Capitolo 39

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Malcom.

- Quando te la sentirai di parlarne ti ascolterò volentieri. - la voce di Meredith è calda, accogliente e comprensiva.

- Non ci riesco.

Ho un nodo in gola che non mi permette di respirare.

- Qual è l'ultima cosa che ricordi di quel giorno?

- Il modo in cui mi ha guardato.

- Come ti ha guardato?

- Come se fossi un mostro.

- Non posso aiutarti se non fai uno sforzo anche tu. Raccontami cos'è successo iniziando dal principio.

- È una storia di sangue, morte e incubi.

- Ti va di ripercorrerla insieme a me?

Faccio un respiro profondo.

- Sono pronto.


2 settimane prima.

Violet.

Oggi è il compleanno di mia madre, l'ho convinta a fare un picnic vicino al lago.

- Ho solo poche ore libere prima del prossimo appuntamento.

- Basteranno, non ci metteremo molto. Fatti bella, è la tua festa.

Sento il dovere di specificarlo perché negli ultimi anni mia madre ha smesso di curare il suo aspetto esteriore. Solo di recente ha ripreso a valorizzarsi, da quando ha aperto il suo studio vuole dare un'immagine diversa di sé.

Arriviamo in uno spiazzale vuoto.

- Ho dimenticato una cosa in auto, torno subito. Nel frattempo puoi stendere questi plaid per terra.

Al mio segnale da dietro alcuni alberi vengono fuori Rebekah, Malcom e Dawson.

- Voi che ci fate qui? - chiede sorpresa mia madre.

- Non potevamo mancare per nessun motivo. - risponde Rebekah abbracciandola.

- Per iniziare propongo un brindisi alla mia fantastica madre.

- A questo giorno indimenticabile e alla buona compagnia. - continua lei.

- Ai Coleman e ai Richards, un'unica famiglia. - aggiunge Rebekah.

Durante il picnic Malcom e Dawson divorano tutto quello che trovano di commestibile, parliamo, scherziamo, ascoltiamo musica e balliamo. A un certo punto Dawson mi prende per mano e ci allontaniamo dagli altri.

- Non dobbiamo per forza nasconderci. - gli faccio notare divertita.

- Voglio che questi momenti siano solo nostri. - dice prendendo a baciarmi dolcemente prima sul collo e poi sulle labbra.

- Come mai Evan non è venuto con voi?

- Perché me lo chiedi? Comunque sarà andato sicuramente al planetario.

- Alla fine siete riusciti a chiarirvi?

- Sì, ma quando gli ho raccontato di noi non mi è sembrato molto contento.

- Magari pensa che avresti potuto trovare di meglio.

Qualche ora dopo siamo tutti stanchi, sudati e con i capelli disfatti. Il sole splende sopra di noi illuminando la superficie del lago che appare limpida e scintillante. Mia madre va via per prima insieme a Rebekah, mentre io resto ancora un po' con i ragazzi. Insieme formiamo un trio unito e compatto, ma sento che manca qualcosa. Avrei voluto che ci fosse anche Evan e lo odio per questo. 

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