Violet.
Più tardi racconto a mia madre che Evan ha accettato di accompagnarci alla festa. A quel punto inizia a farfugliare che molto probabilmente a causa del lavoro non potrà partecipare. Palesemente è una scusa, so che ha sempre sperato in un'occasione del genere per noi. Chissà mai perché, poi. Il giorno tanto atteso è arrivato. Indosso un abito lungo color verde smeraldo a cui abbino dei sandali con tacco alto e una pochette, per i capelli ho scelto un'acconciatura semi raccolta. Per l'occasione mi sono anche truccata con un velo di blush, tanto mascara, eyeliner e rossetto rosso. Quando osservo l'effetto finale allo specchio quasi non mi riconosco.
- Sei bellissima. Chissà che faccia farà Evan quando ti vedrà. - afferma mia madre piena di aspettative.
- Sicuramente troverà qualcosa da ridire, potrebbero essere i tacchi o magari il colore del vestito.
Poco dopo arriva Evan. Indossa uno smoking nero con camicia bianca. È bellissimo, quasi non riesco a togliergli gli occhi di dosso. Anche lui mi fissa intensamente, come se mi vedesse oggi per la prima volta. Come da tradizione, mi porge un mazzo di rose verdi. Duncan ci aspetta accanto alla Rolls Royce. In macchina non diciamo una parola. Continuo a guardarlo e a distogliere lo sguardo, lo stesso fa lui. La festa si svolge in un enorme salone nell'albergo più in vista della città. Siamo circondati da fiori verdi a ricordare il giorno della ricostruzione di Dark Rose dopo la guerra. La leggenda narra che dopo la devastazione a germogliare dal terreno fu soltanto una rosa verde simbolo di speranza e rinascita, da qui il nome del Governo della Speranza.
- Evan, che piacere vederti. Girano strane voci in questi giorni, ne sai qualcosa? - dice Simon Young con un sorriso falso.
- La gente chiacchiera fin troppo.
- Quindi smentisci tutto?
- Non smentisco e nemmeno confermo. Con permesso. - detto questo ci spostiamo dalla parte opposta della sala.
L'umore di Evan, che era già mutato dopo aver parlato brevemente con Simon, precipita quando la serata ha inizio con un discorso di Cassidy Gold. Si allontana infastidito e poco dopo lo raggiungo.
- Che fai, mi segui?
- Anche a me non è piaciuto il discorso, ti capisco.
- Grazie, ma non sei costretta a trascorrere il resto della serata con me.
- Cerchi di allontanarmi?
- Cerco solo di rendere la serata più piacevole almeno per uno di noi due.
Nel frattempo noto che molte persone ci fissano senza troppa discrezione.
- Ci sono alcune ragazze che non riescono a staccarti gli occhi di dosso.
- Molto interessante. - risponde annoiato - Anche se in effetti lo scorso anno avevo attirato l'attenzione di una ragazza davvero affascinante, chissà se anche lei è qui stasera.
- E chi sarebbe questa ragazza così affascinante?
- Si chiama Felicia, il cognome non lo ricordo.
- L'hai più rivista?
- Ma cos'è, un interrogatorio? Per caso sei gelosa?
- Non dire stupidaggini, cerco solo di fare conversazione.
Dopo qualche ora decidiamo di non attendere la fine della serata e ci avviamo verso l'auto.
- Aspettami in macchina, vado a salutare delle persone. - dice Evan allontanandosi.
Contemporaneamente vedo arrivare alla festa una ragazza molto bella. Raggiunge un gruppetto di amiche, qualcuno la chiama per nome e mi rendo conto che si tratta proprio di Felicia. Evan ritorna senza essersi accorto della sua presenza. Durante il tragitto verso casa mi domando perché non gliel'ho detto.
Evan.
- Mi devi un favore. - dico a Violet appena scende dall'auto.
- E io che pensavo lo avessi fatto solo per il piacere della mia compagnia. - risponde in maniera ironica.
Sorrido tra me e me. Violet non sa che ho visto Felicia arrivare. Non so spiegarmi il motivo per cui ho deciso di ignorarla. Oggi per la prima volta dopo tanto tempo mi sento vivo.
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Out of destiny
FantasyDue continenti, un universo parellelo. Violet ha tredici anni quando incontra per la prima volta i fratelli Coleman, la cui famiglia nasconde molti segreti. Qualche anno dopo si incontreranno nuovamente, mentre la guerra si avvicina e il tempo non e...