Out of destiny

Capitolo 48

Violet.

Oggi è il compleanno di Dawson e per questo io e mia madre pranzeremo dai Coleman. L'atmosfera è allegra e calorosa, con l'unica eccezione di Evan che sembra insolitamente silenzioso soprattutto nei miei confronti. Non riesco a capire come dovrei comportarmi con lui. Un giorno mi confida i suoi segreti più intimi, l'altro quasi non mi saluta nemmeno. La verità è che per qualche strana ragione detesto essere ignorata da lui.

Evan.

Quando Violet è arrivata a casa nostra stavo per avvicinarmi, ma sono stato preceduto da Dawson. Vederli insieme mi provoca un fastidio che non riesco a spiegarmi. Da quel momento il mio umore è cambiato e non ho quasi aperto bocca per l'intera durata del pranzo.

Dawson.

Stasera io e Violet ceneremo insieme per festeggiare. Quando scende le scale per raggiungermi rimango abbagliato, è bellissima nel suo abito da sera argentato. La scorto fino alla Ferrari rossa ricevuta in regalo dalla mia famiglia. Arrivati al locale, dopo aver lasciato i nostri soprabiti nel guardaroba, ci sediamo al nostro tavolo.

- Per iniziare propongo un brindisi al nostro futuro insieme.

- Brindiamo a noi. - fa tintinnare il suo calice di champagne contro il mio, poi aggiunge - Evan mi ha parlato di Lukas.

- Avresti dovuto chiedere a me, non a lui.

- L'ho fatto, ma non ti andava di parlarne. Mi dispiace per quello che vi è successo, Lukas è proprio una gran brutta persona. Evan è stato coraggioso a tentare di difendervi.

- Sai qual è la cosa peggiore? L'ho odiato per questo, perché ha avuto il coraggio di intervenire mentre io sono rimasto inerme a guardare.

- Non è colpa tua, eri solo un bambino.

- Mi fa ancora male parlarne, preferisco cambiare discorso.

- Allora ne approfitto per darti il mio regalo.

Mi porge un pacchetto, dentro c'è il nuovo iPhone appena uscito sul mercato. La ringrazio quasi commosso.

- Forse è presto per dirlo, ma io ti amo.

- Così mi spiazzi, non immaginavo che i tuoi sentimenti fossero così forti.

Ci rimango male, speravo che mi ricambiasse.

- Non importa se per te non è ancora così, io so aspettare.

Evan.

Io e la mia famiglia trascorriamo il fine settimana in uno chalet di montagna. Nel pomeriggio, dopo aver indossato l'attrezzatura necessaria, ci prepariamo per trascorrere qualche ora sciando. Prima di affrontare la pista, in lontananza ci accorgiamo di un uomo che ci fissa con insistenza. Mentre si avvicina sempre di più, con orrore mi rendo conto che si tratta di Lukas. Anche mia madre si è accorta di lui e reagisce alla sua presenza diventando rossa di rabbia.

- Che piacevole sorpresa, Rebekah. - esordisce con sfrontatezza.

- Non fingere di trovarti qui per caso, non ci crede nessuno.

- Che accoglienza ostile. Ho pagato per quello che ho fatto, adesso sono un uomo libero.

- Un vero peccato, avrebbero dovuto buttare la chiave. - interviene Dawson.

- Vedo che non ti nascondi più dietro tuo fratello, finalmente hai tirato fuori le unghie. Vi ricordo che siamo stati una famiglia, nonostante tutto.

- Con che coraggio ti presenti qui? Sparisci. - aggiungo.

Lukas sorride beffardo, poi rivolge il suo sguardo verso Malcom.

- Sei diventato proprio un bel ragazzo.

- Detto da te non mi sembra un granché come complimento.

- Hai capito che devi andartene? - dice Dawson avvicinandosi in maniera minacciosa a lui.

- Non agitatevi, adesso me ne vado. Ah, quasi dimenticavo. Salutatemi Duncan.

Io e i miei fratelli guardiamo nostra madre in maniera interrogativa. Cosa voleva dire Lukas con quelle parole?

- A questo punto mi tocca rivelarvi che Duncan e Lukas sono fratelli, anche se in realtà non hanno nulla in comune.

- Che cosa? Sono anni che mi fai accompagnare ovunque da Duncan. - dice Malcom con tono rabbioso.

- Di lui ci si può fidare, si può dire che siamo quasi cresciuti insieme.

- Perlomeno adesso ho capito chi è l'autore dei biglietti.

Prima il ritorno di Jason, adesso quello di Lukas. Non importa quanti sforzi abbiamo fatto per lasciare il passato alle spalle, tutto sta ricominciando da capo.