CAPITOLO 23
Let me know<<Buongiorno, come ti senti oggi?>>
Yoongi venne svegliato dal dolce suono della voce del rosa e accolto da un vassoio con sopra una ciotola di latte e cereali e una tazza di caffe.. freddo.
<<Ho visto che in cucina c’era solo questo da mangiare e un termos con del caffè. Non ho potuto riscaldarlo però, mi dispiace>>
<<Oh, si. Ho dimenticato di raccogliere la legna per il camino. Avevo intenzione di spostarmi in centro città oggi>>
Jimin sentì quasi la pelle d’oca nel sentir parlare il maggiore. Aveva dimenticato quanto potesse essere sensuale e sexy la voce di Yoongi di prima mattina.
Si era alzato presto per poter preparare la colazione al menta. In realtà, aveva dormito poco e niente quella notte, preferendo restare vigile sul maggiore in caso di necessità.
Dopo aver aspettato che si fosse addormentato, Jimin lo aveva lasciato dormire nel letto da una piazza e mezzo, mentre lui era andato a distendersi sul vecchio divano in pelle, ma com’era prevedibile, non riuscì a chiudere occhio, per Yoongi, per la situazione folle in cui si era cacciato e soprattutto perchè quel divano era ancora più scomodo di quel che ricordava.
<<Vuoi andare in città?>>
<<È Natale, Jimin, sarebbe carino fare qualcosa di diverso>>
Faceva strano sapere di avere la possibilità di poter uscire fuori da quella casa senza il timore di essere visti da facce nemiche, senza il bisogno di sentirsi dei fuggitivi.
Quella casa era sempre stata il loro nascondiglio, il loro posto sicuro, ma ora non dovevano più nascondersi. Potevano uscire, raggiungere la scogliera più bassa più vicina al mare, camminare tra la gente.
Avrebbero potuto fare tutto quello che un tempo desideravano poter fare insieme fuori da lì.
Se solo fossero stati una coppia…
Yoongi avvertiva ancora un po’ di mal di testa.
Odiava i postumi della sbornia, ma ultimamente gli capitava sempre più spesso di ridursi fino a quel punto e odiava ancor di più il fatto che Jimin lo trovasse sempre in quelle condizioni.
Lo faceva sentire un debole e un fallito.Sorseggiava il suo caffè freddo e amaro, senza nascondere una smorfia di leggero disgusto che fece sorridere il rosa.
<<Forse dovremmo uscire a cercare il primo Coffee Shop nei paraggi e fare una colazione più decente>> propose Jimin incoraggiandolo ad alzarsi, ma Yoongi non sembrava intenzionato a muoversi da quel letto.
Faticava ancora a credere che fosse davvero lì. Continuava a guardarlo cercando di capire se fosse reale.
Forse stava sognando ed era ancora sotto gli effetti dell’alcol.
<<Non sono un fantasma o un'allucinazione se è questo che ti stai domandando>> gli disse sorridendo come se lo avesse letto nella mente.
<<Scusa, è che.. è tutto così assurdo>> il rapper si portò le mani tra i capelli per poi ricadere con la testa sul cuscino.
<<Sono qui ed è meglio che ti dai una ripulita se vuoi arrivare a Busan prima di pranzo, pigrone>>
°
°
°Non era riuscito a chiudere occhio per un solo minuto e ora contemplava allo specchio quelle brutte macchie bluastre sotto agli occhi.
Tra poco più di un’ora si sarebbe già dovuto trovare in agenzia a causa di una riunione dell’ultimo momento per discutere sulle linee guida di un nuovo shooting per uno spot pubblicitario di un noto brand che gli era stato proposto e che era stato anticipato di una settimana rispetto alla data prefissata in precedenza.
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ALIVE
FanfictionIl tempo e la distanza cambiano le persone, ma sarà così anche per i sentimenti? Sequel di "Survivors". Tratto dalla storia: Il desiderio di lui traspariva dalle iridi scure del maggiore e il più giovane si accorse di come ora i suoi occhi stessero...