Capitolo 12

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Malcom.

Da qualche settimana Meredith si è trasferita a casa nostra. In genere non amo avere molte persone intorno, adesso però è diverso. La casa è vuota, siamo rimasti soltanto io e mia madre. Dawson è andato a vivere con i suoi amici, Evan è partito per il servizio militare. I miei fratelli sono sempre stati diversi da me, hanno fascino e sono sempre ben accolti ovunque, anche se Dawson non si mostra mai veramente per quello che è, mentre Evan non si preoccupa di ciò che pensano gli altri ed è per questo che ho sempre preferito lui. Ha un'anima buia quanto la mia, ma il suo cuore è rischiarato da un raggio di luce, mentre il mio precipita, pezzo dopo pezzo, negli abissi. Mia madre crede che io stia migliorando e probabilmente lo stesso pensano i miei fratelli, ma non credo di avere mai convinto Meredith, del resto questo sarebbe il suo mestiere. La verità è che non sto per niente bene e la cosa più triste è che forse non lo sono mai stato davvero. Qualche giorno fa a scuola è scoppiata una rissa. Pensandoci adesso mi rendo conto che il motivo non era nemmeno così grave, ma ho reagito male come al solito. Quando agisco in questo modo è come se non fossi in me, ma almeno per qualche minuto riesco a sentirmi libero. Sono intrappolato in un loop infinito di rabbia, violenza e rimorsi. Non so come uscirne, nessuno mi può aiutare. Nessuno.


Violet.

- Quindi ho capito bene? - chiede mio padre guardandomi con un'espressione seria.

Ho finalmente trovato il coraggio di raccontargli dei miei progetti, delle telefonate a mia madre e del fatto che intendo tornare a Dark Rose. 

Annuisco e aspetto che aggiunga qualcosa.

- Sei certa che sia la scelta migliore per te? 

In realtà non so se sia la scelta migliore in assoluto, ma di sicuro quella più giusta in questo momento.

- Sì, ne sono sicura. 

- Se è questo che vuoi, per me va bene. Sappi che puoi tornare in qualsiasi momento, ti accoglierei a braccia aperte.

Sono contenta che abbia capito, lo abbraccio forte come non facevo da anni.

Alla fine decidiamo di fare così, io tornerò a Dark Rose e andrò a vivere con mia madre nella casa accanto alla villa dei Coleman, mentre mio padre, Celine e Ashley rimarranno qui, almeno per adesso. Qualche giorno dopo mia madre viene a prendermi alla stazione. Appena mi vede le si riempiono gli occhi di lacrime. Sono così emozionata che quasi non trovo le parole per dirle quanto io sia felice di essere tornata. La osservo, noto tanti piccoli cambiamenti. È più magra e ha qualche filo di capello bianco che prima non c'era, ma è sempre bella. Siamo in giro per la città già da qualche ora. È esattamente come la ricordavo, ma non provo più le stesse sensazioni di prima. È svanita quella magia che tanto mi faceva sognare da bambina. Forse è questo che succede quando si cresce. A un certo punto la voce di mia madre mi riporta alla realtà.

- Adesso dovremmo andare dai Coleman, Rebekah ci tiene a salutarti. Dopo potremmo portare i tuoi bagagli nella nuova casa. 

- Vorrei restare qui ancora un po', ti raggiungerò più tardi.

Continuo a passeggiare per le strade di Dark Rose. Probabilmente non sarà mai più come prima, ma posso sempre scoprire altre emozioni e dare inizio a una nuova vita. Sono talmente immersa nei miei pensieri che, senza rendermene conto, vado a sbattere contro un ragazzo. Alzo lo sguardo per vederlo meglio. È alto e ha i capelli biondi, porta gli occhiali da sole, indossa jeans e camicia bianca. Ha un viso familiare, ma non riesco a stabilire chi sia.

- Scusami, andavo di fretta e non ti ho visto.

Toglie gli occhiali da sole e mi accorgo che ha degli splendidi occhi azzurri, quasi magnetici. Poi si abbassa per riprendere da terra il suo zaino.

- Tranquilla, non è successo niente.

Mentre lo dice mi osserva attentamente, sembra che abbia la mia stessa impressione.

- Ti inviterei a prendere un caffè, a meno che tu non sia già impegnata.

- In effetti è così, mi aspettano e non vorrei fare tardi. Magari un'altra volta.

Gli sorrido e faccio per andarmene, ma dopo qualche passo ci ripenso e torno indietro per porgli una domanda.

- Perché mi sembra di conoscerti? 

- Magari ci siamo già scontrati come oggi o forse ci siamo conosciuti in un'altra vita, chissà.

Mentre lo dice i suoi occhi sembrano sorridermi.

- È possibile. Ti auguro una buona giornata. 

Mi guarda un'ultima volta, poi se ne va. Lo seguo con gli occhi per un po'. Dentro di me provo una sorta di dispiacere nel vederlo andare via senza sapere nemmeno come si chiami. È arrivato il momento di recarmi a villa Coleman. Mi incammino e a ogni passo la distanza si accorcia fino a diventare nulla. Tra qualche minuto rivedrò Malcom e Dawson, non so cosa aspettarmi e nemmeno come loro reagiranno. L'incontro con quel ragazzo mi ha svoltato la giornata, la sensazione provata poco fa non mi abbandona. Alla fine decido di lasciar perdere, del resto Dark Rose è grande, probabilmente non ci rivedremo mai più.

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