Chapter 49

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JUSTIN'S POV

Eravamo appena arrivati a casa e io e Charlotte ci mettemmo seduti su un divano, lei in braccio a me. Harry e El fecero lo stesso.

"Allora? Cosa c'è da sapere?"

Harry iniziò a ridere, anche se non capivo a fondo quella risata.

"Un po' di cose amico, sono successi un po' di casini da quando te ne sei andato"

Vidi El irrigidirsi a quelle parole, ma non ci feci troppo caso perché si rilassò subito sotto il tocco del suo ragazzo.

"Da quando te ne sei andato noi ci siamo liberati di un po' di persone"

Fece un sorriso malizioso.

"Ma poi è arrivata una mia vecchia conoscenza a rovinare tutto.. Si chiama Erick Fynn e adesso ha messo insieme una sottospecie di squadra, composta da lui, Mark Shaw e Ed Hose"

Annuii, facendogli capire che stavo seguendo.

"Erick ha esagerato un po' e mi sembra abbastanza ovvio che dobbiamo farglielo pagare"

Mi sfregai le mani.

"Tutto qui?"

Harry si mise a ridere di nuovo.

"Amico non è così semplice come sembra, perché loro hanno rubato la chiave di un vecchio magazzino e.. Beh.. Da li inizierà una vera e propria lotta"

Deglutii, sapevo che Styles si era sempre occupato di cose abbastanza pericolose ma non pensavo fino a questo punto.

"Ok, ci sto."

Dissi con tono di sfida.

"Bene, adesso io è El andiamo a dormire.. La tua camera è sempre la stessa, quella che hai lasciato quando te ne sei andato"

Annuii, scacciando i pensieri e strinsi Charlotte a me, mentre El e Harry sparivano nella loro stanza.

"Sei bellissima lo sai?"

"Si lo so, anche tu sei bellissimo"

Le passai la mia mano su tutta la sua schiena, cercando invano la zip di quel vestito.

"Cazzo, ma come si leva questo vestito?"

Sbraitai. Iniziò a ridere come una matta mentre io sbuffavo ancora, cercando di capire come funzionava.

"Non importa"

Dissi in modo sexy al suo orecchio.

"Posso fare a meno di sapere"

Alzai il suo vestito da sotto ma mi bloccò.

"A te andrà bene così ma a me no"

Sospirai.

"Sto scomoda"

Disse come se fosse la cosa più ovvia del mondo. Abbassai lo sguardo e la lasciai alzare, facendosi togliere quel fottuto vestito di dosso. Se lo sfilò per poi buttarlo per terra.

"Così va meglio piccolo"

Ammiccò. Alzai gli occhi al cielo e misi le mie mani sulle sue cosce, permettendogli di mettersi in braccio a me.

"Vedo che iniziamo a ragionare"

Dissi sorridendo mentre la portavo al piano di sopra, aprendo la porta dopo quella dove era entrato Harry, che mi ricordavo fosse la mia. La chiusi dietro di noi, in modo da non poter essere disturbati, ricordando i che mia sorella era leggermente rompicoglioni. La appoggiai sul letto.

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