CAPITOLO 33
Hug meJungkook era confuso.
Si scervellava domandandosi cosa avesse detto o fatto di male stavolta e più se lo chiedeva, più non riusciva a trovare una risposta sensata che spiegasse quell'improvviso e inaspettato allontanamento di Taehyung.Forse avrebbe dovuto ponderare un po’ di più sulla scelta di rivelare la sua storia al modello. Era l’unico a cui era riuscito a raccontare tutto nei minimi dettagli.
Neanche Yoongi era conoscenza di buona parte di quei fatti.Ancora non si spiegava che cosa l’avesse portato a confidarsi proprio con quel ragazzo, ma ancor di più, non poteva credere di aver, implicitamente, dichiarato il suo interesse nei suoi confronti.
Quello, decisamente, non l’aveva previsto.
Così come non si aspettava che il rosso, dopo quelle rivelazioni, sparisse nel nulla.
Aveva fatto un atto di fiducia nei suoi riguardi e già se ne stava pentendo.Non c’erano scusanti che giustificassero la misteriosa sparizione del modello, a meno che non fosse stato risucchiato da un enorme buco nero.
In quel caso allora, lo avrebbe accettato.Stavano persino per fare sesso qualche giorno fa, ma poi a causa di “piccoli problemi tecnici” non erano riusciti andare oltre e nonostante quella sera, il corvino fosse tornato a casa con una dolorosa e ingombrante erezione nei pantaloni, era certo di essere stato rispettoso nei confronti del rosso, per cui non poteva neanche incolpare se stesso di aver avuto un atteggiamento sgarbato nei suoi riguardi.
Non che a lui interessasse, sia chiaro, la sua vita sarebbe continuata ugualmente e magnificamente anche senza la presenza di Kim Taehyung, ma avendo imparato a conoscerlo nelle settimane trascorse in sua compagnia, e data anche la sua indole fastidiosa e invadente, era piuttosto strano e insolito per lui sparire in quel modo.
Aveva ceduto alla tentazione di mandargli dei messaggi, ma ognuno di essi era stato esplicitamente ignorato.
Jungkook aveva inveito contro di lui un paio di volte, o forse di più, perchè nessuno poteva permettersi di ignorare Jeon Jungkook e quel ragazzo dalla chioma rossa stava seriamente mettendo a dura prova i suoi nervi.
Si era recato persino alla sua agenzia, con la scusa di incontrare il suo vecchio collega, per dirgliene quattro, ma una volta lì, Mingyu gli aveva fatto sapere che il modello aveva chiesto dei giorni di riposo per motivi personali.Questo era ancora più strano perchè se c’era una cosa che aveva imparato di Taehyung, era che fosse una persona estremamente professionale e responsabile.
Anche se fare il modello non era la sua aspirazione di vita, prendeva il suo lavoro molto seriamente e sarebbe stato in grado di presentarsi sul set anche con un febbrone da cavallo, per cui, se era arrivato al punto di chiedere dei giorni di riposo, voleva dire che c’era davvero qualcosa che non andava in lui e Jungkook voleva scoprire di cosa si trattasse, a tutti i costi.
Anche se faceva fatica ad ammetterlo, gli mancava quella lingua insolente e dolce allo stesso tempo.
Mise da parte l’orgoglio, che gli aveva impedito di bussare alla porta di casa del modello negli ultimi giorni, e si recò da lui, intento a controllare che stesse bene.
Sapeva che aveva un coinquilino che avrebbe potuto occuparsi di lui, ma da ciò che gli aveva detto Mingyu, Bogum era fuori Paese per lavoro.
Se stava male ed era solo in casa, Jungkook sarebbe stato disposto a prendersi cura di lui.
Una volta davanti alla porta del rosso, non stette troppo a crogiolarsi nei suoi pensieri e suonò il campanello.
Era certo fosse in casa, dal momento che dalla finestra della cucina, che dava sulla strada, aveva visto le luci accese.
STAI LEGGENDO
ALIVE
FanfictionIl tempo e la distanza cambiano le persone, ma sarà così anche per i sentimenti? Sequel di "Survivors". Tratto dalla storia: Il desiderio di lui traspariva dalle iridi scure del maggiore e il più giovane si accorse di come ora i suoi occhi stessero...