CAPITOLO 16 ~ Set me Free

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Ad @AriannaCatallo
tantissimi auguri di buon compleanno



CAPITOLO 16
Set me free

Il tanto atteso giorno della verità era arrivato.

Yoongi era agitato.
Tutti lo erano in casa Hybe.
Per molti lì dentro, Agust D era una scommessa sicura, altri invece, non avevano fatto mistero delle loro perplessità.

Yoongi stesso si chiedeva se non fosse troppo tardi tirarsi indietro.

Una volta rivelato il suo volto, ogni cosa sarebbe cambiata. Avrebbe perso la sua tranquillità tanto agognata e sarebbe stato bersaglio di fans ed haters ancora più di prima.

Sapeva, nel suo piccolo, di essere particolarmente amato e apprezzato dai suoi fan, ma il timore di deluderli era sempre lì in agguato.

Prima dell’annuncio ufficiale del suo debutto, sul web si era scatenato il panico per l’improvvisa sparizione di Agust D. Tantissimi giovani si erano preoccupati nel non vederlo più esibirsi nei locali newyorkesi e questo aveva dato adito ad una serie di voci e timori che piano, piano si erano diffuse a macchia d’olio sulle fanpage a lui dedicate.

In quel momento, il menta si rese conto di quanto il suo personaggio fosse amato dalla gente, e forse era per questo che temeva di deludere chi credeva in lui.

E se i suoi fan non fossero stati contenti della faccia che si nascondeva sotto la maschera?

E se i suoi testi non fossero piaciuti come i primi?

E se avessero smesso di credere in lui?

E Jimin… Che cosa avrebbe pensato Jimin una volta scoperta la sua seconda identità?

Anche lui sarebbe stato presente a quell’evento?

Aveva scoperto solo da pochi giorni che il ragazzo fosse un suo grande ammiratore e la cosa lo aveva inorgoglito parecchio, ma lo aveva reso triste allo stesso tempo perchè glielo aveva tenuto nascosto fino a quel momento.
Gli aveva fatto credere di lavorare per Jungkook e neppure capiva il perchè di quella menzogna.

Forse temeva la sua reazione, che potesse accusarlo di averlo abbandonato sei anni fa per vivere la bella vita, lontano da lui.

Ma le cose non erano affatto andate in quel modo.

Certo, molte cose erano migliorate rispetto a quando viveva a Busan, aveva acquistato un bell’attico al centro di New York, aveva incontrato molta nuova gente perbene -ben lontani dai criminali che per quasi metà del suo vissuto era abituato a frequentare- aveva la sua musica, ma non si era mai sentito pienamente soddisfatto e felice di quella vita.

Continuava a sentirsi vuoto, incompleto e la musica era l’unica cura che dava un senso alle sue giornate.

<<Sei pronto?>>

Yoongi in quel momento era alle prese con trucco e parrucco, cosa nuova per uno che si era sempre esibito con una maschera sul viso, e per questo piuttosto fastidiosa da sopportare, ma pur sempre necessaria, come gli avevano imposto.

<<È già arrivato qualcuno?>>

<<Qualcuno? Yoongi la sala è stracolma di persone che aspettano soltanto che muovi quel tuo bel culo e vai a fare qualche dissing che possa rivoltare la loro esistenza>>

<<Dici sul serio?>>

Il menta si era alzato dalla sedia, lasciando la truccatrice con il pennello a mezz’aria, solo per andare a verificare coi suoi occhi quanto gli aveva appena comunicato il corvino.

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