CAPITOLO 37 ~ Monster

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CAPITOLO 37
Monster

<<Yoongi. Q-quell’uomo… lui è Kim Namjoon. È il figlio di Kim Seung>>

<<Che cazzo vai blaterando, Jung?>>

<<Namjoon è figlio di KIM>> ripetè Hoseok.

<<No, no! Non può essere, come- ne sei sicuro?>>

<<Si, lo sono. L’ho incontrato una volta, diversi anni fa alla villa, poco prima che suo padre lo spedisse in Inghilterra. Era più giovane all'epoca, ma riconoscerei quello sguardo tagliente e quelle fossette tra mille. È suo figlio!>>

Hoseok aveva raccontato solo una mezza verità.
L’aveva visto davvero di sfuggita quella volta alla villa, ma la sua strada con quella dell’unico figlio dell’ex criminale più potente della Corea del Sud, si erano incrociate già in diverse occasioni, indirettamente, e per via di terze persone a cui il ballerino era legato, e sperava seriamente che lui e il suo migliore amico non potessero mai avere a che fare l’uno con l’altro, così come era stato per tutti gli otto anni in cui erano stati a servizio del padre del giovane.

Yoongi sentì la terra dissolversi sotto i suoi stessi piedi e un pesante macigno gravare sulla sua testa. Sentì la sua intera esistenza ridursi a un mucchio di macerie, come dopo il passaggio di un violento cataclisma.

<<Inoltre.. una persona a me cara ha avuto a che fare con lui e quella dannata famiglia un po’ di tempo fa e…>> aggiunse alla fine il ballerino.

<<Cosa? Che è successo?>>

<<...Niente, lasciamo perdere. È una vecchia storia ormai>>

Quell’alone di mistero e preoccupazione nello sguardo dell’amico, non erano affatto positivi.
Ben presto, la paura e il terrore ebbero la meglio sul menta.
Cominciò a fare avanti e indietro per la cucina, con le mani in testa che quasi strappavano le sue ciocche verdi.

<<Cazzo, ecco perchè il suo volto mi sembrava così familiare. Credo di aver visto una sua foto anni fa nell'ufficio di Kim. Come ho fatto a non riconoscerlo? Sono un idiota, sono davvero un idiota!>> Yoongi dette dei pugni sul tavolo quando gli sovvenne quel vecchio ricordo.

Era convinto di aver chiuso col suo passato, di essersi lasciato alle spalle quella parte buia della sua vita e invece, era lì, appena tornata a distruggere ogni cosa che era riuscito a costruire con fatica, sudore e sacrifici.

<<Sono un coglione! Sono un coglione!>> continuava a ripetere ad alta voce.

<<Yoon!>> lo chiamò l’amico.

<<Come ho potuto non rendermene conto che fosse lui?>>

<<Yoon!>> ci riprovò.

<<È tornato per vendicarsi di me. Vuole vedermi distrutto!>>

<<YOONGI!>> stavolta urlò e il menta si fermò a guardarlo col terrore negli occhi.

<<Jimin! Per tutto questo tempo… lui- >>

<<Oh merda, no no no!>> il panico crebbe negli occhi del rapper.

Non appena realizzò la gravità della situazione, Yoongi corse subito verso la finestra sentendosi soffocare; le forze lo stavano abbandonando.

Non stava succedendo davvero. Jimin non poteva essere stato tutto quel tempo con il figlio dell’uomo che aveva rovinato la vita di entrambi, con il figlio dell’uomo che l’aveva violentato.

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