Chapter 16

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Mi risvegliai legata ad una sedia. Dietro di me c'era Sylvia, anche lei legata ad una sedia.

"Cazzo. Non è possibile, di nuovo!"

Urlai.

"Cosa di nuovo?"

"Niente"

Dissi. Troppo concentrata a cercare qualcosa di affilato che avrebbe potuto tagliare le corde, i miei polsi stavano iniziando a risentirne. Sfregai i miei polsi ma emisi uno striduli o rendendo mi conto che era la peggior cosa che potessi fare, dato che i miei polsi iniziarono a sanguinare.

"Calma, passerà tutto."

Annuii tirando su. Proprio in quell'istante dei passi attraversarono la porta, io e Sissi voltammo immediatamente le nostre teste guardando chi fosse entrato. Il primo ragazzo entrò dalla porta e lo fissai con disprezzo, non molto sorpresa di ritrovarlo li.

"McDiver"

Quel nome mi uscì con uno sputo.

"Piccola, ci rincontriamo"

Ammiccò e i miei occhi si ristrinsero. Entrò il secondo ragazzo e quando lo vidi mi si fermò il cuore, un tonfo al cuore mi fece salire le lacrime agli occhi.

"J-Justin"

Dissi quel nome senza fiato, cercando di trattenere le lacrime che minacciavano di scendere. Lui mi guardò, nel momento in cui una lacrima solcò la mia guancia i suoi occhi furono attraversati da un'andata di tristezza, ma si ricompose subito scuotendo la testa.

"Justin, mi avevi promesso che saresti tornato, che non saresti cambiato-"

"E tu mi avevi promesso che saresti stata solo mia."

Mi interruppe, ingoiai a forza la saliva che mi si era formata in bocca, e con la coda degli occhi vidi Sylvia fissare Justin con disgusto. Poi proseguì.

"Abbiamo detto tutti e due delle cazzate, capita. La differenza è che tu fai la troietta, io aspetto solo il momento giusto per rivendicarmi."

A quel nomignolo le lacrime riaffiorarono, stavolta però non riuscii a trattenerle. Non riuscendo a dire niente Sissi parlò per me.

"Come cazzo ti permetti di chiamarla così? Pochi giorni fa era la ragazza che chiamavi 'amore'! Mi fai schifo! Hai voltato le spalle anche alla tua famiglia, mi vergogno di avere il tuo stesso cognome!"

Quelle parole mi rassicurarono, almeno avevo lei.

"Basta con le cazzate adesso!"

Urlò il biondino, di cui ricordavo il nome, Jason McDiver. Mi voltai verso di lui, non dovevamo mostrar i deboli o sarebbe stato peggio.

"Divertiamoci un po' adesso, che ne dici amico?"

Il suo sguardo si spostò su Justin, che annuì con un sorriso maligno sul volto, ma senza staccare il suo sguardo da me.

"Ma voglio lei."

Non indicò nessuno, ma la risposta era abbastanza ovvia, considerando che mi continuava a fissare.

"Eddai amico! Non fare cazzate o ci scopriranno!"

Si girò per un secondo per ghiacciare Jason e tornò con lo sguardo su di me.

"Ok.. Beh riesco ad accontentarmi di questo bocconcino tranquillo."

Ammiccò verso Sylvia. La rabbia s'impossessò di me.

"Non toccarla! O te la vedrai con me!"

Dissi rivolgendo mi a Jason.

"E che cazzo vorresti fare, eh?"

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