CAPITOLO 25 ~ Seesaw

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CAPITOLO 25
Seesaw

Yoongi era rientrato da Gwangan da poco più di tre giorni e già aveva voglia di fuggire via.
Era completamente sommerso di lavoro.

La partenza per il Giappone -dove avrebbe tenuto le prime date del suo tour- era stata anticipata di un paio di giorni a causa della cancellazione improvvisa del suo volo.
Jungkook si era attivato tempestivamente alla ricerca di nuovi biglietti o c'era il rischio che un paio di concerti saltassero, ma fortunatamente era riuscito a reperirne di nuovi per tutto lo staff, obbligandoli però a partire prima del previsto.

Yoongi perciò dovette darsi da fare a portare a termine tutte le attività in sospeso prima di lasciare la Corea.
Qualche notte era rimasto persino a dormire nel suo studio, in modo da evitare di sprecare tempo inutile tra uno spostamento e l’altro con la macchina.

Non aveva più incontrato Jimin e ciò gli aveva dato anche il tempo di metabolizzare tutte le conversazioni che erano avvenute tra loro in quei due giorni al mare.
Avrebbe voluto scrivergli un messaggio, ma il timore che Namjoon potesse essere lì con lui, era sempre in agguato.

Bussarono alla porta e poco dopo apparve la chioma corvina del suo manager, perfettamente in tiro. Ogni volta, dava l’idea di essere l’invitato di un matrimonio; era così raro vederlo in abiti più informali a lavoro.

<<Ho i biglietti dell’aereo. Partiamo fra 2 giorni alle 8:00 di mattina in punto. Dobbiamo presentarci all’aeroporto di Incheon almeno un’ora prima per il check in>> gli comunicò, ma Yoongi sembrava troppo concentrato a correggere quei fogli che teneva tra le mani, che non aveva prestato attenzione alle sue parole.

<<Ehi, mi hai sentito?>>

<<Dopodomani, alle 8:00, chiaro>>

<<Prima delle 8:00, idiota!>> Jungkook si mise a sedere prepotentemente sul tavolo dove erano posati i fogli che il rapper stava revisionando, facendo distogliere così il suo sguardo da essi.

<<Ti dispiace? Sei seduto sulla scaletta del concerto!>>

<<Non posso credere di stare per dire una cosa del genere, ma dovresti sul serio fare una pausa! Sono 3 giorni che sei rinchiuso qui in agenzia, senza tornare a casa neanche per cambiarti i vestiti, e fidati, ne avresti un disperato bisogno>>

<<Non ho tempo per queste cose. Devo ancora rivedere l’ordine di alcune parti della scaletta>>

<<Questa non mi sembra una giustificazione valida per appestare l’aria della Hybe col tuo fetore>>

Yoongi fulminò il giovane manager con gli occhi, stufo dei suoi rimproveri.

<<Okay, visto che l’aria è così irrespirabile per te, puoi anche uscire da qui. Non dimenticare di chiudere la porta, non sia mai che la mia puzza si sparga per tutto l’edificio>>

Ma il corvino non si mosse da quella scrivania.

<<Che ti prende, mh? Credevo che questi giorni di riposo ti avessero fatto bene. A proposito che cosa hai fatto a Natale?>>

<<Niente di particolare, sono rimasto a casa, tutto il tempo>> mentì spudoratamente per poi rigirare subito la domanda all’altro.

<<E tu? Trovato qualcuna di interessante da portarti a letto a cui mostrare il tuo pacco natalizio?>>

Sfortunatamente, Jungkook non era molto in vena di ironia in quel momento, specie perchè qualcosa era successo davvero in quei giorni, ma non c’entrava nessuna ragazza e soprattutto non c’aveva fatto nulla, all’infuori di un bacio che non faceva altro che ossessionarlo giorno e notte.

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