Capitolo 14

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Violet.

Rimango ferma per qualche secondo davanti alla porta di villa Coleman, poi prendo coraggio e busso. Davanti a me compare Rebekah.

- Sono così felice di vederti, Violet.

- Grazie di tutto Rebekah, soprattutto per essere stata accanto a mia madre durante la mia assenza.

- Non devi ringraziarmi. Vieni con me, Malcom e Dawson ti aspettano.

Salgo di corsa le scale, appena arrivo al piano di sopra sento una porta aprirsi. Malcom si affaccia dalla sua stanza e mi guarda senza dire niente. Gli butto le braccia al collo e rimaniamo così per qualche minuto. A un certo punto è lui a spezzare quel silenzio.

- Mi sei mancata da morire.

- Anche tu, non hai idea quanto.

Poco dopo arriva anche Dawson. Lo vedo indeciso, come se non sapesse se abbracciarmi oppure no. Alla fine sono io a toglierlo dall'imbarazzo e a stringerlo forte a me. Finalmente siamo di nuovo insieme. Mi sento a casa. Sono felice, ma non so perché credevo che lo sarei stata di più. Poi comprendo il motivo. In questi anni ho immaginato che tra me e Dawson potesse nascere qualcosa in più di una semplice amicizia ma adesso, mentre lo guardo, mi rendo conto di non sentire il brivido provato nell'incontrare quello sconosciuto.


Dawson.

Violet è qui, non mi sembra vero. Sono così contento che decido di tornare a casa, presto comunicherò la mia scelta a Gregory e Mia. Per le scale incrocio Malcom, mentre Violet è andata con Meredith a occuparsi dei bagagli.

- Possiamo parlare?

Dal tono della sua voce capisco immediatamente che qualcosa lo rende irrequieto. Andiamo in camera sua.

- Che succede?

- Credo di averlo visto.

- A chi ti riferisci?

- Lukas. - dice con voce tremante. 

Il mio cuore inizia a battere sempre più velocemente, al punto tale che sembra possa scoppiare da un momento all'altro.

- Dove lo avresti visto?

- Qualche ora fa, all'uscita di scuola. 

- Non può essere lui, non tornerà più dopo quello è successo.

Per un attimo l'ipotesi che sia tutto vero turba anche me. E se fosse tornato per punirci? Scaccio subito quel pensiero, mi convinco che Malcom sia paranoico.

- Non ci credo. - dico in maniera diretta frugando via ogni dubbio, anche i miei.

Malcom mi guarda con occhi di fuoco, è deluso e arrabbiato.

- Avrei dovuto aspettarmelo da te. Non vedi niente di ciò che ti circonda perché sei troppo impegnato a raccontarti bugie, ma la vita vera esiste e te ne accorgerai.

Rimango in silenzio, non mi aveva mai parlato in questo modo.

- Vorrei che ci fosse Evan al posto tuo, lui mi crederebbe.

Detto questo mi sbatte la porta in faccia. 

Forse oggi ho ritrovato Violet, ma mi sembra di aver appena perso mio fratello.



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