CAPITOLO 12 ~ Ma City

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CAPITOLO 12
Ma City


Taehyung si svegliò che il sole ancora doveva sorgere in cielo, ma i colori del crepuscolo erano già ben visibili dall'enorme vetrata del salone.
Un sospiro fu tutto ciò che fuoriuscì dalla sua bocca.
Le immagini della notte precedente non avevano impiegato molto a tornargli alla mente.
Non aveva bevuto neanche un goccio d'alcol, per cui ogni ricordo era ben nitido e perciò quelle sensazioni di angoscia e senso di colpa fecero in fretta a travolgerlo, non appena i suoi occhi si spalancarono.

Emise un secondo sospiro, più simile a uno sbuffo rassegnato e quasi ebbe il timore di voltarsi verso l'altro lato del divano. Lo fece molto lentamente temendo ciò che avrebbe potuto trovare, ma accanto a lui non c'era nessuno.

La forma dei cuscini era leggermente incavata e i suoi vestiti giacevano ancora sul pavimento e solo in quel momento si rese conto, sollevando la coperta, di indossare solo la biancheria intima.

Una strana, familiare, sensazione lo colpì in pieno nel vedere il posto a fianco a lui vuoto.

"È sempre così che va a finire" pensò.

Doveva esserci abituato ormai.
Nessuno restava mai oltre la notte. I suoi risvegli era destinati ad avvenire sempre nella più completa solitudine.
E anche se quella situazione si era ripetuta più volte, nel corso degli ultimi anni, Taehyung faceva ancora fatica ad abituarsi a quella sensazione.

Ma un'altra cosa gli saltò all'occhio.

Quando aveva preso quella copertina per coprirsi?
Era stato Yoongi a volerlo riparare dal freddo prima di andare via?

Decise di porre, momentaneamente, da parte tutto ciò che riguardava quello che era successo la notte precedente. Non era ancora pronto ad affrontare la voce della sua coscienza.

Si alzò dal divano e seguì la sua quotidiana routine che cominciava sempre con un trattamento per la cura della sua pelle.

Era un modello professionista ormai e come tale aveva l'obbligo di prendersi cura del suo corpo.

Gli veniva da ridere i primi tempi in cui aveva iniziato a posare per i primi servizi fotografici.
Era stato sempre così poco accorto alla cura del suo aspetto fisico che sembrava decisamente ironico che la mensola della sua camera da letto contasse più creme per il viso che videogames.

Col tempo, aveva imparato a fare l'abitudine anche alla sua skincare mattutina, i cui gesti gli venivano ormai meccanicamente, come se nella sua vita non avesse mai fatto altro che spalmare quantità ingenti di crema sulla sua faccia.

Con le dita picchiettava le sue guance guardandosi allo specchio, e solo allora, osservando il suo riflesso, si accorse dei segni rossi che portava sul collo e i suoi pensieri non poterono non tornare alla notte appena passata, a come Yoongi avesse riversato le sue fragilità in lui, a come entrambi erano riusciti, per qualche ora, a trovare il conforto che agognavano da tempo.

E forse era stato per quel turbinio di sentimenti e sofferenze che erano esplose tutte in una volta, o forse perchè era da tanto che non entrava in intimità con un altro uomo, ma Taehyung non si era affatto pentito di ciò che era successo con Yoongi.

Non aveva neppure senso sentirsi in colpa nei confronti del suo ex migliore amico, dal momento che erano anni che avevano perso i contatti, o almeno, era così che provava a convincersi.
Ripensava a come Yoongi avesse preso possesso delle sue labbra e del suo corpo, alla foga con cui le sue mani si aggrappavano alla sua carne, e si chiese se fosse sbagliato aver provato piacere in quella situazione, consapevole che l'altro fosse tutto fuorché lucido, e probabilmente non consapevole di ciò che stesse facendo.

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