2013.
Violet.
Il professor Brown ha finito di spiegare, io e gli altri studenti iniziamo a sistemare i libri nello zaino in attesa del suono della campanella.
- Stasera verrai al ballo della scuola? - chiede Ashley sistemando i suoi appunti.
- Non lo so ancora, in questo momento ho altro per la testa. Da giorni rimando la telefonata a mia madre.
- Pregherò per te, sorella.
Ogni volta che sento questa parola sussulto, eppure ormai dovrei essermi abituata. Da quattro anni vivo con mio padre a Silverwood. Il divorzio dei miei genitori è stato ufficializzato molto in fretta e qualche tempo dopo mio padre ha conosciuto Celine. Hanno iniziato a frequentarsi e nel giro di qualche mese si sono sposati. Ashley è la figlia di Celine, quindi la mia sorellastra. Inizialmente le cose tra di noi non andavano molto bene, ma vivendo nella stessa casa col tempo ci siamo avvicinate sempre di più e a oggi la considero anche un'amica. Da qualche giorno, però, ho preso una decisione. Non so se mio padre sarà d'accordo, ma ne ho bisogno. Qui mi trovo bene, c'è sempre il sole, il mare e sono tutti molto simpatici, ma non è Dark Rose.
- Già a casa? - è la voce di mio padre.
- La professoressa Sullivan aveva un impegno, per questo sono tornata prima.
- Come mai Ashley non è con te?
- Deve seguire un corso, tornerà più tardi. Oggi resti a casa o devi tornare al lavoro?
Mio padre è un pompiere e spesso è impegnato anche oltre i suoi normali turni di lavoro.
- Ho ancora qualche ora libera prima di prendere servizio, perché?
- Così, per sapere. - resto sul vago.
Prima di andare in camera dico a mio padre di chiamarmi quando sarà pronto a tavola. Nel frattempo ne approfitto per telefonare a mia madre.
- Ciao mamma, posso parlarti?
- Ciao Violet, è successo qualcosa? Non farmi preoccupare.
- Nulla di nuovo, ma devo dirti una cosa importante.
- Si tratta di Celine?
Trattengo una risata. Nonostante siano passati anni, mia madre non sopporta Celine. Io non trascorro molto tempo con lei, ma in linea di massima andiamo d'accordo.
- Voglio tornare a casa.
Ho immaginato così tante volte di pronunciare queste parole che adesso mi sembra quasi assurdo farlo davvero.
- Vuoi tornare a Dark Rose?
- Sì, ci rifletto da tanto tempo. Papà non lo sa ancora.
- Dovresti parlarne anche con lui, ma c'è un problema. Una settimana fa ho venduto la nostra casa.
Rimango in silenzio, non riesco a capire come abbia potuto fare una cosa simile senza dirmelo.
- Ho dovuto. In questi anni ho lavorato giorno e notte per pagare i debiti accumulati, con la vendita della casa ho finalmente finito.
Quando sono andata via mia madre è andata in terapia e ancora oggi continua a essere seguita da un professionista.
- Allora dove vivi in questo momento?
- Ho chiesto aiuto a un'amica.
- So che hai mantenuto i rapporti con Rebekah, sei andata da lei?
- In realtà da quando sei andata via i nostri incontri sono diventati sempre più sporadici, solo da poco abbiamo ripreso contatto.
- Stai dicendo che non posso venire?
- Aspetta, dammi il tempo di trovare una soluzione. Potremmo andare a vivere in una nuova casa.
- Ne hai già una in mente?
- Potrei chiedere a Rebekah di affittarmi la dépendance, cosa ne pensi?
- Devo riflettere. Ci sentiamo.
Dawson.
- Un ultimo sforzo, ce la puoi fare. - urla l'allenatore.
Esco dalla piscina. Sono stremato, ma oggi ho battuto il mio precedente record. Da poco ho compiuto diciotto anni e credo che presto riuscirò a partecipare ai tornei più prestigiosi. Mi alleno tutti i giorni. Il nuoto mi aiuta a liberare la mente, mi fa sentire di avere uno scopo nella vita. Da qualche mese mi sono trasferito in un appartamento che condivido con Gregory e Mia. Io e lei ci siamo frequentati per qualche mese, ma alla fine ho preferito chiudere la nostra storia e cercare di mantenere l'amicizia. Voglio dedicarmi interamente al nuoto non più come hobby ma come progetto di vita. Nel fine settimana torno a casa per salutare mia madre e Malcom.
- Ciao mamma, sono tornato.
- Ciao Dawson, non ti avevo sentito. - mi viene incontro abbracciandomi.
- Come sta Malcom?
- Come sempre dice che va tutto bene, ma la sua espressione mi fa pensare che non sia così. Tu piuttosto, come mai sei qui?
- Pensavo di farti una sorpresa.
- Sono felicissima di vederti. - lo dice senza guardarmi negli occhi come se con lo sguardo cercasse qualcuno.
Non fa in tempo ad aggiungere altro che mi accorgo della presenza di Meredith in giardino. È sdraiata sotto l'ombrellone con una rivista in mano.
- Che ci fa lei a casa nostra?
- È solo una sistemazione temporanea.
Intanto Meredith si accorge di me e mi viene incontro visibilmente contenta. Fa per abbracciarmi, ma mi sposto impercettibilmente.
- Ciao Dawson, come ti sei fatto alto. Visto che sei qui ne approfitto per darti una notizia che penso ti farà piacere.
Inizia un monologo lungo una decina di minuti in cui mi racconta del suo lavoro, dei debiti e della casa. Di tutto quel discorso mi restano impresse solo poche parole. Violet tornerà presto a Dark Rose.
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Out of destiny
FantasyDue continenti, un universo parellelo. Violet ha tredici anni quando incontra per la prima volta i fratelli Coleman, la cui famiglia nasconde molti segreti. Qualche anno dopo si incontreranno nuovamente, mentre la guerra si avvicina e il tempo non e...