Capitolo 28

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Violet.

Fin da quando ho conosciuto i Coleman mi sono resa conto dell'assenza del padre e adesso ho saputo che vuole conoscermi. Rebekah mi accoglie in giardino e dietro di lei finalmente vedo il famoso Jason.

- Felice di conoscerti, Violet. Io sono Jason.

- Il piacere è mio.

- So che sei molto legata ai miei figli.

- Malcom e Dawson sono i miei migliori amici.

- Come va con Evan? 

- Evan è un caso a parte.

Chiacchieriamo piacevolmente del più e del meno mentre gustiamo dei fantastici biscotti fatti in casa e trascorriamo così quasi un'ora, prima di decidere di salutarci. Subito dopo vado a cercare Dawson nella sua camera.

- Come ti è sembrato? Puoi essere onesta con me. 

- Sinceramente? L'ho trovato intelligente e affabile, a vederlo non sembra un uomo capace di abbandonare la sua famiglia senza alcun motivo, ma a volte l'apparenza inganna.

- Da bambino me lo sono chiesto spesso, adesso non mi interessa più. A volte vorrei fuggire, andarmene lontano, forse sarei finalmente felice.

- I tuoi pensieri ti seguirebbero comunque.

- Non se tu venissi con me.

- A fare cosa?

- Lo sogno da anni. Solo io e te, contro tutti e tutto.

Non capisco cosa stia cercando di dirmi, ma prima che io possa aggiungere qualcosa riprende a parlare.

- Verrai a vedermi e a fare il tifo per me nella gara decisiva?

- Sai che non me la perderei per niente al mondo.

- Sono così fortunato, ho la ragazza migliore del mondo.

A queste parole mi irrigidisco e lui se ne accorge.

- Scusa, non volevo dire questo. Forse è troppo presto.

- Non devi scusarti.

- Vuol dire che saresti d'accordo? Non voglio essere solamente il tuo migliore amico, non mi basta più.

- Ma io non penso a te in questo modo.

- Credo sia arrivato il momento di farlo. Per adesso ti chiedo solo di pensarci.

Prima di andarmene gli do un bacio sulla guancia. Mentre scendo al piano di sotto mi imbatto in Evan.

- Cosa ti ha detto mio padre?

- Come mai ti interessa saperlo?

- Lo faccio per i miei fratelli.

- Naturale, avrei dovuto immaginarlo.

- Ti dispiace che sia così?

- Come hai detto tu dobbiamo imparare a sopportarci per loro. Buona giornata, Evan.


Evan.

Violet è appena andata via quando Jason mi raggiunge.

- Ti ho visto parlare con Violet.

- Non andiamo molto d'accordo.

- Da lontano non sembrerebbe così.

- Ti sbagli.

- Ne sei sicuro? Sei sempre stato orgoglioso, questo potrebbe farti perdere molte occasioni.

Mi rendo conto che ha ragione, ma è solo grazie al mio orgoglio che sono riuscito ad andare avanti. Abbiamo creato una nuova vita adattandoci a ciò che avevamo. Una vita imperfetta, piena di sbagli, rimorsi e parole non dette, una vita troppo fragile.

Out of destinyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora