Chapter 46

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SYLVIA'S POV

Mi svegliai, i raggi del sole invadevano la stanza, rendendola più luminosa del dovuto. Stropicciai i miei occhi per poi controllare il telefonino, le 2:37. Cazzo. Avevo dormito per 12 ore filate. Ieri era stata u a giornata abbastanza pesante, fin troppo. Mi ritornarono subito in mente le immagini della mia migliore amica che piangeva. Mi alzai per andarla ad abbracciare ma una mano strinse il mio polso, rispedendomi sul letto. Mi appoggiai al petto di Austin.

"Dove scappi?"

"Nah, resto qui con te"

La sua mano mi accarezzava i capelli.

"Lo sai che mi devi dire un po' di cose vero? Spiegare.."

Alzai lo sguardo per poi riabbassarono e disegnare dei piccoli fiori sul suo petto con le dita.

"Cosa?"

"Tutto Austin. Ieri."

La mia voce era seria, anche se la sua risposta mi faceva abbastanza paura. Ieri lui è Harry erano rimasti di sotto a parlare e non volevano che io ascoltassi. Ma io avevo bisogno di spiegazione, come ne aveva bisogno El. Lo sentii sospirare.

"Erano solo quei tre ragazzo che hanno rubato la chiave.. Si chiamano Ed Hose, Marc Shaw e Erick Fynn.."

Lo sentii sputare odio alle ultime parole. Erick Fynn.

"Lo sai che non è questo che voglio sapere."

"Allora cosa vuoi sapere piccola?"

"Cosa vogliono da noi?"

"Vogliono arrivare a noi e per questo vi stanno alle costole"

Un brivido percorse la mia schiena. Non mi ero mai pentita della scelta che avevo fatto, ma si stava facendo tutto così complicato! Era come vivere all'inferno, con tre angeli accanto.

"E che cosa succederà?"

Sentii Austin irrigidirsi.

"È.. Complicato"

"Non per me. Spiega."

Sapevo che stava cercando di farmi calmare perché la mano che prima giocherellava con i miei capelli passò alla mia schiena, accarezzandola.

"Ci sarà una vera e propria guerra.. Loro faranno di tutto per buttarci giù e toccheranno anche voi se necessario! È per questo che vi stiamo tenendo all'oscuro capisco?"

Il suo tono era molto freddo, quasi spaventato.

"Hai paura Auss?"

Sospirò.

"No. Honduras di perderti. Tutto qui."

Mi strinsi ancora di più a lui, rivolgendogli la mia ultima domanda.

"Cosa hanno fatto a-a El..?"

I suoi muscoli si irrigidirono a quelle parole, eravamo tutti turbati per ciò che era successo.

"Erick le ha fatto del male.. Le ha messo le mani addosso per arrivare a Harry. Adesso lui si sente una merda e la rabbia prenderà il sopravvento su di lui, lo sai come è fatto ragiona con il culo e ci farà uccidere se non rimane lucido"

Adesso sapevo cosa dovevo fare. Mi alzai dal letto, stavolta non permettendo a Austin di ritirarsi giù.

"Dove vai piccola? Non rimani qui?"

"No. Vado da El."

Aprii la porta, chiudendo la dietro di me. I miei piedi camminavano da soli sul pavimento familiare, entrando automaticamente nella stanza accanto. L'immagine che riempì i miei occhi mi fece portare la mano alla bocca, in segno di stupore. Quella davanti a me non era la mia migliore amica. Ellie si stava specchiando, indossava solo l'intimo e si potevano notare i lividi che aveva sulla pancia. Appena incontrò la mia figura specchiata si girò di scatto.

"Mi hai fatto prendere uno spavento scema!"

"C-cosa ti ha fatto El?"

La sentii deglutire. Mi avvicinai a lei.

"Tranquilla non è successo niente."

La abbracciai, cercando di mantenere le lacrime dentro gli occhi. Un lamento uscì dalla mia bocca, mentre mi staccai dall'abbraccio, vedendo El che si portava un braccio alla pancia.

"Scusami non volevo!"

Urlai preoccupata, mentre le tenevo le spalle, cercando di farla rialzare.

"Non importa.. Ora passa"

Mi sorrise. Non avevo mai visto un sorriso così debole, era come se fosse spento.

"Ora.. Lo sai che ti amo ma ho sonno, voglio riposare scusa"

Sbadigliò mettendosi sul letto.

"Certo amore, torno dopo a controllarti."

Le dissi mentre le lasciai un bacio sulla fronte.

"Si mamma"

Enfatizzò la parola 'mamma' alzando gli occhi al cielo. Ridacchiai per poi uscire dalla stanza e chiudere la porta, facendo meno rumore possibile. Aprii di nuovo la porta della mia camera e notai che Austin non era li. Presi una maglietta e dei pantaloncini e scesi per le scale. I due ragazzi erano seduti sul divano, senza parlarsi.

"Giorno ragazzi"

Austin si girò sorridendomi.

"Giorno amore"

Si diede due pacche sulle cosce per farmi cenno di sedermi su di lui. Harry ancora mosso dalla sua posizione iniziale. Aveva le mani fra i capelli e i suoi occhi verdi erano come spenti, mentre fissava un punto indefinito del pavimento della stanza.

"Buongiorno Hazza"

Lo spronai, ma niente. Rimaneva fermo li.

"È da un po' che sta così"

Disse Austin. Notai le occhiaie sotto i suoi occhi, si poteva ben capire che la notte non aveva dormito. Sbuffai.

"Basta Harry! Noi due usciamo! Ora!"

Si poteva ben capire che non era una domanda e finalmente lo sguardo di Harry trovò il mio.

"Cosa? No Sylvia."

Gli presi la mano cercando di alzarlo ma niente.

"Sylvia cazzo ti ho detto di no!"

"Ma che cazzo ti prende Harry? Non trattare così la mia ragazza ok? Lei cerca soltanto di aiutarti cazzo!"

Gli occhi di Harry schizzarono su quello di Austin e poi passarono ai miei.

"Scusa."

Era concentrato a non so cosa fare.

"Hazza ti prego, andiamo solo a prendere qualcosa al Mc ok?"

I suoi occhi erano stanchi.

"Ti prego.."

Sbuffò per poi annuire. Iniziai a saltellare e a battere le mani. Questo suscitò una piccola risata e questo mi fece sentire meglio. Lo presi per la mano, stavolta riuscendo ad alzarlo. Diedi un bacio a Austin e uscii di casa insieme a Harry.

"Andiamo? Andiamo."

Dissi decisa. Iniziammo a camminare. Il viaggio fu abbastanza imbarazzante perché sembrava concentrato a pensare sempre alla stessa cosa. Arrivato al Mc ci mettemmo in fila.

"So che mi devi parlare di qualcosa Sissi, quindi dimmi"

"Beh.. È che.."

Non sapevo come iniziare.

"Come posso aiutarvi?"

"Due hamburger con patatine"

Non volevo incontrare lo sguardo di Harry così feci per pagare.

"Lascia stare"

Sbuffò Harry, pagando lui. Lo ringraziai e andai a sedermi su un tavolino, di fronte a Harry.

"Adesso mi vuoi spiegare?"

Sospirai.

"Non puoi comportarti così.."

"No ascolta Sissi so dove vuoi andare a para-"

"No ascolta tu Harry! Questa volta non si tratta solo di te! Questa volta c'è in ballo la nostra sicurezza! Ci farai ammazzare e El ha già dovuto pagare per questo!"

Le parole mi morirono in bocca e la rabbia si trasformò in lacrime. Sentii la mano di Harry prendere la mia, rassicurandomi.

"Non capisci? È proprio questo il punto.. Lei contava su di me.. Io sono stato il suo primo rapporto sessuale e l'ho lasciata sola.. Permettendo a qualcun altro di toccarla.."

"Cosa? No tu non sei la sua prima volta.."

Risi divertita a ciò che pensava.

"Che?"

Il suo tono era frustrato e incazzato.

"È stata Justin la sua prima volta.. La loro era una storia importante, questo lo sapevano tutti.. Tu non lo avevi mai fatto?"

"Certo che ho fatto sesso con altre prima di lei ma non è questo il problema!"

"Calmati Harry, probabilmente non te l'ha detto perché pensava ti saresti arrabbiato.. E aveva ragione.."

Sbuffò.

"Mi dispiace scusa"

Alzai le spalle, prendendo il panino e dandogli un morso.

"Sissi.."

Alzai lo sguardo, avevo ancora il panino tra le mani.

"Grazie"

Mi rivolse uno sguardo pieno di dolcezza e io ricambiai mandandogli un sorrise contenente altrettanto amore.

ELEANOR'S POV

Mi svegliai di colpo. Il mio viso era bagnato dalle lacrime mentre un suono strinsi lo uscì dalla mia bocca. Potevo sentire le mani di Erick sul mio corpo, che toccavano e scoprivano ogni centimetro della mia pelle.

"Ci sono qui io tranquilla"

Una voce mi tranquillizzò da dietro. Mi appoggiai sulla spalla di Harry.

"Ho avuto un incubo"

"Lo so, vuoi parlarmene?"

Scossi la testa. Potevo sentire ancora il tocco di Erick su di me.

"Senti io ti devo parlare.."

Alzi lo sguardo, incitandolo a parlare.

"Io non sono stato il tuo primo rapporto sessuale vero?"

La domanda mi prese all'improvviso.

"H-Harry io.."

"Voglio solo sapere"

"No.. È stato Justin.."

Abbassai lo sguardo. Lo sentii irrigidirsi.

"Sei arrabbiato?"

"Si."

Sbuffai.

"Non sbuffare cazzo"

"Harry non capisco perché!"

"Perché? Perché non ti ho protetto!"

I miei occhi si spalancarono in stato di shock.

"Sono io quella che è stata stuprata non tu!"

Urlai senza pensare, uno sguardo di tristezza invase il suo sguardo.

"Mi dispiace non volevo."

"Non ti devi scusare.. È solo che mi da fastidio che lui ti abbia toccato?"

Ero confusa.

"Lui chi?"

Mi guardò preoccupato. Capii immediatamente che si riferiva a Justin e io avevo rovinato tutto con quella domanda.

"Mi dispiace El"

"Non importa"

Lo baciai dolcemente per poi alzarmi.

"Ora vado a scuola"

"No resta qui"

Sorrisi.

"Erm.. No."

"Ti pentirai di questo piccola"

Si rotolò sul letto mentre io prendevo un vestito rosso spento abbastanza corto e a maniche corte.

"Io ora vado a dopo amore"

Mi chinai per dargli un bacio e uscii dalla stanza. Sissi era appena uscita dalla stanza accanto, anche lei aveva in vestito simile al mio ma il suo era verde acqua.

"Sarà una lunga giornata."

Disse scocciata. Mi misi a ridere per poi prenderla a braccetto.

"Eh.. Già."

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