Out of destiny

Capitolo 17

Dawson.

Decido di andare a letto presto, ho ancora febbre e mi sento a pezzi. Domani spero di stare meglio così potrò andare a trovare Violet e chiederle scusa per non essere riuscito a partecipare al funerale di sua nonna. Non piove più, ma una strana nebbia non mi permette di vedere il mondo al di fuori della mia finestra. Guardo l'orologio e mi accorgo che è quasi mezzanotte. Strano, avrei giurato di essermi chiuso in camera non oltre le dieci. Scaccio questo pensiero, sicuramente è colpa della febbre che mi gioca brutti scherzi. 

Raymond.

Guardo l'orologio della torre nella piazza di Dark Rose. Sono le 23.50. Ha funzionato. 

- Era proprio necessaria tutta questa nebbia?

- Smettila di lamentarti, Charlie. Il capo ha voluto così, dice che serve a rendere l'atmosfera più misteriosa.

- Ma il capo non è qui adesso. - si intromette uno dei nostri.

- Arriverà presto, non temere. 

- Raymond, credi davvero che sia una buona idea? - continua Charlie.

- Ci riprenderemo tutto quello che ci hanno portato via.

Nascosti nel buio e coperti dai nostri mantelli diventiamo poco più che ombre nella nebbia.

Logan.

La notizia si diffonde rapidamente, molti cittadini allarmati si rivolgono a me chiedendo spiegazioni. Sono intento a parlare al telefono quando qualcuno mi interrompe. È la mia vice, Avery Allister.

- Si può sapere cos'è successo? 

- Sono stati loro.

- Lo sapevo. Ci stanno sfidando, Logan. È una provocazione. Vogliono vedere se abbiamo abbastanza coraggio da non tirarci indietro.

- Non si tratta solo di coraggio, dobbiamo essere sicuri di poterli battere.

- Cosa vorresti fare allora, nasconderti? Siamo o no i governanti di Felix Moon? Come tali abbiamo delle precise responsabilità.

- Hanno atteso anni per prendersi la loro rivincita, non possiamo fare mosse avventate.

- Meglio così, sarà ancora più duro il colpo che riceveranno.

Di ritorno a casa provo a distrarmi e a pensare ad altro, ma ho la sensazione che stia per accadere qualcosa di terribile.