Malcom.
Le settimane successive trascorrono in un silenzio assordante che grava su di noi schiacciandoci col suo peso. Ogni giornata è uguale alla precedente, persino andare a scuola mi dà sollievo pur di non rimanere a casa. Ognuno di noi pranza e cena per conto proprio, non più insieme come una vera famiglia. Dopo quell'episodio non ho più parlato con Evan. Mi ha provocato, mi ha spinto oltre il limite. Contrariamente a quello che probabilmente credeva, avergli dato un pugno non mi ha fatto sentire meglio. Vivo in bilico tra due opposte necessità, sento il bisogno di sfogarmi fisicamente ma allo stesso tempo anche di essere una persona migliore. In tutto questo non ho più pensato alla storia che ci ha raccontato Jason. So che è vero, ma rifiuto ancora l'idea. L'unico che riesco a guardare negli occhi è Dawson, ma nessuno di noi due ha il coraggio di spezzare quel silenzio e la rabbia cresce sempre di più. Mi sono iscritto in una palestra di pugilato.
- Non mettere troppa forza, gioca di più sulle gambe. - mi fa notare l'allenatore.
- Vorrei, ma non ci riesco.
- Devi imparare a dominarla o si ritorcerà contro di te.
Qui ho conosciuto i gemelli Harper e Colin. Inizialmente li ho notati per il loro aspetto, i capelli rossi, le lentiggini e gli occhi nocciola, solo in un secondo momento mi sono reso conto che per qualche motivo sono affascinato da loro.
- Per quale motivo hai scelto di fare pugilato? - domanda Harper.
- Ho deciso di iniziare a praticare uno sport e alla fine ho scelto questo.
- Questo non è uno sport qualunque, c'è sempre una motivazione dietro.
- Voi perché siete qui?
- Rigiri la domanda? Sei furbo. - a parlare è Colin.
- Abbiamo dovuto difenderci per tutta la vita.
- Harper, basta così. - la interrompe prima che possa raccontare altro.
- So quello che dico. - risponde rivolgendosi al fratello, poi guarda di nuovo me e continua -Abbiamo vissuto in orfanotrofio fino ai dieci anni. Successivamente siamo stati adottati, ma i nostri nuovi genitori non ci hanno mai amato. Ci copriamo le spalle a vicenda da sempre.
- Tu sei un Coleman, cosa ci fa un principino come te in un posto del genere? - mi sfotte Colin.
- Io non sono il mio cognome, sono solo Malcom.
- Mi piaci, questo è l'atteggiamento giusto. Se ti va potresti uscire con noi qualche volta.
Invece di rispondere osservo con attenzione il suo tatuaggio.
- Cosa rappresenta?
- Mi ricorda che non devo superare il limite.
Ma cosa succede se lo si ha già superato? Ultimamente mi sono abituato all'idea di vivere in solitudine. Alla fine tutti ti tradiscono, persino la tua stessa famiglia. Nonostante questo, però, ho bisogno di qualcuno con cui aprirmi, in fondo questi ragazzi non sono poi così male.
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Out of destiny
FantasyDue continenti, un universo parellelo. Violet ha tredici anni quando incontra per la prima volta i fratelli Coleman, la cui famiglia nasconde molti segreti. Qualche anno dopo si incontreranno nuovamente, mentre la guerra si avvicina e il tempo non e...