Chapter 57

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HARRY'S POV

Erano ormai 4 ore che Austin e Sissi non erano tornati e questo mi fece salire l'ansia. Presi un respiro per poi entrare dentro la stanza della mia ragazza. I suoi occhi erano ancora chiusi e questo mi provocò una morsa allo stomaco, che mi fece fermare per qualche secondo per poi riprendere a camminare verso la sedia. Sospirai.

"Ti prego svegliati.. Non ce la faccio più.."

Dissi affranto mentre massaggiavo le tempie con le mani, mentre sentivo delle piccole fitte alla testa.

"Sono esattamente 43 giorni che stai così e io non che la faccio più.. Voglio poterti stringere.. Voglio baciarti, sentire le tue labbra sulle mie e farti arrossire.. Vederti fare tutte le tue mosse impacciate, ma talmente sexy.."

Presi un grosso respiro.

"Io ti amo El.. Ti amo sul serio e non voglio-"

Mi interruppi a metà frase.

"Non posso venderti così o pensare che forse rimarrai per sempre stesa su un lettino, senza più svegliarti.."

Arricciai il naso cercando di calmarmi. Sentivo una rabbia dentro che cresceva, non sapevo il vero motivo.

"Cazzo!"

Urlai alzandomi dalla sedia e scaraventando l'oggetto a terra.

"No puoi lasciarmi così!"

Continuai a urlare, un'improvvisa sensazione di cura si impossessò in poco delle mie vene, facendomi serrare la mascella.

"Io ti ho dato tutto quello che avevo da offrirti! Ti ho dato il mio cuore.."

Feci un respiro cercando di mantenere il mio respiro regolare.

"Non puoi gettarlo via.. Non puoi buttare tutto all'aria, non puoi.."

Dissi affranto. Improvvisamente la mia rabbia si era trasformata in una piccola lacrima che stava scendendo dalla guancia.

"È vero.. Le hai dato tutto.. Anche il coma"

Disse una voce familiare dietro di me.

"Gemma"

Dissi sorpreso del fatto che avesse ascoltato tutto e addolorato da quello che aveva appena detto.

"Magari tu pensi di averle dato tutto, ma è lei quella che ha dovuto affrontare la tua vita per tutto questo tempo.. È lei che ha rinunciato a tutto per seguirci, per stare con te.. Ti ha riportato da noi.. Ti ha supportato, ti ha aiutato.. Ti ha dato una cosa che nessuno era mai riuscito a darti.."

Fece una breve pausa prima di ricominciare il discorso.

"L'amore.."

Sospirai.

"Ma io-"

"Lei ha preso quella pallottola al posto tuo! Lei adesso sta dando la vita per te! E tu le continui solo a fare del male! Non è colpa sua se adesso è sdraiata su un lettino.. Lei si è sacrificata per te.. Forse questo tu non riesci a vederlo.. Ma è così."

Aggiunse per poi scuotere la testa e uscire dalla stanza. La seguii fermandola prima che attraversasse l'intero corridoio.

"Io la proteggerò. Questa è una promessa."

Dissi con tono serio guardandola direttamente negli occhi, facendole capire quanto ero serio e freddo. Annuì per poi girarsi e sparire tra la folla. Mi misi le mani tra i capelli per la disperazione.

"Posso aiutarla?"

Mi girai di scatto notando un uomo in camice. Lo presi per il colletto sbattendolo al muro dietro di lui. Gemette per il dolore e strizzò gli occhi. Lo guardai per poco per poi iniziare a concentrarmi per mantenere il controllo. Chiusi gli occhi non mollando la presa sulla maglietta dell'uomo e poi li riaprii.

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