CAPITOLO 7
Film out
<<Che diavolo è tutto questo macello?>>Jungkook fece irruzione all’alba, come al solito, nell’appartamento di Yoongi, per accertarsi che non si presentasse in ritardo ai suoi impegni giornalieri, ma si ritrovò di fronte a uno scenario di “guerra”.
La casa era letteralmente sottosopra; c’erano vestiti sparsi in ogni stanza, persino sul ripiano della cucina; le solite bottiglie di birra che lasciavano intendere che il menta ci fosse andato giù pesante la sera prima, di nuovo, ma ciò che scioccò di più il corvino, fu trovare Yoongi già in piedi alle 7 di mattina, intento a sistemare oggetti a caso in un grosso valigione.
<<Mi spieghi che sta succedendo?>> lo bloccò per un braccio facendogli cadere a terra la pila di maglie che teneva appallottolate tra le mani.
<<Me ne torno a New York!>> rispose perentorio.
<<Che? Hai preso una botta in testa e ti sei rincitrullito, per caso?>>
<<Non ho intenzione di lavorare per questa compagnia un solo giorno di più>> ribadì a chiare lettere il menta, tornando a fare la valigia, ignorando volutamente lo sguardo attonito del corvino.
<<Aspetta, è per colpa di quel ragazzo, vero? Damn! Non posso crederci che sei arrivato fino a questo punto!>> Il giovane manager iniziava ad essere seriamente seccato dal “fantasma” di Jimin che continuava a distrarre il menta dalle sue priorità. Istintivamente gli venne da schiaffeggiarsi la fronte dal nervoso, facendo molta attenzione a non rovinare la sua acconciatura.
<<Gguk, tu lo sapevi! Quella sera, alla cena di beneficenza, sapevi che quello avvinghiato a Jimin era Namjoon e hai fatto finta di niente!>> gli urlò in faccia il rapper dopo aver sbattuto un paio di scarpe sul pavimento con rabbia.
<<Cosa avrei dovuto dirti? “Sai, volevo presentarti l'uomo che ti farà raggiungere il successo, ma, oh aspetta, al momento è impegnato a strusciarsi sul tuo ex ragazzo!”>>
Yoongi era troppo furioso per sopportare l’ironia pessima del corvino, soprattutto se le sue battute avevano a che fare con Jimin.
Lo oltrepassò, spintonandolo bruscamente con la spalla. Jungkook per poco non cadde sul divano, ma il menta non ci badò. Era davvero arrabbiato con lui per avergli mentito, o perlomeno per avergli omesso la verità.Si mise a girare come una trottola per tutto il soggiorno alla ricerca del suo cellulare, in modo da chiamare un taxi che lo avrebbe portato in aeroporto con l’intento di imbarcarsi sul primo volo per l’America, ma in tutto quel caos, sembrava essersi volatilizzato.
<<Puoi fermarti un momento ed essere ragionevole? Non è necessario scappare tutte le volte!>>
<<Cosa?>> Yoongi si bloccò all’istante sentendo quelle parole.
<<Che diavolo ne sai tu?>> gli domandò ancor più furioso prendendolo per il colletto della sua camicia azzurra, perfettamente stirata.
<<Calmati Min e molla la mia camicia che costa più di tutto il tuo armadio di stracci messi insieme>>
Yoongi, in tutta risposta, strinse ancor di più tra i pugni quel lembo di stoffa, stropicciandolo di proposito.
<<Sei stato tu a dirmi che sei scappato lasciando quel ragazzo al suo destino, ricordi?>>
E lì, qualcosa cambiò nel suo sguardo perché Jungkook, sbattendogli in faccia quella verità, aveva appena toccato un nervo scoperto.
Per anni, si era raccontato la storia che non aveva realmente abbandonato Jimin sei anni fa, ma era fuggito per necessità, perché in quel momento era la cosa giusta da fare per entrambi, ma alla fine, qualsiasi cosa avrebbe continuato a ripetere a sé stesso, era esattamente ciò che aveva fatto.
Era scappato, lasciandolo solo.
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ALIVE
FanfictionIl tempo e la distanza cambiano le persone, ma sarà così anche per i sentimenti? Sequel di "Survivors". Tratto dalla storia: Il desiderio di lui traspariva dalle iridi scure del maggiore e il più giovane si accorse di come ora i suoi occhi stessero...