CAPITOLO 5 ~ Jamais Vu

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CAPITOLO 5
Jamais Vu

Jimin aveva, finalmente, un po' di tempo libero per concedersi una doccia rilassante.
La scorsa nottata era stata alquanto estenuante e occuparsi di ben due clienti dopo l'esibizione allo strip club lo aveva sfinito particolarmente.
Aveva già avuto modo di incontrare altre volte quei due uomini, erano due suoi clienti "affezionati" e sapeva già quanto fossero esigenti e bisognosi.

Il signor Cheong però, era stato più irruento del solito.

Probabilmente aveva avuto un'altra discussione con sua moglie.

Era solito rivolgersi sempre a lui quando le cose, con la donna che aveva sposato anni prima, non andavano bene.

E doveva essere abbastanza grave la questione, altrimenti Jimin non avrebbe potuto spiegarsi tutti quei segni che gli aveva lasciato su tutto il corpo.

Non facevano male, ma erano piuttosto visibili e potevano essere un problema se qualcuno li avesse visti.

Questa volta non sarebbe bastato solo un po' di trucco per coprirli.

Si lasciò accarezzare dai caldi zampilli d'acqua che scivolavano sulla sua pelle e con le mani si aiutava a massaggiare le braccia e le spalle, provando ad amalgamarsi con quello stato di apparente beatitudine, che sapeva sarebbe durato ancora per poco.

Dopo una quindicina di minuti abbondanti, decise di uscire dalla doccia, non volendo sprecare acqua inutilmente, e si avvolse nell'accappatoio in soffice spugna di cotone bianco che era quasi tre taglie più grande di lui, e per questo, Jimin lo trovava più comodo e confortevole.

Assaporò quelle goccioline di vapore che avevano annebbiato l'intero bagno e appannato lo specchio.
Dovette aiutarsi con la mano per ripulirlo e vedere finalmente il suo riflesso ancora umido.

Solo allora si accorse dell'enorme chiazza rossa proprio sul lato del collo che spiccava tra il colorito chiaro della sua pelle.

<<Merda!>> imprecò ad alta voce, proprio mentre qualcuno stava bussando alla porta della sua camera.

<<Oh no!>>

Fece in fretta a precipitarsi fuori dal bagno e a controllare che nessuno entrasse senza il suo permesso.

<<Jimin, sono io. Posso entrare?>>

<<Ehm, sì solo un attimo. Ero sotto la doccia e mi sto rivestendo>>

Fintanto che parlava era già riuscito a infilarsi i boxer e un paio di pantaloni felpati.

<<Non credi sia assurdo volerti nascondere da me, quando ti vedo nudo praticamente ogni giorno?>>

Il rosa non rispose a quell'affermazione. Aspettò di sistemarsi il dolcevita, in modo tale da non lasciare alcuna zona compromettente scoperta e poi si affrettò ad aprire la porta.

<<Sei impazzito? Qualcuno potrebbe sentirti!>> rimproverò l'uomo alla porta che aveva un sorriso sornione stampato sul volto.

<<Oh, ti sei già rivestito? Che peccato! Non mi sarebbe dispiaciuto un piccolo assaggio di questo corpo delizioso>> l'uomo si leccò il labbro superiore e con le braccia cinse la vita del rosa, attirandolo verso di sé facendo collidere i loro petti.

Jimin aveva ancora i capelli bagnati. Nella fretta, aveva dimenticato di mettersi addosso un asciugamano più piccolo in testa e ora, l'acqua gocciolava copiosa sul suo viso e sul dolcevita bianco.

L'uomo si avvicinò con il viso verso il collo del rosa e le gocce di sudore si mescolarono alle gocce d'acqua, temendo che potesse accorgersi dei segni che portava sul collo.

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