermo ad ascoltare quando sento fare il mio nome.
- Ti va di accompagnare Violet e Meredith alla festa?
- Perché dovrei volerlo?
- È un'occasione importante, ci saranno tutte le famiglie dei Dieci.
- Chiedilo a Dawson.
- Mi ha già detto di non voler andare per nessun motivo.
- Ah, bene, quindi sarei il rimpiazzo? Comunque ci penserò.
Tossisco per far notare la mia presenza. Rebekah si gira imbarazzata, Evan come al solito è imperturbabile.
- Dimmi che anche tu la reputi una pessima idea. - dice Evan mentre vado via.
- Puoi sempre rifiutarti. Sogno di andare a questa festa da tanto tempo e lo farò con o senza di voi.
- Avrei gli occhi di tutti puntati addosso dopo il ritorno di mio padre.
- Non hai fatto niente di male.
- Non lo so Violet, non so cosa sia giusto e sbagliato. È tutto sottosopra, non so più niente.
- Forse non esiste niente di totalmente giusto o sbagliato. Lascia che sia il tuo istinto a decidere.
In serata mi arriva un messaggio da parte sua.
"Va bene per sabato sera, verrò a prendervi alle 20.30."
STAI LEGGENDO
Out of destiny
FantasyDue continenti, un universo parellelo. Violet ha tredici anni quando incontra per la prima volta i fratelli Coleman, la cui famiglia nasconde molti segreti. Qualche anno dopo si incontreranno nuovamente, mentre la guerra si avvicina e il tempo non e...