Chapter 4

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Mi svegliai su un letto che non conoscevo. Un letto che non era né mio né della mia migliore amica. Immediatamente mi ritornarono in mente le immagini della sera prima, Harry che mi rapiva e che mi portava a casa sua, quel ragazzo che aveva ucciso una persona. A quelle scene risalì in me quella sensazione che avevo avuto anche il giorno precedente. Mi rivestii e mi diressi verso la porta d'ingresso, non feci in tempo ad aprirà che una voce mi fece sobbalzare.

"Che fai, scappi?"

Sapevo chi era ovviamente, era la voce roca di Harry. Mi girai e lo vidi con due piatti in mano e a petto nudo.

"S-si.. Beh io dovrei.. No io devo ritornare a casa.. Quindi ciao"

Feci per andarmene.

"Almeno fai colazione e poi ti riaccompagno io. Prometto. Tanto ho il tuo telefonino, se mi servi ancora so dove andare Baby."

Sorrise e ammiccò. Sbuffai, mi girai, posai la giacca a terra e mi misi seduta sul tavolo dove aveva posato i piatti. Delle deliziose frittelle vi erano posate sopra. Mi girai verso di lui per ringraziarlo e lo rividi a petto nudo. Stavolta tentai con tutte le mie forze di non abbassare il mio sguardo sugli addominali evidenti che scolpivano il suo torace, ma evidentemente non ci riuscii del tutto perché Harry sorrise e io arrossii violentemente.

"G-grazie"

Sussurrai a denti stretti, mi misi seduta di fronte a lui e mangiai con foga. Ieri non avevo cenato e avevo proprio fame. Mi alzai soddisfatta e ripresi la giacca che avevo poggiato per terra. Si era rilassato molto rispetto a ieri e ne ebbi la conferma notando che le sue iridi adesso erano verdi, senza nessuna sfumatura di scuro.

"Adesso se non ti dispiace vorrei andare a casa, Styles."

Dissi, cercando di essere il più fredda possibile, ma nel mio tentativo mi misi a ridere anche io. Partì a ridere anche lui è continuò finché io non colpii la sua spalla. A quel punto si mise una maglietta e uscimmo di casa. Mi aprì la portiera e io entrai.

"Prego piccola"

"Ma grazie, troppo dolce"

Si mise a ridere. Diavolo quanto adoravo le sue fossette! Scossi la testa al pensiero e mi concentrai sul fatto che fra poco sarei ritornata a casa.

"Perché mi lasci andare solo adesso?"

Chiesi sfacciatamente, sperando che non si sarebbe innervosito alla mia domanda.

"Perché adesso sai di cosa sono capace, sai che ti potrei fare male se dici qualcosa"

Ammiccò anche questa volta ma ciò non rese la sua minaccia meno spaventosa. Mi incantai guardando lui mentre guidava, prestava fin troppa poca attenzione alla strada, sembrava perso o almeno incantato anche lui. Il tempo passò velocemente finché non arrivammo davanti alla casa che avevo lasciato la sera prima. Aprii la portiera e scesi di fretta dalla macchina.

"Nemmeno mi saluti?"

Alzai istintivamente il dito medio nella sua direzione pensando a ciò che mi aveva fatto. Ovviamente sbagliando. Mi prese la parte dietro del mio collo stringendo i miei capelli e avvicinandomi a lui.

"Comportati bene, stronzetta! Se non ti faccio male adesso è perché sei abbastanza sexy da meritare una seconda occasione"

Sussurrò. Mi ritrassi a quelle parole e lo salutai, stavolta con un gesto della mano. Bussai e mi aprì Sissi, mi girai e vidi la macchina partire.

"El! Dove cazzo sei stata?!"

"Tranquilla stò bene"

Dissi e l'abbracciai forte. Ricambiò l'abbraccio e mi fece entrare.

"Dov'è Justin?"

"È su.. Non stà molto bene.. Stanotte non ha dormito, era molto preoccupato.."

Salii le scale di corsa e entrai in camera sua. Lo trovai sdraiato a pancia in giù sul suo letto.

"Hey Jus"

Dissi con voce dolce. Si alzò di scatto, mi guardò per essere certo di ciò che aveva sentito e saltò giù dal letto per venire ad abbracciarmi. Lo abbracciai e lo baciai fino allo sfinimento, mi era mancato tantissimo! Due lacrime rigarono le mie guance quando mi sussurrò all'orecchio.

"Ti amo"

Il nostro abbraccio fu interrotto da Sylvia.

"Charlotte se ne è andata ieri sera con Stefano, ha detto che ritorna stasera.. Ma cosa ti è successo?"

"Niente di importante"

Dissi io cercando di evitare il discorso. Non potevo dire niente.

"Bene.. Justin dovrei parlati un secondo"

Disse Austin e io uscii dalla stanza insieme a Sissi. Dopo cinque minuti uscì anche Justin dicendo a Sylvia di entrare. Io è lui ci andammo a coccolare sul divano, volevo stare solo con lui in quel momento.

AUSTIN'S POV

Vidi Sylvia entrare, Dio quanto era bella. Le sorrisi maliziosamente facendola avvicinare a me.

"Ti voglio"

Le dissi. Rise.

"Mi avrai"

Rispose con un sorriso sulle labbra. La baciai lentamente, quasi con la paura di poterla rompere. Lei ricambiò, fragile sotto il mio tocco. Abbassai le mie mani arrivando ai suoi fianchi e le sfilai via i pantaloncini che le caddero fino ad arrivare alle caviglie. Le nostre labbra non perdevano il contatto e io mi avvicinai al top che portava. Lei però mi prese la mano e la fermò.

"Hey una cosa alla volta piccolo"

Disse in modo provocatorio. Sorrisi e alzai le braccia, aspettando che lei facesse quello che doveva fare. Gemetti leggermente quando iniziò a scendere con la mano fino ad arrivare alla fine della maglietta che strappò via. Capovoltai la situazione spingendola sul letto, facendo in modo che lei si trovasse sotto di me. Mi abbassai prendendo il lembo della sua maglietta alzando la lentamente e baciandole ogni centimetro di corpo che le scoprivo. Mi soffermai quando arrivai appena sotto al seno e la guardai, lei mi annuì e io alzai la maglietta slacciando il reggiseno e portandolo via. Iniziai a giocare con i suoi seni accarezzandole ogni centimetro di pelle, salii con la bocca e iniziai a baciare e succhiare. Lei gemette al mio tocco. Mi tirai su avvicinandomi a lei per baciarla e lei mi scansò.

"Adesso è il mio turno"

Rise. Iniziò a scendere fino ad arrivare all'elastico dei miei boxer giocandoci prima di tirarli via del tutto. La sentii ingoiare la saliva e poi afferrare tra le mani la mi erezione, ormai dura sotto il suo tocco. Iniziò a pompare, prima lentamente, poi sempre più veloce fino a che io non iniziai a gemere. Portai la testa all'indietro e chiusi gli occhi per l'eccitazione quando lo mise in bocca, venni. Si tirò su soddisfatta del suo lavoro.

"Sono soddisfatto anche io amore"

Dissi scherzando. Mi si avvicinò per baciarmi e io le sussurrai all'orecchio.

"Posso?"

"Devi."

Disse lei decisa. Risi. Entrai lentamente in lei, la sentii irrigidirai sotto di me.

"Va tutto bene"

Le dissi per farla tranquillizzare e iniziai a fare dei leggeri movimento che pian piano diventarono sempre più veloci e forti, finché non entrai completamente in lei. Venimmo insieme.

"Grazie Principessa"

Lei mi sorrise e mi baciò.

"Grazie a te"

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