Capitolo 52

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Avery.

Mi risveglio in una casa in aperta campagna. Non ho fame, sete o sonno. Resto a letto per una settimana, fino a quando mia nonna decide di averne abbastanza.

- Adesso basta, alzati. Ho avuto fin troppa pazienza con te. - la voce di Evelyn è dura e cattiva - Smettila di piangere, solo i deboli lo fanno.

Mi trascina in cucina e mi costringe a mangiare una zuppa mentre legge ad alta voce i titoli del giornale che riportano ulteriori notizie su quella che è stata definita la strage di Verdant.

- Ti credono morta insieme al resto della tua famiglia. Meglio così, non dovranno mai sospettare che tu sia viva. Più tardi conoscerai Margaret, ti insegnerà a sfruttare al meglio il tuo potere.

A cosa serve avere la possibilità di guarire qualcuno se non sono riuscita a salvare neppure mia sorella?

- Non sei addolorata per quello che è successo? - le dico guardandola alla ricerca di un barlume di umanità nei suoi occhi.

- Ho sempre pensato che prima o poi tuo padre avrebbe portato tua madre alla rovina. Ethel ha pagato con la sua vita per le sue scelte scellerate. Se solo mi avesse dato ascolto.

Nei giorni seguenti ha inizio un addestramento pesante. Quando rifiuto di usare il mio potere vengo picchiata sistematicamente da Margaret col consenso di mia nonna.


1999.

Ancora una volta ho detto a nonna di non avere alcuna intenzione di diventare una guaritrice come lei. Per punirmi inventa sempre nuove torture, come ad esempio costringermi a fare il bagno in una vasca piena d'acqua gelida o sfruttando quella che ormai è diventata la mia paura più grande, il fuoco, ustionandomi la pelle con un accendino o persino con delle pinze arroventate. Le prime volte urlavo per il dolore, in seguito ho deciso di non darle più alcuna soddisfazione. Potrei provare a ribellarmi, ma non lo faccio. Dentro di me credo davvero di meritarlo.

- Avrei dovuto lasciarti morire insieme a quell'essere inutile di tua sorella, mi vergogno di te.

Ogni notte mi sforzo di ricordare il volto dei miei genitori e di mia sorella, ho paura di dimenticarli. A volte il mio pensiero corre alla famiglia Young e ai Coleman. Hanno reso la mia vita un inferno e un giorno io farò lo stesso con la loro, vivo solo per questo. Ho letto sul giornale che per problemi di salute Carl Miller ha ceduto il suo posto di capo del governo al figlio Logan. Lui potrebbe rappresentare la mia unica speranza. È strano riporre fiducia in qualcuno che non si conosce, ma forse è questo che succede quando si resta da soli al mondo. 

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