Capitolo 44

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Dawson.

Oggi è il giorno decisivo. Ancora non realizzo di essere arrivato fin qui, a gareggiare per un posto ai mondiali di nuoto.

- Sei pronto? - chiede Violet con apprensione.

- Adesso che ti vedo sì.

- Io sarò qui a fare il tifo per te.

Mia madre mi abbraccia orgogliosa.

- In bocca al lupo, figlio mio.

Prima che la gara abbia inizio stringo la mano a Gregory, sono contento che partecipi anche lui.

Ci mettiamo in posizione nei blocchi di partenza. Al segnale dello starter ci tuffiamo e ha inizio la finale dei 100 metri stile libero. La gara è molto combattuta, solo all'ultimo istante riesco a portarmi in vantaggio e a vincere, proprio di un soffio, davanti a Gregory. Violet è la prima a correre verso di me. La sollevo in aria e ci baciamo a lungo.

- Sei stato fantastico, una gara bellissima ed emozionante. - dice mia madre con un tono di voce raggiante.

Veniamo interrotti dallo squillo del suo cellulare, è Evan che la avverte di una crisi di Malcom.

- Tesoro mi dispiace, devo tornare a casa. Ti lascio in buona compagnia.

- Va bene. - rispondo deluso.

Gregory si complimenta con me e lo stesso fanno tutti gli altri ragazzi. La premiazione ha inizio, sollevo in alto il trofeo appena vinto. Ho fantasticato a lungo di vivere questo momento credendo che mi sarei sentito scoppiare il cuore di gioia, invece non provo più niente da quando mia madre è andata via. La vittoria improvvisamente mi sembra priva di valore. I giornalisti mi circondano per intervistarmi e parlare del mio futuro da professionista. Rispondo alle loro domande, ma il mio sguardo è rivolto ai genitori degli altri nuotatori che raggiungono i loro figli mentre io sono da solo. Non potrò mai competere con Evan, il primogenito, il figlio perfetto. E nemmeno con Malcom, il più piccolo, bisognoso di cure e di costanti attenzioni.

Quando Violet riesce a farsi largo e a raggiungermi intuisce immediatamente che c'è qualcosa che non va.

- Cosa ti ha fatto cambiare umore? È per Rebekah?

- Nonostante sapesse quanto io ci tenessi è andata via prima della premiazione, c'è sempre qualcuno di più importante da cui correre.

- Ti capisco e mi dispiace tanto per te. Ma anche i genitori possono sbagliare, non sono perfetti come li vorremmo.

- Non posso crederci, invece di festeggiare insieme a me scappa da Malcom che le dà sempre problemi su problemi.

- Non essere così duro con lui, sta attraversando un brutto periodo. Vedrai che la prossima volta saranno tutti presenti a fare il tifo per te.

- Sai cosa ti dico? Non mi importa più. Tu sei l'unica di cui ho bisogno.

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