Raymond.
Mentre seguo la conferenza mi viene automatico scuotere la testa a ogni singola affermazione di Logan Miller. Mi chiedo quando mai il suo governo abbia difeso la pace, la giustizia e la speranza, di cui porta anche il nome. Mi scappa una risata del tutto involontaria, Logan è ignaro delle nostre prossime mosse. Questa guerra non si consumerà subito, sarà un fuoco che brucerà lentamente.
Logan.
- In città non si parla d'altro che della conferenza. La scoperta dell'organizzazione nemica ha scaldato gli animi dei cittadini che fremono per riportare la quiete a Felix Moon. Le armi sono state deposte troppo a lungo e la guerra dimenticata, ma io ricorderò loro cosa significhi combattere per qualcosa per cui valga davvero la pena.
- Hai finito di fare le prove? - chiede Avery.
- Quasi. Il discorso che hai scritto funzionerà, ma secondo me dovrei leggerlo con più enfasi.
- Esatto. Non è importante solo quello che dici, ma il modo in cui lo fai. Se pronunci il discorso con convinzione non si faranno troppe domande.
- Come fai a conoscere questi trucchi?
- Sai Logan, la vita non è per tutti felice e piena di possibilità.
- Mi dispiace per ciò che ti è successo da bambina.
- A volte l'infanzia di alcuni è semplicemente più difficile di quella di altri, ecco tutto.
- Credi che il dolore ti abbia reso più forte?
- No, non mi ha reso più forte, sono io che ho preso per mano la bambina che ero e le ho dato coraggio.
- Non so se al posto tuo ne avrei avuto altrettanto.
- Non puoi saperlo perché non ce n'è stato il bisogno.
I lunghi capelli biondi le ricadono morbidi sulla schiena e gli occhi azzurro ghiaccio intimoriscono.
- Sono sicuro che lei sarebbe fiera di te.
Le scappa una risata amara.
- Dubito che le importerebbe. Chi non ti è stato accanto nei momenti peggiori non ha il diritto di godersi il tuo successo.
- C'è qualcuno che ti è sempre rimasto vicino?
- Tu, ad esempio. Non ero nessuno prima di conoscerti e ti sarò sempre grata per questo.
- Non devi. Ho intuito in te un enorme potenziale, che non avevo mai visto prima in nessun altro. Non sono io che ti ho fatto un favore, ma sei stata tu con le tue qualità a emergere.
Cassidy.
Li osservo di nascosto e nel farlo stringo i pugni. Ogni giorno sono testimone di una grande ingiustizia, ma posso solo incassare il colpo e andare avanti. Quando Logan mi ha assunto come suo vice credevo che finalmente la mia vita stesse andando per il verso giusto e non importava se a condividere il posto con me c'era qualcun altro, non sono mai stato un tipo competitivo. Poi, però, è arrivata Avery. Giovane e bella da far perdere la testa agli uomini, come al mio capo. La scorsa settimana ha addirittura istituito una conferenza senza nemmeno parlarne prima con me. Ormai trascorre sempre più tempo con lei, fidandosi principalmente dei suoi consigli. Ma tutto questo presto cambierà, gli farò vedere chi sono davvero e quanto valgo. Vengo interrotto dall'arrivo di Avery, che riesce quasi a leggermi nel pensiero.
- Smettila di rosicare, non è colpa mia se sono più in gamba di te. Buona giornata, Cassidy.
Se solo quella stronza sapesse quanto mi sto dando da fare.
Dawson.
Vado a prendere Violet per una passeggiata in centro. Viene ad aprirmi con un sorriso incantevole che si riflette anche nei suoi bellissimi occhi verdi.
- Sei arrivato prima del solito.
- Non potevo più aspettare. Comunque non mi sono ancora scusato con te per non essere riuscito a venire al funerale di tua nonna.
- Non preoccuparti, so che stavi male quel giorno.
- Com'è andata con Evan?
- Per la prima volta abbiamo parlato senza litigare, lo considero già un passo avanti. Mi ha detto che il soggetto principale delle sue poesie è la famiglia. Non immaginavo foste così uniti.
- Infatti non lo siamo più.
- Posso chiederti il motivo?
- Non credo che ci sia stato un momento in particolare in cui tutto è cambiato. Ogni giorno abbiamo perso un pezzo, seppur piccolo, della nostra infanzia e di noi stessi. Negli anni non è rimasto quasi più niente.
- Non voglio forzarti a parlare di tuo padre, ho capito che è un argomento difficile da affrontare per tutti voi.
- Da bambino mi chiedevo perché ci avesse abbandonati, perché non fossimo abbastanza per lui. Crescendo me ne sono fatto una ragione.
- Provi ancora rabbia nei suoi confronti?
- Credo che quella ci sarà sempre, ma l'ho seppellita in fondo.
- Come va con tua madre?
- Stai cercando di psicanalizzarmi?
Scoppiamo a ridere.
- Scusa, non intendevo fare una seduta terapeutica.
- Tranquilla, con te sento di poter parlare di tutto. Mia madre ha occhi solo per Evan, il suo adorato primogenito, ed è sempre stata molto attenta a Malcom. Io sono quello di mezzo, non abbastanza speciale per lei.
- Invece lo sei e non solo per lei.
- Non riesco a renderla orgogliosa in alcun modo, spero che almeno lo sarà quando riuscirò a ottenere la qualificazione per i mondiali.
- Non devi farlo per lei ma per te stesso. Io sarò fiera di te qualunque sia il risultato.
- Non credo di meritarti, Violet.
- Penserai a quello che ti ho detto?
- Lo farò.
Mi sembra un momento perfetto, la luna è testimone della felicità che provo. Cerco in me il coraggio di aprire il mio cuore, ma mentre sto per decidermi a farlo squilla il cellulare di Violet. Sarà per un'altra volta. La mattina seguente vado in piscina di buon'ora anche se non ho in programma nessun allenamento.
- Di nuovo qui, Coleman? - a parlare è l'allenatore.
- Ho bisogno di sfruttare qualsiasi momento libero.
- Stai attento a non esagerare però, specialmente dopo quello che è successo l'ultima volta.
- È stato solo un episodio, non capiterà più.
Annuisce, ma con poca convinzione.
- Non ho mai visto qualcuno allenarsi duramente quanto te.
- Non mi faccia tutti questi complimenti, la gara è ancora da giocare.
- Non era un complimento, infatti. Vorrei che allentassi un po'.
- Faccio così perché punto in alto.
- Questo è giusto, ma tu sei fin troppo ambizioso.
- Devo esserlo, altrimenti non andrò da nessuna parte.
- Ma questa tua ambizione finirà per limitarti e soffocarti.
- La sta facendo tragica, coach.
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Out of destiny
FantasyDue continenti, un universo parellelo. Violet ha tredici anni quando incontra per la prima volta i fratelli Coleman, la cui famiglia nasconde molti segreti. Qualche anno dopo si incontreranno nuovamente, mentre la guerra si avvicina e il tempo non e...